Curiosità

Il colore Pantone del 2022 si chiama Very Peri ed è dedicato al coraggio e alla ripartenza

Non chiamatelo lilla o solo blu pervinca. È il numero '17-3938' e lo troveremo nelle vetrine e nei nostri armadi ed a lui è affidato il compito di ispirare carica e creatività in questi tempi difficili

Il colore Pantone del 2022 è il Very Peri ed è dedicato al coraggio e alla ripartenza. Si chiama Very Peri ed è una tonalità di blu pervinca, con sottotono viola e rosso, il colore scelto dall’istituto Pantone, come simbolo del 2022. La nuance eletta per interpretare il nuovo anno mostra un’attitudine vivace e gioiosa, incoraggia la creatività ed esprime fantasia e, per la prima volta, è un neo colore. Gli analisti, infatti, non hanno indicato una tonalità già nota, ma hanno scelto di partire da zero.

Il colore Pantone del 2022 è il Very Peri

“Una dinamica tonalità blu pervinca con un vivificante sottotono rosso violaceo fonde la fedeltà e la costanza del blu con l’energia e l’eccitazione del rosso”, dichiara Laurie Pressman, Vice Presidente di Pantone Color Institute, che spiega il perché della scelta: “Grazie ad un nuovo colore, riflettiamo l’innovazione e la trasformazione globale in atto. La società continua a riconoscere il colore come forma fondamentale di comunicazione ed espressione e la complessità di questa nuova tonalità di blu, infusa di rosso-viola, evidenzia le possibilità che si aprono davanti a noi”.

Con l’elezione del colore dell’anno, dal 2000, Pantone riflette su quanto accaduto nella cultura generale, cercando di esprimere ciò di cui le persone hanno bisogno e la nuance scelta, ad ogni dicembre, finisce con influenzare i trend di design e marketing per tutto l’anno successivo.

colore Pantone 2022 Very Peri

Come si sceglie un colore?

Da dove nascono le combinazioni? Come si traducono esigenze, fatti e momenti in nuance? Probabilmente il “Very Peri” entrerà nei nostri armadi, nelle nostre case, nelle nostre borsette per il trucco, ma qual è il lavoro che c’è dietro? Lo illustra Leatrice Eiseman, Executive Director del Pantone Color Institute: “Bisogna interpretare lo spirito del tempo e trasformarlo in colore.

Ad esempio, nel momento di trasformazione che stiamo vivendo, il procedimento è stato questo: la famiglia del blu è stata il punto di partenza perché è un colore noto, che corrisponde alla familiarità e al comfort. Il blu include il fattore ‘sicurezza’ e il gradimento che molte persone provano per questa tonalità. Bisognava però trasmettere anche un senso di freschezza, di vitalità, una spinta verso il futuro, che rimandi anche al mondo digitalizzato e qui è entrato in gioco il sottotono viola-rosso”.

Il colore di partenza è stato, più precisamente, il ‘blu pervinca’ che si rifà all’omonimo fiore, contenendo toni di celeste-violetto tendenti al grigio. Sdoganato negli anni ’70 per uso industriale tra i colori ufficiali della carrozzeria di alcuni modelli dell’Alfa Romeo, per la cromoterapia è il colore anti ansia ed anti stress per eccellenza, insieme all’azzurro ed al turchese. “Ma non era sufficiente trasmettere tranquillità, era necessario creare un nuovo colore per riflettere l’innovazione e la trasformazione globale in atto – ha precisato la Eiseman – perché il mondo ha bisogno di un’attitudine di nuovo vivace e gioiosa”.

