Quali sono le banche piĆ¹ sicure in Italia? Una domanda che torna ad essere attuale a causa delle crisi attraversate nel settore.Ā Diverse istituzioni ed enti si sono spesso adoperati per sviluppare la propria classifica delle banche italiane piĆ¹ sicure.
Un tempo, pensare alla banca significava pensare a un luogo sicuro, ma i fallimenti e i salvataggi di alcuni istituti hanno sollevato la paura che, tramite il bail in o altre pratiche, i propri soldi siano in pericolo.
Si pensi soltanto a Banca Carige, Monte dei Paschi di Siena e Popolare di Bari. I loro problemi hanno risvegliato lo spettro di una crisi del comparto e hanno nuovamente imposto agli italiani di interrogarsi sullo stato di salute del settore per evitare di affidare i propri risparmi a delle banche a rischio. Con il 2020 e con la crisi determinata dal Coronavirus lāargomento ĆØ risultato ancor piĆ¹ attuale.
Quali sono le banche piĆ¹ sicure d’Italia? La classifica
Nelle righe seguenti sono state riportate non soltanto le analisi piĆ¹ recenti, ma anche quelle elaborate nel corso degli ultimi anni, con lāobiettivo di fornire una panoramica completa sullāargomento.
Attraverso lo studio di particolari parametri ĆØ possibile definire quali banche sono piĆ¹ sicure di altre. Tra questi sicuramente la quantitĆ di crediti deteriorati che lāistituto ha in bilancio – parliamo di tutti quei prestiti che le banche hanno concesso ma che i debitori non riescono a ripagare.
Banche piĆ¹ sicure: gli SREP BCE 2019
Il Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto dalla Banca Centrale Europea con riferimento al 2019 ha permesso di stilare una classifica delle banche italiane piĆ¹ solide.
Gli istituti sono stati ordinati sulla base della richiesta di capitale supplementare. Maggiore ĆØ stata la domanda, minore ĆØ risultata la soliditĆ . In vetta alla classifica si ĆØ posizionata Credem, con una richiesta di solo lā1%.
- Credem: 1%
- Mediobanca: 1,25%
- Intesa Sanpaolo: 1,5%
- UniCredit: 1,75%
- BPER Banca: 2%
- Banco BPM: 2,25%
- Credito Cooperativo Italiano: 2,25%
- Unione di Banche Italiane: 2,25%
- Iccrea Banca: 2,5%
- Monte dei Paschi di Siena: 3%
- Banca Popolare di Sondrio: 3%
Come anticipato, alcune delle classifiche seguenti sono state stilate negli ultimi anni e si sono basate dunque su dati meno recenti. Esse sono state comunque riportate nellāarticolo per una panoramica generale degli studi effettuati sul comparto.
La classifica di Altroconsumo.it sulle banche migliori
Anche Altroconsumo.it ha tentato di stilare una classifica delle banche migliori e peggiori esprimendo il punteggio tramite stelle (1 stella = banca piĆ¹ a rischio; 5 stelle = banca piĆ¹ sicura).
Al centro dellāanalisi un campione di circa 300 istituti di credito studiati sia dal punto di vista del Cet1 ratio sia da quello del total capital ratio. La combinazione di questi due indicatori ha portato alla formulazione di un indice sintetico dal quale ĆØ derivata la definizione della classifica.
Di seguito quella delle banche migliori (a cinque stelle). Si noti che mentre per le banche piĆ¹ trasparenti sono stati utilizzati i dati al 31 marzo 2019, per gli altri sono stati presi in considerazioni quelli al 31 dicembre 2018. La classifica, dunque, va letta con le dovute cautele.
