Cimitero dei feti a Roma: via i nomi delle donne dalle croci. La prima che denunciò: “questo non basta”

Niente più nomi scritti senza il consenso della madre sulle lapidi dei feti abortiti e via le croci. Ma tutto questo non è abbastanza

La vicenda dei nomi delle donne impressi sulle tombe dei feti abortiti a Roma ha raggiunto una prima conclusione, ma si tratta solo di una premessa che doveva essere già scontata: la tutela della loro privacy. La giunta ha deliberato che le generalità delle donne non dovranno più comparire nei cimiteri dedicati alla sepoltura dei “feti o prodotti abortivi“, sostituiti da dei codici alfanumerici.

Un punto di partenza che però non risolve la questione: la delibera, infatti, non impedisce alle associazioni pro vita di disporre di un feto altrui come se si trattasse di un defunto.

Cimitero dei feti: la decisione dalla giunta capitolina

Niente più nomi scritti senza il consenso della madre, dunque, e niente più rimpallo di responsabilità tra l’Ama (che gestisce i cimiteri)…



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