Cronaca

Fedez, solidarietà alla 22enne cacciata di casa perché omosessuale: “Contronatura rifiutare una figlia”

Fedez ha espresso solidarietà a Malika, la ragazza cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale. È successo a Castelfiorentino

Il noto rapper Fedez ha espresso solidarietà a Malika, la ragazza cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale. È successo a Castelfiorentino dove la giovane è stata minacciata e costretta a vivere in strada dopo aver confessato in una lettera di amare un’altra donna.

La famiglia la caccia di casa perché lesbica: Fedez sostiene Malika

Mi avete inviato in tanti la terribile e assurda storia di Malika, non posso immaginare cosa significhi sentirsi dire certe parole da voltastomaco da parte di un genitore che ti ha messo al mondo. I vari Pillon, associazioni cattolico-estremiste, antiabortisti ci tengono sempre a ricordarci che amare una persona dello stesso sesso sia contronatura e quindi non meritevole di pari diritti rispetto alle persone da loro considerate “normali”. Io credo invece che quello che ho appena visto sia contronatura, il rifiuto di una figlia da parte di una mamma attaccata ad uno stigma sociale che purtroppo è ancora vivo perché estremamente attuale nella nostra società cosiddetta “civile” e ancor più triste costantemente alimentato. Spero che i vari Pillon, Senatori e rappresentanti dello Stato vedano la storia di Malika La mia coscienza mi impone di aiutare questa ragazza anche solo per ricordarle che il mondo non è tutto così, che là fuori non è tutto una merda. Un abbraccio Malika”, scrive Fedez sui social.

La storia di Malika

Malika è stata cacciata di casa perché la famiglia non accetta il suo amore per una ragazza. Sono passati tre mesi e la giovane non ha la possibilità di avvicinarsi alla casa della sua famiglia nemmeno per prendere i suoi vestiti.

“Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica”, le ha detto sua madre in uno dei molti messaggi audio inviatole dalla madre e diffusi dal video di Fanpage.

La giovane è stata minacciata anche dal fratello il quale ha cambiato la serratura. Alla fine Malika, preoccupata per la sua incolumità. ha deciso di sporgere denuncia.

“Non sono io a non essere normale”

“Non sono io quella che si deve vergognare. Non sono io a non essere normale. Non normale – conclude la giovane -, è picchiare un figlio o insultarlo per quello che è o sceglie di essere, non normale è giudicare e additare il prossimo, non normale è prendersela con qualcuno solo perché è omosessuale”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio