Cronaca

Fino a quando l’Italia resterà in zona bianca | Data e cosa cambia con il green pass

Fino a quando tutte le Regioni in Italia resteranno in zona bianca? L'Italia dovrebbe restare in fascia bianca fino al 15 agosto almeno

Fino a quando tutte le Regioni in Italia resteranno in zona bianca? L’Italia dovrebbe restare in fascia bianca fino al 15 agosto almeno. Tuttavia, c’è preoccupazione per la diffusione della variante Delta nel Paese. Se il trend di crescita dei contagi registrato in questi giorni dovesse restare costante, ci ritroveremo nello scenario peggiore ad avere quasi la metà delle regioni italiane in zona gialla nel giro di due o tre settimane.

Fino a quando durerà la zona bianca in Italia

Tuttavia, il Governo è a lavoro per approvare un nuovo decreto che – oltre a modificare le regole sull’utilizzo del green pass – fisserà anche nuovi criteri per il cambio colore delle Regioni. In questo modo lo scenario suddetto non dovrebbe concretizzarsi, con l’Italia che resterà tutta bianca ancora per diverse settimane.

Quali sono le differenze tra zona bianca e gialla?

Con il decreto Riaperture e il calendario stilato dal governo Draghi, in zona gialla sono decadute poco alla volta quasi tutte le restrizioni. Gli spostamenti, infatti, sono liberi in zona bianca come in zona gialla, in ogni caso il coprifuoco è stato eliminato a livello nazionale il 21 giugno.

Resta il divieto di assembramento in entrambe le aree, mentre una differenza importante c’è per quanto riguarda le mascherine: se in zona bianca è stato eliminato l’obbligo di indossarle all’aperto, in zona gialla non è così. Perciò nel caso ci fosse un cambio di colore bisognerebbe tornare a portarle anche negli spazi aperti. Altra differenza c’è su bar e ristoranti: in zona bianca non ci sono limiti per il numero di persone al tavolo all’aperto, mentre al chiuso il massimo è sei. In zona gialla si tornerebbe al limite di quattro persone al tavolo sia all’aperto che al chiuso. In ogni caso bisogna seguire i protocolli di sicurezza, con accessi limitati per grandi eventi, fiere, congressi e tutte le altre attività a cui partecipano molte persone.

Green pass obbligatorio da lunedì 26 luglio 

Green pass obbligatorio da lunedì 26 luglio. L’obbligo di green pass per i luoghi a rischio assembramento ottiene il via libera dei presidenti di Regione. E domani il governo approverà il decreto che impone anche in zona bianca di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi, sport.

Si tratta ancora sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente è di prevedere un pass “leggero” quindi rilasciato a chi ha effettuato soltanto una dose, oppure il tampone negativo effettuato nelle 48 precedenti. È la condizione indispensabile per cambiare i parametri che misurano le zone di rischio e lasciare tutta l’Italia in zona bianca durante l’estate.

La variante Delta del virus continua a correre, i contagi aumentano ogni giorno, ieri ci sono stati 3.558 nuovi casi. Sale anche il numero di vaccinati, ma in maniera troppo lenta. La strada scelta dal governo per garantire alle attività di rimanere aperte anche con una risalita della curva epidemiologica è dunque consentire gli ingressi nei luoghi affollati soltanto a chi risulta immunizzato, oppure guarito, oppure ha effettuato un tampone. Senza escludere che anche nei luoghi di lavoro si possa prevedere il trasferimento – o addirittura la sospensione -per chi rifiuta di vaccinarsi così come è già previsto per i sanitari. Il decreto sarà approvato domani per entrare in vigore il 26 luglio scongiurando così il rischio dei cambia di fascia.

L’Italia bianca

Secondo gli ultimi dati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, con gli attuali parametri alcune Regioni tornerebbero in zona gialla già da venerdì. Sono le aree dove l’incidenza dei nuovi contagiati – il Lazio è tra questi – supera i 50 casi settimanali su 100mila abitanti.

Con il nuovo sistema questo indicatore non sarà più fondamentale. A contare sarà soprattutto il numero di ricoverati in area medica e in terapia intensiva. Il governo pensa a una percentuale del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti medici. Le Regioni chiedono di salire rispettivamente al 20 e al 30 %. La cabina di regia convocata per oggi dovrà fissare il tetto. E mediare anche sulla lista dei luoghi dove si entra con il certificato.

Green pass obbligatorio

Nel documento approvato dai presidenti di Regione si ritiene “indispensabile che l’utilizzo delle certificazioni verdi sia esteso, a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento, alle seguenti attività: grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi”. È il via libera atteso dal governo che oggi inserirà nell’elenco anche i treni a lunga percorrenza, gli aerei e le navi. Servirà il certificato pure per i ristoranti al chiuso, ma è probabile che basterà soltanto la prima dose di vaccino.

Cinema e teatri

L’obbligo di green pass serve a tenere aperte le attività, ma anche a consentire una capienza maggiore nei luoghi al chiuso. Al cinema e al teatro bisognerà presentarlo all’ingresso, ma non sarà indispensabile occupare i posti alternati e le sale potranno essere riempite.

Vaccini a scuola

La norma che regola l’eventuale obbligo vaccinale per la scuola non sarà inserita nel prossimo decreto legge. La discussione interna al governo è ancora in corso, su questo argomento si attende il parere del Comitato tecnico scientifico. Intanto i governatori hanno chiesto al governo di “raccomandare la vaccinazione per il personale scolastico e universitario, sia docente che tecnico-amministrativo”, ma soprattutto di « prevedere che in caso di focolai a scuola possa seguire le lezioni in presenza soltanto chi ha il green pass».

Confindustria

Fa discutere, anche se al momento non risulta tra i dossier aperti dal governo, la proposta – inviata via mail dal direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti ai direttori del settore industriale e svelata da Il Tempo – di “chiedere la presentazione del green pass ai dipendenti che, nel caso non lo abbiano, potrebbero essere spostati ad altra mansione o essere sospesi, con impatto anche sulla retribuzione”.

Stato di emergenza

Il governo valuta di estendere lo stato di emergenza per la pandemia – in scadenza al 31 luglio – anche fino alla fine dell’anno. È quanto si apprende a preconsiglio dei ministri in corso. La valutazione sarebbe legata da un lato alla situazione epidemiologica e alla recrudescenza del virus, dall’altra alla tornata elettorale d’autunno.


Il sito del Ministero della Salute

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