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Il 30 marzo del 1926 nasceva Ingvar Kampard: l’imprenditore svedese papà dell’Ikea

Feodor Ingvar Kamprad è stato un imprenditore svedese, fondatore, nel 1943, di IKEA. Le sue attività imprenditoriali hanno cambiato per sempre il nostro modo di abitare

Ingvar Kamprad, geniale imprenditore svedese (conosciuto nel mondo per aver dato i natali, a soli 17 anni, alla grande catena di arredamento low-coast IKEA) rappresenta una figura storica nel settore dell’imprenditoria mondiale. Anche dopo la sua morte, il suo indistruttibile marchio è leader nel suo settore e offre sempre pionieristiche strategie di marketing.

Ingvar Kampard, fondatore dell’IKEA

Feodor Ingvar Kamprad, nato a Pjätteryd il 30 marzo del 1926, è stato un imprenditore svedese, fondatore – nel 1943 – di IKEA.


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Fin da ragazzo manifesta il suo animo imprenditoriale: comincia con il vendere fiammiferi porta a porta fino ad investire, all’età di soli 17 anni, il denaro ricevuto dal padre (come riconoscimento per i suoi meriti scolastici) per dare vita alla sua attività, sviluppatasi e conosciuta in seguito a livello mondiale come IKEA.

La nascita di IKEA

L’acronimo IKEA è composto dalle iniziali del suo nome (Ingvar Kamprad) più Elmtaryd, la fattoria di famiglia dove cresce, e il suo paesino d’origine Agunnaryd.


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All’inizio lo stabilimento vende penne, portafogli, cornici, orologi e altri prodotti a basso prezzo ma Ingvar, grazie anche alla sua leggendaria avarizia, sa far crescere a dismisura il suo business e trasformare la sua impresa in un’azienda multinazionale che lo rende oggigiorno uno degli uomini più ricchi al mondo.

La sede in Svezia

Il gruppo IKEA, fondato dunque nel 1943 con sede in Svezia, oggi specializzato nella vendita di mobili, è presente in 44 nazioni compresa l’Italia con i suoi numerosi negozi.


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Nonostante gli evidenti successi, Kamprad non si lascia andare al lusso né agli eccessi, preferendo piuttosto una vita molto ritirata e tranquilla, lontana da ogni tipo di clamore.

La vita semplice di Kampard

Desiderio di modestia, è questo a spingere l’imprenditore a voler condurre un’esistenza all’insegna del risparmio e della parsimonia, senza alcun tipo di spreco né sul lavoro né nella sfera personale.


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I suoi parametri minimalisti, così lontani da quelli solitamente attribuiti nell’immaginario collettivo ad un anziano multimiliardario, si rispecchiano anche nelle scelte quotidiane di vita; come per esempio la decisione di ritirarsi nel 1976 nella tranquilla e silenziosa Epalinges, piccolo comune svizzero del cantone di Vaud (vicino a Losanna), dove vive con la moglie Margaretha, da cui ha avuto i tre figli Peter, Jonas e Matthias.

Svizzera

Sicuramente la scelta ricade sulla Svizzera non solo per amore delle montagne. Il fatto che qui le tasse siano notevolmente inferiori rispetto a molti altri paesi influenza pesantemente la sua decisione.


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Avarizia a parte, l’unico vizio che l’imprenditore svedese si concede (o meglio, da cui non riesce a uscire) è l’alcolismo, che ha pubblicamente ammesso ma che dichiara essere ora sotto quel minimo di controllo che gli permette di convivere con il suo amore per l’alcol senza andare troppo a discapito della salute.

Nazismo

Altro peccato di cui non va particolarmente fiero sono i suoi trascorsi nazisti che scoppiano in uno scandalo quando, nel 1994, vengono pubblicate postume alcune lettere personali dell’attivista fascista e amico Per Engdahl.


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Attraverso queste ultime viene resa nota l’appartenenza di Kamprad dal 1942 al 1945 ad un gruppo nazista. Sarebbe stato un disastro d’immagine se Ingvar, rammaricato per l’accaduto, non scrivesse una lettera di scuse rivolta a tutti i dipendenti ebrei definendolo il più grande errore della sua vita.

