Economia

Decreto primo maggio: il bonus 100 euro tassato, la stretta sui lavori in casa | Cosa contiene

Approvato, insieme a quello sui fondi europei di coesione, il decreto primo maggio del governo Meloni: cosa contiene. Il bonus tredicesime slitta a gennaio e verrà tassato, stretta sui lavori, esonero fino a 500 euro per ogni assunto e una tantum per le famiglie con redditi fino a 28mila euro.

Approvato il decreto primo maggio: cosa contiene

Il decreto primo maggio, approvato insieme a quello sui fondi europei di coesione, è il 13esimo decreto legislativo della riforma fiscale. Oltre ad una tantum per le famiglia con redditi fino a 28mila euro contiene anche incentivi sulle assunzioni e un bonus donne a favore delle lavoratrici svantaggiate. Esonero dei contributi previdenziali fino a due anni e per i nuovi imprenditori esonero fino a tre anni per le aziende del settore digitale e green. Ma anche un rafforzamento delle misure per il Sud: voucher fino a 40 mila euro per l’avvio di nuove imprese e contributi a fondo perduto fino al 75% per gli investimenti oltre i 120 mila euro.

Le tredicesime e le tre aliquote Irpef

Il passaggio da 3 a 2 aliquote Irpef promosso dal goverso è stato rinviato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo. Così come manca anche la maxi-deduzione Irpef-Ires al 120-130%. Il decreto interministeriale che coinvolge il Mef e il Lavoro non è ancora arrivato.

Bonus per i lavoratori dipendenti con redditi medio- bassi e figli invece verrà tassato e si ridurrà a 80 euro. L’indennità andrà a 1,1 milioni di famiglie monodettito fino a 28mila euro oltre che a vedovi, separati e ragazze madri. Ma non a chi ha un reddito inferiore a 8.500 euro.

La richiesta scritta

Un dipendente assunto il primo giugno 2024 potrà avere al massimo 50 euro dalla misura del governo e non sarà automatico: il lavoratore dovrà richiederlo attestando per iscritto di averne diritto. In fase di conguaglio il dato di lavoro verificherà il diritto al bonus e lo recupererà attraverso il sostituto e il credito di imposta. Bonus giovane: assicura sgravi contributivi al 100% per due anni per massimo 500 euro mensili per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani con età inferiore a 35 anni.

Le assunzioni

Bonus donne in favore alle lavoratrici svantaggiate, con lo stesso tipo di esonero contributivo al 100% per due anni per massimo 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Bonus Zes, che dà lo stesso sgravio a chi assume nel Mezzogiorno in aziende fino a 15 dipendenti. Gli esoneri contributivi al 100% per tre anni arrivano anche per favorire l’autoimprenditorialità e le libere professioni nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Mentre il primo obiettivo del 2025 resta il consolidamento delle tre aliquote Irpef, «per venire incontro al ceto medio» che è quello «in maggior sofferenza», ha spiegato Leo.

Stretta sui lavori in casa

Nel decreto coesione obbliga i committenti a verificare che il costo della manodopera per i lavori in casa sia congruo. La regola che priva valeva per gli appalti oltre i 500mila euro ora sarà per tutti i lavori dai 70mila euro. La dichiarazione di congruità dovrà essere firmata dal direttore dei lavori o dal committente di persona. Che in caso di contestazioni rischia sanzioni fino a 5 mila euro.

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