Cronaca

Femminicidio a Roma, convalidato l’arresto per Costantino Bonaiuti

Femminicidio a Roma: il gip ha convalidato l'arresto di Costantino Bonaiuti, l'uomo che venerdì ha ucciso l'avvocatessa Martina Scialdone di 35 anni

Femminicidio a Roma: il gip ha convalidato l’arresto di Costantino Bonaiuti, l’uomo che venerdì ha ucciso l’avvocatessa Martina Scialdone di 35 anni, con cui aveva avuto una relazione. Il giudice, al termine dell’udienza di convalida, ha disposto la misura del carcere per il 61enne.

Femminicidio di Martina Scialdone, convalidato arresto per Costantino Bonaiuti

L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nei confronti dell’indagato la procura di Roma contesta l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili e abbietti motivi.

“Se tutti avessero fatto il loro lavoro, i loro compito di cittadini, questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza pare avesse chiesto aiuto: nessuno ha modo di riscontrare questa richiesta di aiuto, ma questo lo appureremo. In questa vicenda ci sono due vittime”. Così l’avvocato Fabio Taglialatela, difensore di Costantino Bonaiuti, l’uomo che venerdì ha ucciso l‘avvocatessa Martina Scialdone, 35 anni, con cui aveva avuto una relazione.

“C’è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata con le proprie forze a chiedere aiuto dopo l’aggressione, ma pare non abbia ricevuto nessun sostegno. Non c’è stata nessuna premeditazione – aggiunge il difensore – era un rapporto consenziente tra due persone: non si tratta di omicidio volontario o preterintenzionale, è stato il tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla propria vita e che invece soffrirà per sempre. Le difficoltà psicologiche e psichiatriche del mio assisto sono certificate. Era seguito da un centro per una forma depressiva, ma non è questa patologia che ha dato luogo all’evento perché era assolutamente controllata. Lui ha avuto sempre un rapporto cordiale con questa persona, tanto è vero c’è stata mai denunce o querele”.

Il colpo di pistola

“Quella sera non voleva uccidere, ha avuto un istinto suicida. La pistola è stata tirata fuori per fare del male a se stesso: il colpo è partito e collima con le lesioni mortali che ha riportato la vittima, ma non c’era l’intento di uccidere”. Spiega il difensore di Costantino Bonaiuti.

Secondo l’avvocato Taglialatela è “partito accidentalmente un colpo, tant’è dall’esame del medico legale che testimonia che ha avuto una traiettoria dall’alto verso il basso verso all’alto. Questo può significare solo una cosa: non c’era l’intento di uccidere da parte dell’indagato. La donna è stata colpita alla spalla destra”.

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