Guerra

Guerra in Ucraina, il giornalista Capuozzo: “Alcuni fatti ancora non chiari”

Il giornalista esprime il suo scetticismo su quanto sta accadendo. Twitter gli chiude l'account

Guerra in Ucraina, il giornalista di guerra Capuozzo ha dichiarato che alcuni fatti ancora non sono chiari. Egli ha scritto il nuovo saggio Giorni di Guerra. Russia Ucraina, il mondo a pezzi, edito da Signs Books e in uscita il 28 aprile.

Il commento

Riesce difficile intravedere la parola ‘fine’ in questo conflitto; e anche tracciare sulla lavagna l’elenco dei buoni e dei cattivi, al di là del fatto incontrovertibile che dal punto di vista del diritto e anche della morale, c’è un Paese aggressore che è la Russia e un Paese aggredito che è l’Ucraina… poi ci saranno tempi e modi di vedere come e perché si è arrivati a questa situazione“. Queste le parole del giornalista Toni Capuozzo ad Adnkronos.

Profilo chiuso su Twitter

Nelle ultime ore Capuozzo è stato perfino “censurato” su Twitter, il cui profilo è stato chiuso. Il caso ha sollevato polemiche sulla libertà di pensiero ed opinione. Capuozzo ha ribadito più volte il suo scetticismo sul conflitto in corso in Ucraina, condannando tuttavia l’aggressione russa. In particolare si era chiesto perché i corpi rinvenuti a Bucha non comparissero irrigiditi, fenomeno naturale che si verifica alcune ore dopo il decesso.

Gli interrogativi

Capuozzo ha inoltre aggiunto che è difficile considerare le guerre “buone” e “cattive”, in quanto tutte causano morte e distruzione. Infine, non può far a meno di chiedersi: “Resto però perplesso su alcune immagini relative agli ultimi casi e ai morti per strada, sulle date e sulle scene del massacro: perché alcuni cadaveri sono stati portati nelle fosse comuni e questi ultimi sono stati lasciati lì senza essere seppelliti? e perché non è stata subito chiamata la Croce Rossa, sulla scena del crimine? “.

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