Antonello Venditti: le frasi piĆ¹ belle delle sue canzoni

Antonello Venditti (Roma, 8 marzo 1949) ĆØ uno dei cantautori italiani piĆ¹ importanti. Con 30 milioni di copie ĆØ tra gli artisti italiani con il maggior numero di dischi venduti.

Presento una raccolta delle frasi piĆ¹ belle di Antonello Venditti.

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Le frasi piĆ¹ belle di Antonello Venditti

Le frasi piĆ¹ belle di Roberto Vecchioni

Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla,
come i pini di Roma la vita non li spezza,
questa notte ĆØ ancora nostra,
ma come fanno le segretarie con gli occhiali
a farsi sposare dagli avvocati.
Le bombe delle sei non fanno male,
ĆØ solo il giorno che muore, ĆØ solo il giorno che muore.
(Notte prima degli esami)

Gli esami sono vicini
e tu sei troppo lontana dalla mia stanza,
tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarĆ  che non ti vedo da una settimana.
(Notte prima degli esami)

Le mie mani sul tuo seno
ĆØ fitto il tuo mistero,
e il tuo peccato ĆØ originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese, chiuse come le chiese
quando ti vuoi confessare.
(Notte prima degli esami)

La matematica non sarĆ  mai il mio mestiere,
e gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte ĆØ ancora nostra.
(Notte prima degli esami)

Ti ricordi quella strada
eravamo io e te
e la gente che correva
e gridava insieme a noi
tutto quello che voglio pensavo
ĆØ solamente amore
ed unitĆ  per noi
che meritiamo unā€™altra vita
piĆ¹ giusta e libera se vuoi
(Nati sotto il segno dei pesci)

18 anni son pochi
per promettersi il futuro.
(Nati sotto il segno dei pesci)

Stare insieme a te
ĆØ stata una partita
Va bene hai vinto tu
E tutto il resto ĆØ vita
Ma se penso che lā€™amore
ĆØ darsi tutto dal profondo
In questa nostra storia
Sono io che vado a fondo
(Ci vorrebbe un amico)

Ci vorrebbe un amico
Per poterti dimenticare
Ci vorrebbe un amico per dimenticare il male
Ci vorrebbe un amico
Qui per sempre al mio fianco
Ci vorrebbe un amico nel dolore e nel rimpianto.
(Ci vorrebbe un amico)

E se amor che nulla ho amato
Amore amore mio perdona
In questa notte fredda
Mi basta una parola.
(Ci vorrebbe un amico)

Dimmi cosā€™ĆØ
che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo
dimmi cosā€™ĆØ
che ci fa sentire uniti anche se siamo lontani.
dimmi cosā€™ĆØ cosā€™ĆØ
che batte forte forte forte in fondo al cuore
che ci toglie il respiro e ci parla dā€™amore.
(Grazie Roma)

Grazie Roma che ci fai piangere abbracciati ancora
Grazie Roma, grazie Roma che ci fai vivere e sentire ancora
una persona nuova.
(Grazie Roma)

Eravamo trentaquattro quelli della terza E
Tutti belli ed eleganti tranne me
Era lā€™anno dei mondiali quelli del ā€™66
La regina dā€™inghilterra era Pele
(Giulio Cesare)

Sconosciuto il mio futuro dentro me
E mio padre una montagna troppo alta da scalare
(Giulio Cesare)

Sta crescendo come il vento questa vita mia
Sta crescendo questa rabbia che mi porta via
Sta crescendo oh come me.
(Giulio Cesare)

Ricordati di me, questa sera che non hai da fare,
E tutta la cittĆ  ĆØ allagata da questo temporale
E non cā€™ĆØ sesso e non cā€™ĆØ amore, ne tenerezza nel mio cuore.
(Ricordati di me)

Capita anche a te di pensare che al di lĆ  del mare
Vive una cittĆ  dove gli uomini sanno giĆ  volare.
(Ricordati di me)

SarĆ  quel che sarĆ , questa vita ĆØ solo unā€™autostrada,
Che mi porterĆ  alla fine di questa giornata.
(Ricordati di me)

Lo sai o non lo sai, che per me sei sempre tu la sola,
Chiama quando vuoi, basta un gesto forse una parola.
(Ricordati di me)

Autostrada deserta
Al confine del mare
Sento il cuore piĆ¹ forte di questo motore.
(Alta marea)

Lo so, lo sai
La mente vola
Fuori dal tempo
E si ritrova sola
Senza piĆ¹ corpo
NĆØ prigioniera.
(Alta marea)

Nasce lā€™aurora
Tu sei dentro di me
Come lā€™alta marea
Che scompare e riappare portandoti via
Sei il mistero profondo
La passione lā€™idea
Sei lā€™immensa paura che tu non sia mia.
(Alta marea)

Questa sera non chiamarmi
No stasera devo uscire con lui
Lo sai non ĆØ possibile
Io lo vorrei,
Ma poi mi viene voglia di piangere
Certi amori non finiscono
Fanno dei giri immensi
E poi ritornano
Amori indivisibili,
Indissolubili,
Inseparabili.
(Amici mai)

Ma amici mai
Per chi si cerca come noi
Non ĆØ possibile
Odiarsi mai.
(Amici mai)

Amore ĆØ come un grande salto,
ĆØ come una tempesta di vento,
Amore ĆØ un grande temporale
che non ĆØ vero che non fa male.
(In qualche parte di mondo)

Se tu mi fossi ancora accanto
questa vita non sarebbe di cemento,
e se sfiorassi la mia pelle
potrei fermarmi e guardare le stelle,
ma adesso tu non sei qui con me,
tu non sei accanto a me,
e tutto il resto non conta,
adesso tu non sei qui con me,
tu non sei accanto a me
nel dolore e nel pianto.
(In qualche parte di mondo)

Amore,
Dimmelo tu cosā€™ĆØ,
Quello che ancor ci manca,
Quello che ancora non cā€™ĆØ,
E che ti prende alle spalle
E non ti fa tornare indietro.
(Dimmelo tu cosā€™ĆØ)

Cercare unā€™altra donna,
Unā€™altra donna
Che non sia troppo vuota,
Per ritornare di sera
E non sentirsi ancora soli,
Ancora piĆ¹ soli.
(Dimmelo tu cosā€™ĆØ)

In questa notte di agosto
Ogni stella al suo posto lassĆ¹,
In questa notte di strada
Quella che manca sei tu.
(Dimmelo tu cosā€™ĆØ)

PerchĆ© lei ĆØ solo la mia vita
lei ĆØ solo tutto il mondo
lei ĆØ solo una gran parte di me
lei ĆØ solo una bambiana
lei ĆØ solo troppo bella
lei ĆØ solo troppo anche per te
lei ĆØ solo un poā€™ confusa
e ti prego non portarla
via da meā€¦
Giulia oh Giuliaā€¦.
(Giulia)

Sara, mentre dormivi lā€™ho sentito respirare,
Sara, mentre dormivi ti batteva forte il cuore,
Sara, tu non sei piĆ¹ sola, il tuo amore gli basterĆ ,
il tuo bambino, se ci credi nascerĆ .
(Sara)

E quando pensi che sia finita,
ĆØ proprio allora che comincia la salita.
Che fantastica storia ĆØ la vita!
(Che fantastica storia ĆØ la vita)

Ogni volta che parlo di te
Tu fai parte o non parte di me
Ogni volta che piango per te
Faccio parte o non parte di noi
Ma mille nuovi amori cercherĆ²
Per non amarti piĆ¹
(Ogni volta)

Eh, in questo mondo di ladri
Cā€™ĆØ ancora un gruppo di amici
Che non si arrendono mai.
(In questo mondo di ladri)

Lā€™amore ĆØ un attimo fuggente
guardami e non fermarti mai.
(Raggio di luna)

Non so piĆ¹ chi sei quello che sarai
io voglio solo che tu resti con me
perchĆ© lā€™amore che dai cosƬ normale
(Scatole vuote)

Passano centā€™anni nel mio cuore
Come uno sparo dentro me questo schermo azzurro ĆØ ancora il cielo
e sullo schermo ci sei tu
(Mai nessun video mai)

Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?
(Compagno di scuola)

Ma le domande non hanno mai avuto
una risposta chiara.
E la Divina Commedia, sempre piĆ¹ commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perchĆ©, ditemi, chi non si ĆØ mai innamorato
di quella del primo banco,
la piĆ¹ carina, la piĆ¹ cretina.
(Compagno di scuola)

Voi, che vivete tranquilli nella vostra coscienza di uomini giusti, che sfruttate la vita per i vostri sporchi giochetti, allora, allora ammazzateci tutti!
(Canzone per Seveso)

Tu, ora dove sei?
Se vivi unā€™altra storia, con chi stai?
Chi ti prenderĆ ?
chi ti stringerĆ ?
Chi ti griderĆ  sei unica?
Che danno ĆØ amore.
(Unica)

Annamo via, tenƩmose pe mmano,
cā€™ĆØ ssolo questo de vero pe cchi spera,
che fforze un giorno chi mmagna troppo adesso
possa sputĆ  le ossa che ssĆ² ssante.
(Sora Rosa)

