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Il vaccino Johnson & Johnson sospeso negli Usa, oggi prime dosi in Italia | Cosa sta succedendo

Vaccino anti Covid Johnson & Johnson: sospeso negli Usa dopo rari fenomeni di coaguli di sangue. Oggi prime dosi in Italia. Cosa sta succedendo

Il vaccino Johnson & Johnson è stato sospeso negli Stati Uniti. La Food and Drug Administration ha deciso la sospensione precauzionale immediata delle somministrazioni del siero J&J, dopo che 6 donne sono state colpite da rari fenomeni di coaguli di sangue.

Oggi, martedì 13 aprile arriveranno le prime dosi in Italia. Ma cosa sta succedendo? È la domanda che in molti si stanno ponendo nelle ultime ore. Vediamo insieme come funziona il vaccino monodose di J&J.

Vaccino Johnson & Johnson sospeso negli Usa: cosa sta succedendo

Il vaccino Johnson & Johnson è stato sospeso negli Stati Uniti. La decisione si deve alle reazioni di sei donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni nelle due settimane successive al vaccino: hanno sviluppato una rara malattia legata ai coaguli di sangue. Una delle sei donne è morta, un’altra è in condizioni critiche. Negli Usa hanno ricevuto l’unica dose del vaccino Johnson & Johnson in 7 milioni.


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In arrivo le prime 184mila dosi in Italia

Sono 184mila le dosi del vaccino Covid Janssen della Johnson & Johnson in arrivo nel pomeriggio di oggi all’hub nazionale della Difesa di Pratica di Mare. Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia. Nella tarda serata di ieri sono state consegnate circa 175mila dosi di vaccino Vaxzevria.

Perché l’Australia ha deciso di non acquistare il vaccino di J&J

Nessun vaccino Johnson & Johnson per l’Australia che ha deciso di non acquistare dalla casa farmaceutica americana alcuna dose. A renderlo noto è stato il ministro della Salute Greg Hunt che ha escluso che il governo australiano possa pensare a un contratto per il vaccino Johnson & Johnson troppo simile a quello AstraZeneca per cui l’Australia ha già un contratto per 53,8 milioni di dosi e ha deciso il non utilizzo al di sotto dei 50 anni di età. “J&J è un altro vaccino vettoriale virale – ha spiegato Hunt – e non raccomandiamo, in questo momento, che il governo acquisti qualsiasi ulteriore vaccino vettoriale virale”.


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Come funziona il vaccino di Johnson&Johnson

J&J: per soggetti dai 18 anni in su. Come AstraZeneca è un vaccino a vettore virale. Ha il grande vantaggio di essere monodose e dunque non necessita di un richiamo. Può essere conservato in frigo senza congelamento.

Si tratta di un vaccino che utilizza un adenovirus, cioè un virus “del raffreddore” delle scimmie, inattivato, che serve per trasportare nell’organismo le informazioni genetiche utili a sviluppare la difesa contro le spike, ossia le “coroncine” che il virus utilizza per attaccare le cellule.

Lo scorso gennaio sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine i dati dello studio di fase 1/2a che hanno mostrato che, dopo una singola vaccinazione, gli anticorpi neutralizzanti contro COVID-19 sono stati rilevati in oltre il 90% dei partecipanti allo studio al 29 giorno e nel 100% dei partecipanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni al 57 giorno.

Lo studio clinico

Per quanto riguarda lo studio clinico di Fase 3 ENSEMBLE, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza del candidato vaccino nel fornire protezione nelle forme da moderate a gravi già a 14 e 28 giorni dalla vaccinazione, è stata osservata l’insorgenza della protezione al quattordicesimo giorno.

Dove viene prodotto

Il siero della Johnson & Johnson è prodotto in diversi Paesi: parte dal New Jersey e arriva in Belgio, passando dall’Olanda e dall’Italia.

Il quartier generale della multinazionale farmaceutica è a New Brunswick, nella piana industriale dello Stato del New Jersey, a meno di 80 chilometri da New York, ma è tra Massachusetts e Europa che il vaccino è nato. Tre sono i luoghi chiave: il centro di ricerca Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, dove i ricercatori hanno lavorato in sinergia con quelli del centro vaccini Janssen Pharmaceutical di Beerse, in Belgio, e del Centro biologico Janssen di Leiden, in Olanda, a cinquanta chilometri da Amsterdam.

In questo triangolo si sono concentrate le tre fasi obbligatorie di sperimentazioni del vaccino sui volontari. Ma la seconda fase, quella operativa, ha visto l’allargamento della rete di produzione. Per aumentare la produzione l’azienda americana ha stretto dal 2020 una partnership con la Catalent, che ha sede in New Jersey.


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