- Aletti e. C Banca di Investimento Mobiliare
- Banca Finnat
- Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni
- Banca Leonardo (spa)
- Banca Profilo (spa)
- Banca Santa Giulia
- Banco di Sardegna
- Binck Bank
- Biver Banca – CR di Biella e Vercelli
- Cassa Centrale Banca ā Credito Cooperativo del Nord Est Spa
- Cassa Centrale Banca ā Gruppo bancario
- CRA di Castellana Grotte Credito Cooperativo
- CrƩdit Agricole Cariparma
- ICCREA Banca (spa)
- Illimity
- Intesa Sanpaolo (spa)
- UniCredit
Di seguito invece la classifica delle banche italiane peggiori (1 stella) secondo lāanalisi citata:
- Banca Cambiano 1884 S.p.A
- Banca Centropadana Credito Cooperativo
- Banca di Credito Cooperativo di Venezia, Padova e Rovigo – Banca Annia
- Banca di Monastier e del Sile Credito Cooperativo
- Banca di Pescia e Cascina-Credito Cooperativo
- Banca Don Rizzo Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale
- Banca Farmafactoring (spa)
- Banca Monte Pruno
- Banca Patavina – Credito Cooperativo di SantāElena e Piove di Sacco
- Banca Popolare di Spoleto
- Banca Popolare Valconca
- Banca Valdichiana ā Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano
- Banco Marchigiano
- BCC Agrobresciano
- BCC Bergamo e Valli
- BCC dellāOglio e del Serio
- BCC di Ancona e Falconara Marittima
- BCC di Cagliari
- BCC di Castagneto Carducci
- BCC di Recanati e Colmurano
- BCC Umbria ā societĆ cooperativa
- BCC Valdostana Cooperative De Credit Valdotaine
- BTL ā Banca del Territorio Lombardo
- CentroMarca Banca Credito Cooperativo di Treviso e Venezia
- CR di Bra
- CrƩdit Agricole Carispezia
- CrƩdit Agricole FriulAdria
- Credito Cooperativo Romagnolo Bcc di Cesena e Gatteo
- CRU di Bolzano
- CRU di Rovereto BCC
- Iccrea BancaImpresa
- Mediocredito del Friuli
- Mediocredito Italiano
- Unipol Banca
- ViVal Banca – BCC Montecatini Terme e Bientina e S.Pietro in Vincio Soc. Coop
NB: come comunicato da Altroconsumo.it il giorno 10 gennaio 2020, Banco di Credito Paolo Azzoaglio ha pubblicato i dati semestrali non disponibili durante lāelaborazione dellāindagine. Sulla base di questi, la classificazione dellāistituto ĆØ passata da 1 a 2 stelle.
Banche solide: gli stress test del 2018
Nellāindagine sulle banche italiane piĆ¹ sicure come non citare lāesito degli stress test compiuti a novembre del 2018. In quellāoccasione lāEBA (AutoritĆ Bancaria Europea), ha promosso tutti e quattro gli istituti valutati i quali hanno vantato una soliditĆ patrimoniale superiore alla soglia minima (5,5%) persino nello scenario avverso:
- Unicredit: 9,34%
- Intesa Sanpaolo: 9,66%
- Banco BPM: 6,67%
- UBI Banca: 7,46%
Classifica della Bocconi sulle banche piĆ¹ sicure
Andando ancor piĆ¹ indietro nel tempo, nel 2017 anche lāUniversitĆ Bocconi di Milano ha stilato la classifica delle banche piĆ¹ sicure in Italia, mettendo a disposizione dei correntisti un ottimo strumento per gestire i propri risparmi. In quellāoccasione tra i nomi degli istituti piĆ¹ solidi sono figurati:
- Intesa Sanpaolo, con un punteggio complessivo di 114 punti;
- UBI Banca con 111 punti;
- Banco Popolare* con 101 punti;
- Credem con 101 punti;
- BPM* con 95 punti;
- MPS con 85 punti;
- BPER con 85 punti;
- Credito Valtellinese con 80 punti;
- Banca Carige con 71 punti;
- UniCredit con 81 punti.
* prima della fusione
Come visibile dallāinfografica, Mediolanum ĆØ stato lāistituto bancario con il maggiore indice di soliditĆ patrimoniale, ma ĆØ stata esclusa dalla classifica delle top 10 banche piĆ¹ sicure dāItalia per il suo lavoro con i promotori. Inoltre, dalla lista delle banche piĆ¹ solide ĆØ stata esclusa anche Mediobanca, data unāofferta non rivolta direttamente alla clientela privata.
Il punteggio indicato in questa classifica non ĆØ stato dato da un indice scientifico, piuttosto si ĆØ trattato di un āparametro di buon sensoā. Inoltre, i tre coefficienti patrimoniali non hanno esaurito i rischi che una banca sopporta.
Il metodo
Per compilare la citata classifica delle banche piĆ¹ sicure in Italia, lāUniversitĆ Bocconi di Milano ha utilizzato un metodo analitico e complesso, basandosi su sette indici differenti.
I ricercatori hanno analizzato i primi 20 gruppi bancari italiani utilizzando sette indici differenti per definire le banche migliori. Nel dettaglio, i sette indici utilizzati sono stati:
- tre indici relativi alla patrimonializzazione:Ā Cet1, Tier 1, Total capital ratio;
- un indice di redditivitĆ sul totale attivo: il margine dāinteresse piĆ¹ il saldo da commissioni e altri ricavi
- uno indice relativo allāandamento in BorsaĀ nellāanno in oggetto;
- due ISC: lāindicatore sintetico del costo annuo che dĆ un prezzo di riferimento del conto corrente.