Per rimediare all’accaduto ed evitare ulteriori polemiche fa costruire inoltre un deposito all’interno dello stato di Israele come tentativo di riconciliazione.

Incertezze sul bilancio IKEA

Nonostante per pagare meno tasse dichiari di non essere più proprietario della società IKEA, la situazione finanziaria di Mr. Ikea, così come quella della catena, non è chiarissima impedendo la stima del reale bilancio consolidato negli anni.


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Ingvar, infatti, è un uomo che dei suoi difetti cerca di farne pregi: da tirchio quale potrebbe sembrare, la sua filosofia di vita diventa quasi uno stile per tutti coloro che acquistano i suoi prodotti.

Anche la dislessia da cui è affetto gioca un ruolo molto importante nella scelta dei nomi dei suoi prodotti, divenendo un elemento di grande originalità.

Gli anni Duemila

L’espansione del suo impero dunque continua, rivoluzionando su scala planetaria il modo di arredare e di abitare le case.


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Non è certo, ma secondo alcune stime condotte a metà degli anni 2000 sarebbe lui l’uomo più ricco al mondo, più di Bill Gates o di altri paperoni che popolano le classifiche annuali della rivista americana “Forbes”.

Qualcuno afferma inoltre che il catalogo Ikea sarebbe il testo più consultato al mondo dopo la Bibbia. Di certo si sa che il fondatore, nonostante l’inserimento dei suoi tre figli nella vetta del gruppo, sia stato per tutta la sua vita il supervisore di ogni decisione.

Ultimi anni e morte

La perdita di valuta del dollaro americano occorsa dal 2005 al 2008, ha fatto volare Kamprad in cima alla speciale classifica delle persone più ricche del mondo: la rivista statunitense “Forbes” nel mese di marzo del 2009 ha stimato che la fortuna dello svedese ammonti alla considerevole cifra di 22 miliardi di dollari americani.



Il 17 settembre 2012 Ingvar Kamprad lascia la guida della multinazionale dei mobili in favore dei suoi tre figli: Peter, Jonas e Mathias.

Ingvar Kamprad si spegne il 27 gennaio 2018 nella città svedese di Liatorp, all’età di 91 anni. Ha deciso di far avere ai quattro figli Annika, Peter, Jonas e Mathias 14,1 milioni di franchi svizzeri ciascuno, mentre il resto del patrimonio (114 milioni di franchi svizzeri) è andato a una fondazione per promuovere l’istruzione e le attività nella regione del Norrland, in Svezia.

Vita privata

In passato ha ammesso che la sua discalculia ha giocato un ruolo importante nella creazione e nella crescita della sua compagnia. Per esempio i nomi in svedese dei mobili IKEA li ha scelti perché aveva difficoltà nel ricordare i numeri.


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In un’intervista rilasciata su “TSR” (una rivista svizzera in lingua francese) Kampard ha dichiarato che guida una macchina vecchia di 15 anni, vola in classe economica e incoraggia i dipendenti IKEA a scrivere sempre su tutti e due i lati di un foglio.

Il fondatore di IKEA ha anche ammesso il suo alcolismo, ma ha anche dichiarato che tale condizione è sempre stata sotto controllo.

Famiglia e patrimonio

Si sposa presto con la sua compagna Kerstin Wadling e adottata la piccola Annika, in seguito divorzia per risposarsi con la sua seconda moglie Margaretha Kamprad-Stennert (1940 – 2011), la quale gli da 3 figli: Peter, Jonas e Mathias.


Ingvar Kampard e la moglie
Ingvar Kamprad e Kerstin Wadling.

Nel frattempo che la sua azienda comincia a divenire una grande realtà, lui capisce che per motivi fiscali non può continuare a vivere in Svezia: ed è così che nasce l’idea di trasferirsi in Svizzera, nella quale rimane fino al 2014, quando decide di tornare nella sua amata madre patria fino alla morte.

Nel 2007 raggiunge il quarto posto della classifica “Forbes” degli imprenditori più ricchi al mondo , il suo partimonio, infatti, si aggirava a 33 miliardi di dollari.

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