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Autonomia differenziata, oggi in Senato l’ok al ddl Calderoli: cosa prevede e cosa cambia

Il ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata oggi, 23 gennaio, è atteso in Aula in Senato per il voto finale del provvedimento che poi passerà al vaglio della Camera. Il disegno di legge apre la strada a una maggiore libertà di azione per le singole Regioni. Ecco cosa prevede la bozza e cosa cambia.

Autonomia differenziata, oggi in Senato la decisione finale

La legge messa a punto dal ministro Roberto Calderoli vuole dare una svolta alle regioni a statuto ordinario con forme e condizioni particolari di autonomia destritte in 23 materie. Si va dalla Salute all’Istruzione, dallo Sport all’Ambiente, passando per Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero.

Cosa prevede il ddl sull’Autonomia Differenziata

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata prevede che vengano stabiliti dei cosiddetti Livelli essenziali di prestazione (Lep), cioè le soglie minime di servizi garantiti a tutti i cittadini sul territorio nazionale. Questo passaggio dovrebbe avvenire entro un anno dall’entrata in vigore della legge dell’autonomia, grazie al lavoro di un’apposita cabina di regia.

Il provvedimento prevede che le singole Regioni possano chiedere più autonomia su determinate materie e inizi un negoziato a livello nazionale. Questo iter, che prevede diversi passaggi e coinvolge più soggetti, dovrebbe durare almeno cinque mesi mentre l’intesa raggiunta avrà una durata di 10 anni. La riforma prevede, tuttavia, che possa essere rinnovata o terminata prima del tempo con alcuni mesi di preavviso.

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