Cronaca

Covid, seconda ondata: mezza Europa torna in lockdown. Ecco i Paesi che hanno richiuso

Dopo il record di contagi registrato nelle ultime settimane, diversi Paesi Europei stanno tornando in regime di lockdown, parziale o totale. Ecco dove

L’Europa è ormai entrata nel pieno della seconda ondata di Coronavirus, con cifre da record mai raggiunte fino ad ora. La Francia sembra essersi confermato come epicentro della risalita dei contagi nel Vecchio Continente e molti governi stanno decidendo di ricorrere a nuovi lockdown, locali o nazionali, per arrestare la diffusione del Covid-19.

Seconda ondata di Covid-19: Oms “errori nella quarantena”

Secondo l’Oms, l’incremento esponenziale delle infezioni da Coronavirus è dovuto a errori sulla quarantena, soprattutto dei contatti dei positivi, la quale non sarebbe stata osservata per un periodo adeguato come ha dichiarato il direttore per le emergenza dell’Oms Mike Ryan.

Non è accaduto ovunque e in modo sistematico ma sono convinto che sia la principale ragione per la quale stiamo vedendo dei numeri così alti“, ha aggiunto, precisando che nella metà dei 48 paesi dell’area Europa che fanno parte dell’Agenzia dell’Onu i casi di Covid-19 sono aumentati del 50%.

Irlanda

L’Irlanda è il primo paese europeo a ripristinare un lockdown totale e nazionale, simile a quello della scorsa primavera. Per le prossime 6 settimane, solo le scuole e le attività essenziali resteranno aperte, il resto chiuderà. Il primo ministro, Micheal Martin, ha emesso una direttiva nazionale di “restare a casa“, come ha annunciato in un discorso trasmesso in tv nelle scorse ore.

Le nuove misure, che entreranno in vigore dalla mezzanotte di mercoledì 21 ottobre, includono dunque la chiusura di tutte le attività commerciali e limitano le attività di bar e ristorazione. Ai cittadini sarà permesso di fare esercizio fisico solo entro 5 chilometri (tre miglia) dalla loro residenza.

Galles

Anche il Galles entrerà in lockdown da venerdì fino al 9 novembre nel tentativo di frenare l’epidemia da Coronavirus, che nell’ultima settimana ha fatto circa 10mila casi. È quanto ha annunciato il primo ministro gallese, Mark Drakefors, in una conferenza stampa, introducendo le misure più severe di tutto il Regno Unito. A partire dalle 18 ora locale di venerdì, sarà chiesto agli oltre 3 milioni di cittadini di rimanere a casa, mentre i negozi non essenziali saranno chiusi. Saranno chiusi anche i luoghi di culto tranne che per funerali o cerimonie nuziali.

Le strutture per l’infanzia rimarranno aperte, insieme alla riapertura delle scuole primarie e specialistiche dopo la pausa di metà semestre. Sarà vietato incontrarsi all’interno o all’esterno con persone al di fuori del proprio nucleo familiare, ad eccezione di coloro che vivono da soli. Senza le misure, ha aggiunto Drakefors, il sistema sanitario nazionale non sarà in grado di far fronte all’emergenza con la conseguenza di un numero maggiore di vittime.

Francia

Non un vero e proprio lockdown ma in molte città francesi, tra cui Parigi, è scattato il coprifuoco notturno per frenare la diffusione del contagio. Per quattro settimane nelle regioni di Parigi (Ile-de-France), Marsiglia, Lille, Grenoble, Lione, Tolosa, Rouen, Aix-en-Provence e Saint-Etienne è previsto il divieto di uscire dalle 21 alle 6 del mattino, come aveva annunciato qualche giorno fa in diretta tv il presidente francese Emmanuel Macron.

In quella fascia oraria dunque non sarà possibile né uscire né visitare o ricevere amici. Chi violerà il coprifuoco riceverà una multa di 135 euro la prima volta, più di mille dalla seconda in poi. Il coprifuoco, secondo quanto stabilito dal governo, è prorogabile fino al primo dicembre se si rivelerà necessario dopo una verifica al termine del periodo previsto di un mese. Al momento, ha detto il presidente, non sono previste restrizioni ai viaggi tra le regioni e le città francesi e neppure agli spostamenti con i mezzi pubblici di trasporto.

Austria

Lockdown locali in Austria, che era stata in parte risparmiata dallo tsunami della prima ondata di Covid-19. Nel Land di Salisburgo l’intero comune di Kuchl è stato messo in quarantena, da cui non si può entrare né uscire. Qui tutte le attività commerciali resteranno chiuse, ad eccezione di quelle essenziali, così come chiusi saranno alberghi e ristoranti.

In tutto il Land viene introdotto l’obbligo di registrazione per i ristoranti, una misura che lo Stato ha rifiutato poche settimane fa per motivi di protezione dei dati. Il coprifuoco alle 22 rimane, ad eccezione che per gli ospiti del settore alberghiero.

Polonia

Mentre la Polonia si accinge a costruire il suo primo ospedale da campo a Varsavia in seguito all’impennata di casi di Coronavirus, sono scattati lockdown parziali il 17 ottobre in alcune città definite “zone rosse” in cui è più alta l’incidenza delle nuove infezioni, tra cui proprio la Capitale.

Tutte le scuole secondarie in quelle zone saranno chiuse e gli studenti passeranno alla didattica a distanza. I ristoranti chiuderanno alle 21, i matrimoni saranno vietati e ci saranno limiti più severi al numero di persone ammesse nei negozi, sui mezzi pubblici e nei servizi religiosi.


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