Ivano Fossati: le frasi piĆ¹ belle delle sue canzoni
Ivano Fossati (Genova, 21 settembre 1951) ĆØ considerato uno dei piĆ¹ importanti cantautori italiani (piĆ¹ volte vincitore della Targa Tenco). Ritiratosi dalle scene musicali nel marzo del 2012, esordisce nel mondo della narrativa con il romanzo Tretrecinque, edito da Einaudi nel 2014.
Ecco una raccolta delle frasi piĆ¹ belle di Ivano Fossati tratte dalle sue canzoni e dalle sue interviste.
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Le frasi piĆ¹ belle di Ivano Fossati
CāĆØ un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che ĆØ roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
(da CāĆØ tempo)
CāĆØ un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole dāestate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
ĆØ lāora muta delle fate.
(da CāĆØ tempo)
CāĆØ un giorno che ci siamo perduti
Come smarrire un anello in un prato
E cāera tutto un programma futuro
Che non abbiamo avverato.
(da CāĆØ tempo)
CāĆØ un tempo bellissimo, tutto sudato
Una stagione ribelle
Lāistante in cui scocca lāunica freccia
Che arriva alla volta celeste
E trafigge le stelle
Ć un giorno che tutta la gente
Si tende la mano
Ć il medesimo istante per tutti
Che sarĆ benedetto, io credo
(da CāĆØ tempo)
Dicono che cāĆØ un tempo per seminare
e uno piĆ¹ lungo per aspettare
io dico che cāera un tempo sognato
che bisognava sognare.
(da CāĆØ tempo)
Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te,
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.
(da Mio fratello che guardi il mondo)
Se cāĆØ una strada sotto il mare
prima o poi ci troverĆ ,
se non cāĆØ strada dentro il cuore degli altri
prima o poi si traccerĆ ā¦
(da Mio fratello che guardi il mondo)
Bella
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o lāaltro
(da Il bacio sulla bocca)
Volami addosso se questo ĆØ un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
(da Il bacio sulla bocca)
Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te.
(da Il bacio sulla bocca)
Presto, dovāĆØ la mia faccia piĆ¹ dura
che si non veda che ho paura
(da E anche io)
E se lāamore ĆØ tutto segni da decifrare,
perdona se non ho avuto il tempo di imparare.
(da Carte da decifrare)
La mia banda suona il rock
e tutto il resto allāoccorrenza
sappiamo bene che da noi
fare tutto ĆØ unāesigenza.
Ć un rock bambino
soltanto un poā latino
una musica che ĆØ speranza
una musica che ĆØ pazienza.
(da La mia banda suona il rock)
La costruzione di un amore
Spezza le vene delle mani
Mescola il sangue col sudore
Se te ne rimane.
La costruzione di un amore
Non ripaga del dolore
Ć come unāaltare di sabbia
In riva al mare.
(da La costruzione di un amore)
La costruzione del mio amore
Mi piace guardarla salire
Come un grattacielo di cento piani
O come un girasole.
(da La costruzione di un amore)
E intanto guardo questo amore
Che si fa piĆ¹ vicino al cielo
Come se dopo tanto amore
Bastasse ancora il cielo.
(da La costruzione di un amore)
Staremo accanto alla finestra
dritti nellāaria della sera
ritorneremo a respirare
ricorderemo la maniera.
(da Ventilazione)
Per niente facili uomini cosƬ poco allineati li puoi
Cercare ai numeri di ieri se nella notte non li avranno cambiati.
(da La musica che gira intorno)
SarĆ la musica che gira intorno quella che non ha futuro
SarĆ la musica che gira intorno saremo noi che abbiamo
Nella testa un maledetto muro
(da La musica che gira intorno)
Sono un visionario vedo quello che non cāĆØ
sogno una macchina
che riavvolge il tempo.
(da La bottega di filosofia)
Mi dicono che Dio esiste
ma si accontenta
di camere doppie con la vista siderale
mentre qui da noi
piove sempre.
(da Labile)
Quanto amore andĆ² sprecato
amando ā disanimando
ti ricorderai di me?
(da Labile)
Se fossi un vero viaggiatore
tāavrei giĆ incontratoā¦
(da Carte da decifrare)
Alzati che si sta alzando la canzone popolare
Se cāĆØ qualcosa da capire ancora ce lo dirĆ
Se cāĆØ qualcosa da chiarire ancora ce lo dirĆ .
(da La canzone popolare)
E prendiamola fra le braccia questa vita danzante,
questi pezzi di amore caro, questāesistenza tremante
che sono io e che sei anche tu,
che sono io e che sei anche tu.
(da La canzone popolare)
E a tutti griderĆ²
Di non partire piĆ¹
E di non obbedire
Per andare a morire
Per non importa chi.
(da Il Disertore)
Di andare ai cocktails con la pistola
Non ne posso piĆ¹
PiƱa colada o coca cola
Non ne posso piĆ¹.
(da Panama)
Ć tutta musica leggera
ma come vedi la dobbiamo cantare,
ĆØ tutta musica leggera
ma la dobbiamo imparare.
(da Una notte in Italia
Certi giorni non so nemmeno
Come pregare
Certe volte non so davvero
Cosa aspettare
Certe notti sono sicuro
Che sbaglio io
Toccami la mano e lo saprĆ².
