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Festa del Papà 2024, la vera storia e la letterina sotto al piatto

In Italia il 19 marzo si celebra la Festa del Papà, un giorno speciale per rafforzare i legami familiari: ma quali sono le origini di questa festa e le tradizioni per onorare i padri?

Festa del Papà 2024, le origini e le tradizioni

In Italia il 19 marzo si celebra la Festa del Papà, un giorno speciale per rafforzare i legami familiari ma scopriamo insieme quali sono le sue origini. Non dobbiamo andare molto lontano, infatti, la tradizione di onorare i papà italiani risale al 1871 quando la Chiesa cattolica riconobbe San Giuseppe come protettore dei padri di famiglia.

Il culto di San Giuseppe

Il culto di San Giuseppe arriva dall’Oriente anche se i primi a diffonderlo furono dei monaci benedettini dopo l’anno Mille, seguiti poi dall’ordine dei Servi di Maria nel XIV secolo e dai francescani nel Quattrocento.

Ad iscrivere la festa nel calendario fu però Papa Sisto IV. Nel 1871 la Chiesa cattolina proclama San Giuseppe come protettore dei padri e patrono della Chiesa. Fino al 1976, questo giorno (il 19 marzo) era ritenuto festivo anche agli effetti civili. Dagli Stati Uniti al Regno Unito, dalla Cina al Giappone si festeggiano i padri la terza domenica di giugno.

La festa del papà come la conosciamo nasce nei primi decenni del ventesimo secolo. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo.

Le tradizioni

In quasi tutta Italia, ma soprattutto al Sud, c’è una tradizione ricorrente per questo giorno speciale: si preparano le frittelle e si organizza un falò. Il fuoco del falò simboleggia il passaggio dall’inverno alla primavera e in molte regioni meridionali viene bruciato un fantoccio, la «vecchia». Le zeppole di San Giuseppe, invece, sono delle frittelline ripiene di crema pasticcera tipiche della cucina napoletana. Il dolce risale all’Antica Roma, in quanto il 17 marzo si celebravano i Liberalia e, in occasione del sedicesimo anno di età di un ragazzo, tutta la famiglia usciva per strada, dove le sacerdotesse offrivano frittelle di frumento con miele.

Da bambini, nella tradizione veneta era in uso fare una letterina da mettere sotto il piatto e che il papà scopriva durante la cena, da accompagnare con un piccolo regalo.

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