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Varie

La veritĆ  ĆØ che la libertĆ  che non ho avuto dalla mia famiglia, a un certo punto me la sono presa e non lā€™ho lasciata piĆ¹.
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

Lā€™idea di essere un ā€œbravo cantanteā€ mi faceva inorridire. Io volevo solo uscisse la mia voce interiore.
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

Mi ero laureato in Giurisprudenza, con una specializzazione in Filosofia del diritto. E continuavo a frequentare lā€™ambiente dellā€™universitĆ . Credevo che un giorno sarei stato avvocato, magistratoā€¦ se fosse andata proprio bene notaio. Di certo lā€™idea di diventare famoso non mi interessava assolutamente, mi volevo soltanto esprimere
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

[Sugli occhiali] Me li ha fatti scoprire una ragazza nel 1974. Venivano usati nella guerra in Vietnam perchĆ© nel cerchietto che cā€™ĆØ nella montatura i soldati sistemavano la sigaretta. Io ā€“ che avevo il pianoforte pieno di macchie proprio per le sigarette ā€“ ho deciso di usarli come simbolo pacifista. Da allora quei Ray-ban sono i miei occhi. Non me ne hanno mai regalato nemmeno un paio, perĆ² mi hanno avvisato quando stavano andando fuori produzioneā€¦ cosƬ sono andato a comprarmene 20, 30 paia.
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

La mia politica ĆØ quella che esce dalla mia anima. Non sono mai stato organico a nulla. Mi sento di sinistra ma lā€™ho sempre criticata tanto. Non riuscendomi a inquadrare tendo alla libertĆ  di pensiero.
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

La cosa straordinaria ĆØ che, io che sono sempre stato identificato come un pianista, ma se anche un mio pezzo parte invece con due chitarre, tu puoi giĆ  dire che ĆØ mio. Questo vuol dire che al di lĆ  degli strumenti che utilizzo cā€™ĆØ un segno dellā€™autore.
(Intervista al Sussidiario)

Non lo so neanche io dove batte il mio cuore. Il mondo esterno si ĆØ ancora piĆ¹ frammentato, bisogna ritrovare il proprio cuore il che vuole dire lā€™ideale. Eā€™ sempre piĆ¹ difficile: la delusione, lā€™illusione sono dietro lā€™angolo soprattutto per la mia generazione che ha vissuto e ancora vive grandi ideali. Io ad esempio non ci rinuncio a quegli ideali.
(Intervista al Sussidiario)

Oggi la politica ĆØ difficile anche definirla cosƬ, quando lā€™abbiamo vissuta noi anche fino a poco tempo fa era una cosa alta, voleva dire mettersi a disposizione degli altri. Oggi ĆØ una cosa brutta. La politica ha perso il cuore.
(Intervista al Sussidiario)

Penso di avere un bellissimo rapporto con mio figlio, un rapporto telepatico. Credo di avergli dato unā€™educazione sentimentale. Lā€™ho cresciuto piĆ¹ ascoltando che giudicando
(Intervista al Corriere della sera, 2016)

Il romano si sente il capo del mondo. E quanno more va in paradiso. Allā€™inferno, al massimo, fa un sopralluogo.
(Intervista a Vanity Fair)

A volte penso di vendere tutto e andarmeneā€¦ Da tutto. Ho un catamarano, ci si sta benissimo.
(Intervista a Vanity Fair)

Si chiama gioventĆ¹ quella cosa che quando la vivi ĆØ un inferno e quando la ricordi ĆØ un paradiso.
(Dal libro Lā€™importante ĆØ che tu sia infelice)

Era un martedƬ quando staccai il primo passo dentro al Folkstudio di via Garibaldi e trovai un tale Francesco De Gregori che alternava composizioni sue a traduzioni di brani di Leonard Cohen e Bob Dylan. Mi presentarono Giancarlo Cesaroni, ovvero lā€™uomo-censura, grande boss, diviso fra sigaro, Ballantineā€™s e corse dei cavalli. A fare i provini cā€™era la fila, decideva lui a insindacabile giudizio. In un angolo addossato al muro, malmesso e di schiena al pubblico, cā€™era un pianoforte che veniva usato solo in caso di jazz. Quasi non esisteva come strumento nellā€™immaginario collettivo. Gli suonai ā€œSora Rosaā€, ā€œRoma capocciaā€ e ā€œViva Maoā€ e il capo sentenziĆ²: ā€œPuoi venire domenicaā€.
(dal libro Lā€™importante che tu sia infelice)

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