colore Pantone 2022 Very Peri

A studiare queste esigenze c’è un team di professionisti, designer, consulenti, architetti, creativi e analisti di tendenze che studiano cambiamenti culturali e socio-economici. Viaggiano per il mondo, visitano sfilate, fiere, eventi mondani e mete turistiche, per rendersi conto delle tonalità più in voga e mode emergenti. “Quello che secondo me rende importate il colore dell’anno sono due cose: la nuance del momento all’interno di un settore rilevante come quello della moda e riflettere su quello che sta accadendo nella società”, ha dichiarato la responsabile marketing di Pantone, Kathryn Shah. Se da 21 anni gli esperti effettuano attente valutazioni e ricercano le nuove influenze, è solo dal 2007 che si possono vedere gli effetti pratici di queste previsioni, perché è da allora che Pantone, insieme all’annuncio del prescelto, crea anche una serie di palette da affiancargli e centinaia di marchi si assumono il compito di progettare prodotti caratterizzati da queste. È ciò che succede, per esempio, quando aziende nel settore del make-up creano collezioni basate sul nuovo colore, oppure quando i cataloghi di aziende di arredamento presentano stanze e accessori con palese richiamo ad un colore particolare.

Chi è Pantone?

Pantone è un’azienda americana nata come tipografia, alla fine degli anni ’50 in New Jersey. Grazie alle abilità di chimico di uno dei dipendenti, Lawrence Herbert, l’arsenale di pigmenti e la produzione di inchiostri vengono semplificati e l’azienda riesce a standardizzare i colori, introducendo nel 1963 il ‘Pantone Matching System (PMS)’. Si tratta di un sistema di riproduzione del colore standardizzato, un linguaggio cromatico utilizzato da tutte le industrie, che permette la selezione e la comunicazione di una sfumatura di colore in maniera uniforme in ogni Paese del mondo. Le guide che vengono introdotte da Pantone sono realizzare su fogli di cartone di circa 15×5 cm e contengono una serie di campioni di colore e varie sfumature dello stesso che vengono identificate da cifre che generano un codice universale e univoco.

colore Pantone 2022 Very Peri

Il fascino dei colori

Quello dei colori è da sempre un tema affascinante e, tutt’oggi, vengono usati per esprimere emozioni e spiegare i sentimenti anche a più piccoli. Basti pensare al film “Inside out” della Pixar: chi non pensa al blu, se si parla di tristezza, o al rosso, se si nomina la rabbia? Nel corso dei secoli sono in molti ad aver congegnato teorie, ipotesi e metodi per cercare di definire meglio la materia. Il primo fra tutti fu Isaac Newton che nel 1670 formulò la teoria dell’eterogeneità della luce e la differente rifrangibilità dei cosiddetti “colori puri” formanti lo spettro e della loro separabilità. Circa un secolo dopo, Johann Wolfgang von Goethe attacca le teorie di Newton attraverso il proprio saggio “Della teoria dei colori”, mettendo in risalto la complessità del fenomeno cromatico.

Il poeta romantico trovava inammissibile che i colori fossero ridotti solo a un puro fenomeno fisico, ma che fossero qualcosa di vivo, di umano che, pur nascendo dalle varie manifestazioni naturali, trovavano il loro perfezionamento nell’occhio di chi guardava. Idee e teorie sviluppatesi nel corso dei secoli, hanno portato a una serie di soluzioni di ordine pratico con l’obiettivo di creare dei modelli cromatici condivisi, dal CMYK (Ciano, Magenta, Yellow, Key), detto anche della “quadricromia sottrattiva”, basata sui cosiddetti colori primari e sulla teoria dell’assorbimento della luce da parte dei corpi, fino al RGB (Red, Green, Blue) chiamato anche “modello additivo” perché unendo i tre colori con la loro intensità massima si ottiene il bianco (tutta la luce viene riflessa).

Purtroppo tutti questi metodi, nella pratica e con l’evoluzione tecnologica del lavoro, non garantivano una perfetta corrispondenza tra il colore visualizzato a monitor e quello stampato e a risolvere il dilemma ci pensò nel 1963 il signor Lawrence Herbert quando rilevò una piccola stamperia dove lavorava e distribuì il primo Pantone ‘Matching System’: la creazione di uno standard globale per garantire la corretta comunicazione e riproduzione dei colori perché quelli Pantone non sono scomponibili in quadricromia e non sono ottenuti attraverso una sovrapposizione, ma son tutti “nati” da una pellicola piena, cioè con valore il massimo dell’intensità per un colore.

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