Cronaca

Flavio Briatore operato, il post: “Tutto è andato bene”

L'intervento al tendine di Achille

Flavio Briatore operato. È lo stesso imprenditore a darne notizia con un post su Instagram. “Ieri ho subito un’operazione di tenoraffia del tendine di Achille“, scrive. E dopo aver ringraziato i medici e lo staff della Madonnina “per la bravura e professionalità”, aggiunge: “Tutto è andato bene e sto per essere dimesso. Adesso mi aspetta un periodo di immobilità ma continuerò a lavorare e a mantenermi attivo, come sempre!”.

Flavio Briatore operato: come sta l’imprenditore

“Ieri ho subito un’operazione di tenoraffia del tendine di Achille. Voglio ringraziare il Professor Piero Volpi, il Professor Herbert Schoenhuber, l’amico Alberto Zangrillo e lo staff della Madonnina per la bravura e professionalità. Tutto è andato bene e sto per essere dimesso. Adesso mi aspetta un periodo di immobilità ma continuerò a lavorare e a mantenermi attivo, come sempre!” ha scritto l’imprenditore.

Cos’è la tenoraffia

La Tenorrafia è una particolare tipologia di intervento chirurgico che consiste nella sutura di due parti del tendine che risultano essere recise per via di un qualsiasi evento di natura traumatica o di una rottura spontanea su base infiammatoria o degenerativa.

Come per tutte le forme di intervento chirurgico anche per questa vi sono alcuni rischi, soprattutto riguardanti la possibilità che la sutura tendinea perda la sua tenuta meccanica, oppure che causi una rigidità per via delle aderenze fibrose che possono originare intorno al sito oggetto della riparazione.

Il ricorso all’intervento è previsto in tutti i casi in cui la lesione tendinea è completa e risulti pertanto impossibile compiere il movimento attivo di pertinenza del tendine in questione.

Grazie alle moderne tecniche e ai materiali per la sutura di ultima generazione, è possibile ottenere un rapido ritorno alla normalità, a patto che l’intervento venga realizzato tempestivamente. Un ritardo nel trattamento infatti, può portare a una perdita di elasticità dell’unità funzionale muscolo-tendine a monte della lesione, riducendo perciò le possibilità di successo e imponendo percorsi riabilitativi più cauti e lunghi.

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