Il team di Stefano Caselli dellāUniversitĆ Bocconi ha studiato i bilanci delle banche e i risultati delĀ primo trimestre 2018Ā evidenziando una maggiore soliditĆ degli istituti. Tra leĀ banche tradizionali piĆ¹ solideĀ sono emerse allora:
- BPER: Cet1 (marzo 2018) al 14,61%
- MPS: 14,4%
- Creval: 14,4%
- Mediobanca: 13,9%
- Credem: 13,63%
- Banco BPM: 13,48%
- Intesa Sanpaolo: 13,3%
- UniCredit: 13,13%
- Banca Carige: 12,1%
- Ubi Banca: 12%
- Pop. Sondrio: 11,72%
- Banco Desio: 11,65%
- Banca Sella Holding: 11,49%
Ancora tra leĀ banche online, dirette e/o altri modelli:
- Mediolanum: 21,7%
- Banca Generali: 20,3%
- FinecoBank: 20,15%
- Banca Fideuram: 16,8%
- Ing. Group: 14,3%
- Banca Farmafactoring: 12,9%
- Banca Sistema: 11,8%
- Banca Ifis: 11,1%
Banche italiane piĆ¹ sicure: la vecchia classifica BCE (2017)
Una vecchia valutazione del rating sulle banche italiane effettuata nel 2017 dalla BCE ha individuato cinque istituti bancari piĆ¹ sicuri nel nostro Paese. Tra i criteri utilizzati per realizzare la classifica nellāambito della procedura Srep (Supervisory Review and Evaluation Process) troviamo:
- ilĀ Cet1Ā – valore che misura il livello di sicurezza e soliditĆ di una banca;
- ilĀ Cet1 ratioĀ – il rapporto che indica la soglia di capital guidance.
Le indicazioni date in occasione delloĀ stress test della BCE dellāestate 2016Ā e i dati di bilancio del periodo hanno mostrato il rispetto dei requisiti dellāEurotower da parte diĀ 5 banche sicureĀ – anche se ĆØ opportuno ricordare che entrano in gioco numerosi altri fattori nel definire se effettivamente un istituto ĆØ sicuro. Tra quelli individuati dalla BCE:
- Intesa Sanpaolo
- Unicredit
- UBI Banca
- Credem
- BPER
Come scegliere una banca sicura
Capire se una banca ĆØ piĆ¹ o meno sicura si puĆ², eppure ad oggi non esiste ancora un metodo infallibile, soprattutto date le fragili condizioni del nostro sistema bancario. La scelta, ovviamente, non dipende da un unico parametro ma dallāanalisi di molteplici elementi.
1) Preferire le grandi dimensioni
Un elemento da tenere in considerazione potrebbe essere la grandezza dellāistituto di credito. La scelta di privilegiare quelli piĆ¹ grandi a scapito di quelli di piccole dimensioni non sottrarrĆ il risparmiatore dal rischio di fallimento (si pensi soltanto al caso Lehman Brothers) ma potrebbe avere alcuni vantaggi.
Le banche di grossa dimensione sono sotto la lente dellaĀ BCEĀ con ilĀ meccanismo unico di vigilanzaĀ attraverso il quale la Banca Centrale Europea monitora lāandamento di circa 200 grandi istituti bancari europei. Grazie a questo meccanismo, il risparmiatore puĆ² contare sulla duplice vigilanza della BCE e diĀ Bankitalia.
2) La reperibilitĆ di informazioni
Le banche di grandi dimensioni sono hanno sicuramente una maggiore rilevanza a livello nazionale. Le informazioni sul loro status possono essere piĆ¹ facilmente reperite rispetto a news riguardanti le banche di piccole-medie dimensioni che, invece, non balzano cosƬ agli onori della cronaca. Con un facile accesso alle notizie riguardanti la propria banca, il risparmiatore potrĆ tenere dāocchio tutto ciĆ² che riguarda il proprio istituto di credito.
Le grandi banche, inoltre, contano tra gliĀ azionisti di maggioranzaĀ grandi fondi di investimento, fondi pensione e altri intermediari finanziari che vigilano sul patrimonio dellāistituto poichĆ© non sono intenzionati a subire perdite sui propri investimenti.
3) La quotazione in Borsa puĆ² essere dāaiuto
Un punto a favore delle grandi banche potrebbe essere la quotazione in Borsa. Poter monitorare personalmente lāandamento del titolo azionario ĆØ giĆ un bel vantaggio per il risparmiatore.
Lāandamento del titolo azionario, se confrontato con lāandamento di settore, puĆ² fornire indicazioni utili sulla situazione economica della banca poichĆ© il mercato azionario tende a prezzare o deprezzare un titolo in base alla situazione finanziaria dellāemittente. La quotazione in Borsa fa in modo che vi sia un altro controllo sulla propria banca, ossia quello dellaĀ Consob.
4) Analisi di bilancio e CET1 ratio
Una scelta azzeccata potrebbe essere quella quella di valutare personalmente la salute economica della propria banca, attraverso lāanalisi di bilancioĀ o dei report finanziari trimestrali e semestrali in uscita periodica durante lāanno.
Per chi non fosse pratico, un parametro utile per la valutazione della salute finanziaria della propria banca ĆØ quello rappresentato dalĀ Common Equity Tier 1.
Questo parametro esprime la soliditĆ di una banca che viene calcolato attraverso il rapporto tra il Cet 1 (composto dal capitale ordinario) e le attivitĆ ponderate per il rischio.
Tuttavia, ĆØ bene fare una somma di questo parametro con tutte le informazioni disponibili sulla propria banca, utilizzando le linee guida esposte in precedenza.
Cosa minaccia la sicurezza di una banca
La classifica delle banche italiane ĆØ un buon metodo per capire se unaĀ banca ĆØ sicuraĀ oppure no. Tuttavia, ci sono altri metodi interessanti che potrete utilizzare per capire se una banca ĆØ solida. Ecco quali sono.
1) Obbligazioni e azioni
Cosa succede se si fa parte del gruppo di risparmiatori che ha sottoscritto obbligazioni o azioni proposte dalla propria banca? Come si fa a sapere se si tratta di investimenti sicuri? In primo luogo si possono controllare iĀ ratio patrimonialiĀ della propria banca (Cet1 ratio e Total capital ratio) che indicano la soliditĆ patrimoniale dellāistituto.
Essi sono contenuti nelle relazioni trimestrali e semestrali direttamente sul sito ufficiale della banca. PiĆ¹ il ratio ĆØ elevato, piĆ¹ essa ĆØ solida, piĆ¹ i risparmi dovrebbero essere al sicuro.
Ma non cāĆØ da fidarsi ciecamente di questi indicatori, per almeno due ragioni: in primo luogo perchĆ© si rifanno sempre a situazioni del passato, indicano cioĆØ la situazione in cui la banca versava, non quello in cui versa; in secondo luogo perchĆ© sono facilmente manipolabili, come dimostrano i casi diĀ Veneto BancaĀ eĀ Popolare di VicenzaĀ costrette dallaĀ BCEĀ a svalutazioni miliardarie.
2) Accantonamenti su crediti deteriorati
IlĀ livello di sofferenzeĀ e il loro grado diĀ coperturaĀ ĆØ un fattore molto importante per capire se i risparmi sono al sicuro. In questo caso ĆØ fondamentale che la vigilanza svolga il proprio ruolo, perchĆ© solo attraverso essa sarĆ possibile capire qual ĆØ il grado di sofferenza dei crediti, la loro copertura e, soprattutto, la loro corretta valutazione.
In generale la regola vuole, comunque, che piĆ¹ gliĀ accantonamentiĀ sono bassi, piĆ¹ elevato ĆØ il rischio dal punto di vista economico-patrimoniale.
3) Le aggregazioni
La tendenza ĆØ ora quella diĀ aggregareĀ le banche perchĆ© il sistema ĆØ estremamente frazionato e debole. Il consolidamento del settore ĆØ uno degli obiettivi da raggiungere per ridare sicurezza e fiducia e il metodo perseguito al momento ĆØ quello della crescita dimensionale.
Per gli azionisti questa tendenza potrebbe portare deiĀ vantaggi: potrebbe valorizzare il loro capitale e dare loro la possibilitĆ di vendere azioni o esercitare il diritto di recesso.
Per gli obbligazionisti non cambia molto, in particolare per chi possiede titoli a media-lunga scadenza (3-4 anni), mentre per quelli a breve scadenza potrebbero aumentare le probabilitĆ di rivedere i propri soldi.
Una banca piĆ¹ grande non significa in automatico piĆ¹ sicurezza, anzi. Per un banca piĆ¹ grande ĆØ piĆ¹ facile rendere meno trasparenti certe manovre e operazioni e inoltre, come dimostra il casoĀ Lehman Brothers, un istituto di credito grande puĆ² fallire come chiunque altro.
4) Risparmi in titoli di stato e buoni postali
I titoli di Stato e iĀ buoni fruttiferi postali potrebbero garantire un piĆ¹ elevato tasso di sicurezza per i propri risparmi.
Non sono titoli che assicurano rendite alte, ma sono meglio di una pletora di titoli ad alto rischio che minacciano di far evaporare tutti i vostri risparmi.
Un buon consiglio finale dunque per evitare di mettere a repentaglio i vostri soldi ĆØ quello di non investire su titoli di cui si capiscono poco, o per niente, funzionamento e rischi.
Come emerso da questo approfondimento, capire quali sono le banche italiane piĆ¹ e meno sicure ĆØ unāanalisi decisamente complessa. La classifica infatti puĆ² cambiare a seconda dei parametri usati e dellāarco di tempo considerato.