Guerra

Ipotesi di un attacco nucleare: ecco il piano di difesa dell’Italia in caso di guerra

Previsti un piano provinciale e uno nazionale contro l'impiego di armi di distruzioni di massa

Ecco il piano di difesa dell’Italia nell’ipotesi di un attacco nucleare in caso di guerra. Esso è stato redatto dal ministero dell’Interno, cui spetta la competenza insieme alle prefetture con il coordinamento delle altre amministrazioni dello Stato.

Attacco nucleare: ecco il piano di difesa dell’Italia in caso di guerra

Il Piano Nazionale di difesa civile  che contiene le strategie di prevenzione e le pianificazioni mirate al soccorso, anche all’interno di scenari complessi, stabilisce le misure da adottare in caso di attacco nucleare ma non solo. Infatti si applica anche in caso di attacchi terroristici sferrati attraverso l’impiego di armi chimiche, radiologiche e batteriologiche, in sintesi quelle note nel diritto internazionale come “armi di distruzioni di massa“.

Cosa prevede il piano: protezione dei luoghi sensibili e contromisure

Per ogni scenario previsto c’è una pianificazione a livello provinciale ed un’altra a livello nazionale. In esse sono indicati i siti sensibili ovvero le “infrastrutture critiche” che devono essere monitorati (depositi di scorie, basi militari e obiettivi civili, quali ospedali, che potrebbero diventare oggetto di attacco).

E’ prevista non solo l’individuazione ma anche la referenziazione cartografica dei punti sensibili, la segnalazione delle strade di cui assicurare la percorribilità , l’individuazione delle zone per eventuali tendopoli e strutture di soccorso mobili. La pianificazione locale contiene anche l’elenco dei depositi di materiale utile alla gestione dell’evento (depositi di medicinali, di carburanti e di alimentari).

L’obiettivo del piano: garantire un Governo e difendere i civili

Ne piano sono indicati i luoghi e le modalità per assicurare la continuità di Governo proteggendo, da un lato, la capacità economica, produttiva e logistica del Paese e, dall’altro, riducendo l’impatto degli eventi di crisi sulla popolazione. Le pianificazioni sono sottoposte, per testarne la funzionalità operativa, a esercitazioni periodiche e l’ultimo aggiornamento risalirebbe a gennaio 2021.

Come sarà protetta la popolazione

Per quanto riguarda la protezione personale è previsto ‘utilizzo dello iodio stabile, per fare in modo che lo iodio radioattivo non si fissi alla tiroide, e il riparo al chiuso, cioè l’obbligo di rimanere dentro casa con porte e finestre chiuse in modo da non respirare aria contaminata.

Nel caso i valori di radioattività fossero troppo elevati i protocolli prevedono l’evacuazione della popolazione. A queste si aggiungono altre misure quali la misurazione dei livelli di radiazione nell’aria, nell’acqua e anche negli alimenti, per stabilire il livello di contaminazione e definire gli interventi, come ad esempio il divieto di acquisto e vendita di determinati prodotti.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio