Cronaca

Covid, il monitoraggio della Fondazione Gimbe: “terze dose decollano. Con Omicron serve precauzione”

Il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea l’importanza di continuare a rispettare tutte le misure anti contagio e di vaccinarsi

Covid in Italia: aumentano i contagi, i decessi e la pressione sugli ospedali. Per fortuna salgono anche le vaccinazioni, anche se ci sono ancora oltre sei miliardi e mezzo di persone non ancora immunizzate. È quanto emerge dal monitoraggio della fondazione Gimbe sull’andamento dell’epidemia di Covid nel nostro Paese. Che sottolinea anche come in assenza delle evidenze necessarie sulla variante Omicron sia necessario accelerare con le terze dosi e continuare a rispettare le misure anti contagio.

Covid in Italia, il monitoraggio della fondazione Gimbe

Nell’ultima settimana, tra il 24 e il 30 novembre, rispetto a quella precedente tutti gli indicatori hanno segnalato un peggioramento della situazione epidemiologica nel Paese. Crescono i nuovi contagi, gli attualmente positivi, i ricoveri e i decessi. Nel dettaglio, ecco i dati dell’ultima settimana:

  • Decessi: 498 (+14%), di cui 14 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: +123 (+22%)
  • Ricoverati con sintomi: +630 (+13,7%)
  • Isolamento domiciliare: +39.007 (+26,1%)
  • Nuovi casi: 86.412 (+25,1%)
  • Casi attualmente positivi: +39.760 (+25,7%)

L’epidemia di Covid

Sono sei settimane consecutive che i numeri continuano a crescere, ha sottolineato il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta. E la media mobile di nuovi casi a sette giorni è quintuplicata. Per quanto riguarda invece la situazione negli ospedali, la responsabile di ricerca sui servizi sanitari Renata Gili spiega che si stia registrando un ulteriore aumento, sempre rispetto alla scorsa settimana, dei posti letto occupati da pazienti Covid. A livello nazionale il tasso di occupazione è del 9% in area medica e dell’8% nelle terapie intensive. Ci sono comunque notevoli differenze tra Regioni e nelle prossime settimane altre potrebbero raggiungere il Friuli Venezia Giulia in zona gialla. Marco Mosti, direttore operativo a Gimbe, sottolinea che gli ingressi giornalieri di pazienti Covid nell’area critica continuino ad aumentare.

La campagna vaccinale

Mosti aggiunge poi che, per quanto riguarda le forniture di vaccini, le consegne al nostro Paese negli ultimi sette giorni ammonta solo a 433 mila dosi, evidenziando che l’attuale ritmo delle somministrazioni di terze dosi abbia ridotto le scorte di vaccini mRna disponibili a quota 6,1 milioni. Rispetto alle somministrazioni, invece, risulta aver ricevuto almeno una dose di vaccino il 79,7% della popolazione, mentre il 77,1% avrebbe completato il ciclo vaccinale. Aumenta anche il numero di somministrazioni giornaliere e decollano finalmente le terze dosi, affiancate dalle prime dosi di nuovo in crescita.

I dati dell’ultima settimana

Nell’ultima settimana è salito inoltre il numero dei nuovi vaccinati. Tuttavia, sottolineano i ricercatori di Gimbe, dei 6,8 milioni di non vaccinati crescono troppo lentamente due fasce che sarebbero invece quelle che destano più preoccupazioni. Sono gli oltre due milioni e mezzo di over 50, più ad alto rischio di malattia grave e ricovero in caso di infezione, e gli 1,16 milioni nella fascia 12-19 che pesano sulla tenuta delle scuole. La copertura vaccinale varia a seconda delle fasce di età. In generale si va dal 97,4% degli over 80 al 76,6% della fascia 12-19.

Terza dose di vaccino

Gimbe sottolinea quindi come gli stessi dati dell’Istituto superiore di sanità confermino la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo sei mesi dal completamento del ciclo primario. Un ulteriore prova della necessità della dose di richiamo. Al 1° dicembre risultano somministrate 6.543.004 terze
dosi con una media mobile a 7 giorni che supera le 250 mila somministrazioni al giorno.

La platea avente diritto alla terza dose è stata recentemente aggiornata e proprio dal 1° dicembre comprende tutti gli over 18. Il tasso nazionale di copertura vaccinale per le terze dosi calcolato sulla platea ufficiale è del 31,8% con nette differenze regionali: dal 21,6% del Friuli-Venezia Giulia al 44,5% del Molise, si legge nel report.

La variante Omicron

L’ampliamento è stato chiaramente funzionale all’obiettivo di blindare il Paese dalla quarta ondata e dalla variante Omicron. Una variante che l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato come di preoccupazione a causa delle numerose mutazioni che presenta. Tuttavia, i dati al momento disponibili non permettono di sapere se, rispetto alla variante Delta, la Omicron sia più trasmissibile, causi una malattia più grave o risulti resistente ai vaccini.

In questa fase di incertezza bisogna potenziare tutti gli interventi, seguendo il principio della massima precauzione. In particolare, incrementare le attività di sequenziamento condividendo i risultati nel database GISAID, potenziare il tracciamento dei casi e monitorare attentamente le aree con rapido aumento di incidenza. Per la popolazione rimangono fondamentali i comportamenti già noti: vaccinarsi e sottoporsi alla terza dose quando indicatacon massima priorità per anziani e fragili, utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, possibilmente FFP2 se affollati, rispettare il distanziamento sociale e ventilare frequentemente i locali”, conclude Cartabellotta.


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