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Il 14 maggio del 1998 ci lascia Frank Sinatra: celebre cantante statunitense

Un cantante, attore, comico e conduttore televisivo statunitense: la vita del mai dimenticato Frank Sinatra

Francis Albert Sinatra, noto semplicemente come Frank Sinatra, nasce a Hoboken il 12 dicembre del 1915 e morto a West Hollywood il 14 maggio del 1998, è stato un cantante, attore, comico e conduttore televisivo statunitense.

Frank Sinatra, il celebre cantante statunitense

Frank Sinatra, nasce a Hoboken il 12 dicembre del 1915. Vive un’infanzia dura e umile: la madre Dolly, di origini liguri (Tasso nel comune di Lumarzo), fa la levatrice e il padre Martin, pugile dilettante di origini siciliane (Palermo), nonché vigile del fuoco.

Da ragazzino Frank è costretto da esigenze economiche a fare i lavori più umili. Cresciuto per la strada e non sui banchi di scuola, prima fa lo scaricatore di porto e poi l’imbianchino e strillone. Già all’età di 16 anni, ha una sua band, i Turk.

The Voice

Frank Sinatra passa alla storia come “The Voice“, per il suo inconfondibile carisma vocale. Durante la sua carriera incide più di 2200 canzoni per un totale di 166 album, dedicandosi anche, con fortuna, al grande schermo. Aspetti della sua vita privata si riscontrano proprio nei suoi tanti film di successo.

Famoso latin lover, si sposa 4 volte: la prima a 24 anni, con Nancy Barbato, dal 1939 al 1950, dalla quale ha tre figli: Nancy, Frank Jr. e Christina che, all’epoca della separazione, hanno rispettivamente 11, 7 e 3 anni.


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Poi, dal 1951 al 1957, Sinatra ha un’intensa storia d’amore con Ava Gardner, che riempie le cronache rosa dei giornali del tempo a suon di criticati confetti (per lei lascia la famiglia), di botte e di litigi.

Per soli due anni, dal 1966 al 1968, si unisce in matrimonio con l’attrice Mia Farrow e dal 1976 fino alla sua morte resta a fianco dell’ultima moglie, Barbara Marx. Ma la stampa continua, anche negli ultimi anni, ad attribuirgli flirt: da Lana Turner a Marilyn Monroe, da Anita Ekberg ad Angie Dickinson.



Da sempre vicino alle cause per i diritti umani, già nei primi anni ’50 si schiera a favore dei neri, vicino al suo inseparabile amico Sammy Davies Jr. Fino all’ultimo non si sottrae dal compiere nobili gesti di beneficenza a favore dei bambini e delle classi disagiate.

La stella che non conosce ombre

Solamente tra il 1947 ed i primi anni Cinquanta, attraversa una breve crisi professionale dovuta ad un malore che colpisce le sue corde vocali; il momento di appannamento viene superato brillantemente grazie al film Da qui all’eternità di Fred Zinnemann, con cui conquista l’Oscar come Migliore Attore non Protagonista.

Tra le tante accuse mosse all’interprete più famoso del secolo, come da molti viene considerato, quella di legami con la mafia. Soprattutto con il gangster Sam Giancana, proprietario di un Casinò a Las Vegas.

Ben più sicuri, i nomi dei suoi più cari amici: da Dean Martin a Sammy Davis Jr, a Peter Lawford. La canzone che forse più lo rappresenta nel mondo è la famosissima My way, ripresa da moltissimi artisti, e rivisitata in moltissime versioni.



Tra gli ultimi omaggi che l’America gli tributa è un regalo speciale per i suoi 80 anni: nel 1996: l’Empire State Building per una notte si illumina d’azzurro, come i suoi occhi, tra coppe di champagne e gli inevitabili festeggiamenti a cui The Voice è abituato. L’omaggio si è ripetuto in occasione della sua morte avvenuta il 14 maggio 1998.

 

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