CronacaPolitica

Il deputato Donzelli e le conversazioni di Cospito: scoppia il caso

Su Twitter e non solo tiene banco la vicenda delle parole di Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia che nella giornata di martedì 31 gennaio ha tenuto un discorso sul caso di Alfredo Cospito alla Camera dei Deputati.

Lo scorso 19 ottobre Cospito, detenuto prima nel carcere di Sassari e ora in quello di Opera a Milano, ha iniziato uno sciopero della fame contro il regime carcerario a cui è sottoposto, il 41-bis. Donzelli, per spiegare perché a suo avviso il governo faccia bene a non concedere a Cospito un regime carcerario meno duro del 41-bis, nel corso del suo intervento alla Camera ha fatto riferimento a due conversazioni che sarebbero avvenute nel carcere di Sassari tra lo stesso Cospito e alcuni membri della criminalità organizzata.

Caso Cospito, cosa ha detto il deputato Donzelli e perché se ne parla tanto

Donzelli voleva denunciare l’esistenza di una presunta collaborazione tra la criminalità organizzata e Cospito per spingere lo stato ad abolire il 41-bis. Secondo il deputato, infatti, i malavitosi temono il carcere duro perché non gli consente di “controllare il territorio”. Accusa grave, ad ora non sostenuta da alcuna prova e che ha generato un vero e proprio caso politico.

Questo perché Donzelli ha fatto riferimento (citandole testualmente) a conversazioni che secondo molti non avrebbe dovuto e potuto conoscere per i ruoli che ricopre. Dunque, il deputato è accusato di aver divulgato informazioni riservate.

La reazione dell’opposizione

Esponenti dell’opposizione hanno chiesto spiegazioni a Carlo Nordio, ministro della Giustizia che terrà alla Camera un’informativa urgente sul caso nelle prossime ore. Le conversazioni citate da Donzelli sarebbero piuttosto recenti e sarebbero avvenute nel carcere di Sassari. Nella prima, come spiegato da Donzelli, Cospito parlava con il boss della ‘ndrangheta Francesco Presta:

«Presta lo esortava: “Devi mantenere l’andamento, vai avanti”; Cospito rispondeva: “Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni, adesso vediamo che succede a Roma”. Presta avrebbe poi detto a Cospito: «Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo, e magari ci levassero l’ergastolo ostativo».

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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