Cronaca

Cremona Pride, polemica per la Madonna a seno nudo: accuse di blasfemia

Un manichino è stato travestito da Maria, la madre di Gesù, con il seno in vista

Durante il Cremona Pride, nell’onda arcobaleno una Madonna a seno nudo è stata portata, come in processione. Sono subito nate polemiche e accuse di blasfemia, non solo verso il manichino travestito da Vergine Maria e la manifestazione, ma anche verso il sindaco che ha permesso il patrocinio dell’evento.

La Madonna a seno nudo al Pride di Cremona

Durante la sfilata arcobaleno un manichino travestito da Madonna a seno nudo sovrastava sulla folla. Tra i momenti di festa e di dimostrazione del proprio orgoglio sessuale, questa scena ha alzato molte polemiche. Una rappresentazione giudicata blasfema e subito contestata sui social, con il sindaco Gianluca Galimberti che è finito al centro delle critiche per il patrocinio concesso dal Comune all’evento.

Le parole del sindaco di Cremona

La manifestazione – aveva detto il primo cittadino, cattolico e di sinistra, ad evento appena concluso – ha acceso anche nella nostra città un faro su discriminazioni che esistono ancora, dando la possibilità di esprimersi senza attaccare, consentendo di riaffermare che davvero occorre la pari dignità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, come recita anche la nostra Costituzione“.

Penso – aveva aggiunto Galimberti – che occorra costruire, anche a Cremona, una democrazia che sia inclusiva e accogliente delle diversità. Perché la paura e l’odio per una diversità porta sempre alla paura e all’odio di tutte le diversità“. Ed è proprio pensando a quelle parole che, di fronte alle immagini della Vergine così rappresentata e alle fotografie che ritraggono nel corteo dei 1.500 anche un attivista sosia di Papa Francesco abbigliato come il pontefice, è montata l’onda delle polemiche.

La polemica

Le forze politiche di centro destra non l’hanno presa bene. “Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti – si solleva la protesta delle forze di opposizione -. E quando sentiamo parlare di responsabilità personali, ricordiamo a tutti che il Comune ha dato il patrocinio”. Qualcuno si rivolge direttamente al vescovo: “Cosa ne pensa Antonio Napoleoni, di tutto questo?”.

La denuncia di Salvini

Nella polemica si inserisce anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Offendere la fede, la cultura e la sensibilità di milioni di italiani non c’entra niente con la richiesta di diritti Lgbtq etc, ma è solo un’esibizione di ignoranza e arroganza”.

Ha voluto far sentire la sua voce anche l’imprenditore Giovanni Arvedi, patron della Cremonese neo promossa in serie A: “Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui. Arvedi ha poi espresso “stupore e rammarico” per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta.

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