Cronaca

L’urlo di Mohammed, bimbo colpito dal fosforo bianco. La vera faccia della guerra in Siria

Sono sempre più civili e bambini a pagare il prezzo più alto della guerra in Siria. Nell’ospedale curdo nella città di Ras al-Ain Mohammed 13 anni ha ustioni così gravi da far temere l’uso del fosforo bianco.

Passano venti minuti prima che un’infermiera riesca a iniettare la morfina nel bambino. Lui urla, e in tutto quel tempo, orribile quanto il suono delle sue grida terrorizzate, è l’espressione sul suo volto: l’orrore che la vista del suo corpo sfigurato gli provoca.

Guerra in Siria, l’uso del fosforo bianco

“Papà, papà, papà”, urla al padre in singulti, boccheggiando. “Ferma il bruciore, ti prego, ferma il bruciore!”. Ustionato dalla gola alla vita.

Questa è la vera faccia della guerra, bambini, sempre bambini a pagare il più alto tributo alla follia della guerra.

Un tributo di dolore, di sangue, di disperazione.

I curdi: “Erdogan usa fosforo e napalm”

L’amministrazione autonoma curda: “Erdogan sta ricorrendo a fosforo e napalm, vietati a livello globale”. La replica della Turchia: le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare noi”. I medici: “Le persone presentano ferite per nulla comuni”

“Dopo giorni di accanita resistenza da parte dei nostri combattenti contro i pesanti attacchi di terra e aerei della Turchia a Serêkaniyê (Ras al-Ayn), sospettiamo che vengano usate armi non convenzionali contro i combattenti delle Fds in base alle segnalazioni che riceviamo dalla città assediata”, scrive su Twitter il portavoce delle Forze democratiche siriane a maggioranza curda Mustafa Bali. “Sollecitiamo le organizzazioni internazionali a inviare le loro squadre per indagare sulle ferite riportate negli attacchi. Le strutture mediche del nord-est della Siria mancano di squadre di esperti in seguito del ritiro delle Ong a causa degli attacchi dell’invasione turca”, rimarca.

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Guerra in Siria: la denuncia curda sulle armi

Le armi usate potrebbero essere napalm e munizioni al fosforo bianco. Almeno questo è quanto denuncia l’amministrazione autonoma curda in una nota, nella quale si sottolinea come Ankara abbia fatto ricorso alle armi vietate a causa dell’inaspettata resistenza incontrata nella città di Ras al-Ayn. “L’aggressione turca sta usando tutte le armi disponibili contro Ras al-Ayn – si legge nella nota -. Di fronte all’evidente fallimento del suo piano, Erdogan sta ricorrendo ad armi che sono vietate a livello globale come il fosforo e il napalm”.

La Turchia nega le accuse

Ankara nega. “Tutti sanno che l’esercito turco non ha armi chimiche nel suo inventario. Alcune informazioni ci indicano che” le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare la Turchia”, ha replicato il ministro della Difesa, Hulusi Akar.

Ma i medici ne sono convinti. Le persone ricoverate negli ospedali di Ras al-Ain, nella Siria settentrionale, presentano “ferite per nulla comuni”, che fanno temere che siano “state usate armi non convenzionali”, denuncia il medico curdo Manal Mohammed, responsabile del Rojava Health Board, che all’emittente Rudaw ha detto che “il nostro personale sanitario sta ora indagando per vedere quale tipo di armi siano state usate contro di noi”. I medici curdi “temono che siano state usate armi proibite a Sari Kani (Ras al-Ain, ndr). Le ferite che stiamo curando negli ospedali non sono per nulla ferite normali”, ha aggiunto Mohammed.

In una nota, la direzione sanitaria della regione curdo siriana afferma che ci sono centinaia di feriti nelle zone di Ras al-Ain e Tal Tamer, ma che il personale medico non è in grado di raggiungerli a causa dei bombardamenti da parte dei caccia turchi. I medici siriani sottolineano inoltre che decine di civili sono feriti in modo grave e che sono in pericolo di vita.

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