Inchiesta

Coronavirus, ecco chi (e perché) può uscire di casa

Coronavirus, chi può uscire di casa? Quando e perché? Sono forse questi gli interrogativi imperanti che riecheggiano nelle case degli italiani. Come noto, per ridurre al massimo il contagio, il governo ha varato un decreto che contiene le misure di contenimento contro il coronavirus, limitando – di molto – gli spostamenti delle persone e concedendo la possibilità di scendere per strada solo in alcuni casi.

Coronavirus, chi può uscire di casa? Quando e perché?

Quali? Presto detti. Come ricorda il ministero della salute sul proprio sito istituzionale, è permesso uscire di casa solo per esigenze lavorativemotivi di salute e di necessità. In tutti e tre i casi il cittadino è chiamato ad accertare la ragione della propria uscita servendosi del modulo di autocertificazione, qualora venisse fermato per un controllo dalle forze dell’ordine.


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Quindi, lavoro, urgenze sanitarie e necessità. È bene chiarire cosa rientri nei motivi di necessità: ovviamente, è garantita la possibilità di andare a fare la spesa (anche per il proprio animale domestico), così come la benzina, e l’acquisto di medicine in farmacia.

Inoltre, si può andare in edicola a comprare il giornale, al tabaccaio e al veterinario, se il proprio animale domestico ne ha bisogno. Per essere ancora più chiari, ecco l’elenco completo delle categorie di cittadini che possono uscire di casa, rispettando sempre le misure di prevenzione raccomandate, come il mantenimento della distanza minima di sicurezza

Coronavirus: la lista di chi può uscire di casa

  • Chi ha “urgenze” sanitarie
  • Chi va a lavoro
  • Chi va a fare la spesa (per se stesso, i propri cari o il proprio animale)
  • Chi va in farmacia
  • Chi va a fare benzina
  • Chi va a comprare il giornale
  • Chi va dal tabaccaio
  • Chi ha voglia di allenarsi all’aria aperta da solo e non in gruppo (vietato). Questo rappresenta però un comportamento da evitare; non è ancora arrivato il divieto, ma presto potrebbe arrivare
  • Chi va a trovare i propri genitori solamente nel caso in cui sono anziani o malati o non autosufficienti e necessitano così di un aiuto (soprattutto nel caso in cui fossero sprovvisti di una badante)
  • Chi va a trovare i propri figli minorenni se separato o divorziato, secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.
  • Chi va in bicicletta (ma lo stesso vale per l’auto e la moto) per ragioni di lavoro, necessità salute, ma non solo, visto che il governo ha specificato che “È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
  • Chi va a gettare la spazzatura seguendo le normali regole già in vigore in ogni Comune (Ciò detto, proseguono normalmente le attività di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti)

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