Curiosità

Perché si dice che i comunisti mangiano i bambini? Solo una leggenda? Non proprio…

Quella dei comunisti divoratori di bambini è una leggenda che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto modo di sentire. Una leggenda che ha avuto origine nel ‘900, perlopiù in Italia, in seguito alla presa di potere del comunismo in Russia. Era una leggenda diffusa per terrorizzare la popolazione italiana e dipingere i comunisti come dei mostri sanguinari da cui stare alla larga (alcuni manifesti fascisti dell’epoca lo testimoniano) ma c’è qualcosa di vero? Sembrerebbe di si…

La leggenda dei comunisti divoratori di bambini

Tra il 1921 e il 1923 nella regione russa del Volga e lungo il fiume Urai vi fu una terribile carestia: in pochi anni si registrarono oltre due milioni di morti. La Russia faceva ancora i conti con le conseguenze della prima guerra mondiale e nel 1917 dovette affrontare anche quelle derivanti dalla Rivoluzione Russa e dalla guerra civile, queste furono le cause della carestia, che indebolì principalmente l’agricoltura.

In quegli anni prese piede una terribile pratica (documentata attraverso testimonianze dei sopravvissuti registrate negli archivi sovietici): il cannibalismo. Soprattutto nelle campagne, operai e contadini resi folli dalla fame, si diedero al cannibalismo per sopravvivere.

Le ‘’prede’’ più ambite erano in genere bambini e adolescenti, che venivano rapiti, uccisi e divorati, addirittura, secondo alcune fonti, le loro carni venivano vendute come carne di agnello o maiale a prezzi altissimi, dato il periodo di carestia. Dei gravi episodi venne informato anche lo stato Italiano che non esitò a divulgare la cosa per screditare il comunismo. Proprio in quel contesto nacque il detto ‘’i comunisti mangiano i bambini’’.

Enrico Giorgio

Enrico Giorgio ha 23 anni ed è di Campagna. Studente di giurisprudenza e appassionato di giornalismo, ambizioso e sempre desideroso di imparare tutto il possibile dal meraviglioso cammino della vita

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