(da Denny)
Lāamore fa guerra agli idioti
agli arroganti pericolosi
fa bellissima la stanchezza
avvicina la fortuna quando puĆ².
(da Lāamore fa)
Lāamore fa belli gli uomini
sagge le donne
lāamore fa cantare le allodole
dolce la pioggia dāautunno
e vi dico che fa viaggiare,
siā illumina le strade
fa grandi le occasioni
di credere e di imparare.
Cose che fanno ridere
lāamore fa cose che
fanno piangere.
(da Lāamore fa)
Ah, se potessi raccontare tutto quello che vedo e sento
dallāorizzonte di questo cielo che picchia giĆ¹ nel mare
e in questa notte cieca di luna e te se stai ad ascoltare.
(da La barca di legno rosa)
Mi piacciono tanto gli aeroplani quando alzano il muso da terra,
non mi hanno mai fatto paura,
solo certe ali nere di certe macchine per la guerra
mi fanno chiudere ancora gli occhi e ancora il cuore.
(da Sigonella)
Se si alzasse la speranza che come gli aeroplani puĆ² volare,
se questa terra smettesse di tremare,
perchĆ© trema lāaria come tremo io, tremano i vetri in camera mia,
tremano le parole della mia povera calligrafia,
se si rialzasse la speranza che come tutti quanti puĆ² volare,
se questa terra smettesse di affondare.
(da Sigonella)
Ma sapere dove andare ĆØ come sapere cosa dire
Come sapere dove mettere le mani
Io non so nemmeno se ho capito quando tāho perduta
Qui fioriscono le rose ma dentro casa ĆØ inverno e fuori no
(da E Di Nuovo Cambio Casa)
Voltati per un sorriso qui nel buio
tienimi la mano
guarda come corrono quei due nellāombra
e che bagliori fa la gelosia
(da Ombre e luce)
Ora ho un contratto con gli angeli
e ti ritrovo di sicuro vita
in qualche mese dāagosto accecante
o in un tempo meno illuso
che vuoi tu.
(da La disciplina della terra)
Non si regala lāintelligenza e la compagnia:
non ĆØ il caso dāaspettare,
non ĆØ il caso dāaspettare mai piĆ¹.
(da La disciplina della terra)
Ma soprattutto ci vuole coraggio
a trascinare le nostre suole
da una terra che ci odia
ad unāaltra che non ci vuole.
(da Pane e coraggio)
Sono giorni duri.
Sono giorni bugiardi.
Cara democrazia.
Ritorna a casa che non ĆØ tardi.
(da Cara democrazia)
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Interviste a Ivano Fossati
Ai giovani dico sempre: siate europei, non italiani.
Ć unāItalia ostaggio del desiderio sfrenato di visibilitĆ , soldi, potere. UnāItalia arrogante, con poca cultura. Il rock ci insegna che certi concetti vanno urlati. Se non urla la voce, urlano gli strumenti
(La Stampa, 2008)
So che cāĆØ un momento splendente nella nostra carriera, nella nostra vita. Per me ĆØ iniziato quando avevo venticinque anni e ho cominciato a capire cosa volevo essere
(Corriere della sera, 2019)
Siamo passati dalla centralitĆ della musica al fatto che sia diventata il carburante per i cellulari. Si ascoltavano le cose con attenzione, si discutevano, si imparava a sognare o a ragionare. Esattamente come se si leggesse un libro. Non cāera differenza tra immergersi nella letteratura o nella musica.
(Corriere della sera, 2019)
Il mio tempo era quando avevo venti, trenta anni. Ć lƬ, in quella fila di vinili. Io non lo ripudio, sto bene lĆ in mezzo. Poi tutto quello che posso imparare, rispetto alla modernitĆ , cerco di apprenderlo. Non mi piace millantare un senso di iper attualitĆ che poi vedo, in realtĆ , non appartenere a nessuno.
(Corriere della sera, 2019)
CāĆØ ancora rimedio a tutto. Basta continuare a parlare mettendo i verbi al loro posto, difendersi dalla pubblicitĆ , non lasciarsi troppo convincere dalle idee trendy in circolazione. Credo che le persone abbiano ancora tutta la possibilitĆ di mantenere la propria cultura a un livello accettabile
(Il Tirreno, 2006)
AvrĆ² voglia di raccontare finchĆ© sarĆ² curioso. FinchĆ© sarĆ² capace di osservare, avrĆ² cose da scrivere e, per il momento la curiositĆ ĆØ intatta.
(Il Tirreno, 2006)
Io mi sento libero, perĆ² devo sempre aggiungere, nel modo in cui ci si puĆ² sentire liberi in un paese occidentale dove gli esseri umani comunque sono legati da mille e mille fili visibili e invisibili. Dunque siamo liberi di una libertĆ relativa.
(Capital)
Facciamo di tutto per cancellare la memoria, come se facesse paura, come se fosse scomoda. Io invece cerco di tenermela piĆ¹ che posso. La memoria delle cose viste, delle persone, degli avvenimenti, i libri letti, gli affetti, di tutto. E anche la memoria delle cose meno belle. PerchĆ© siamo fatti di quello. Gli esseri umani sono fatti di acqua e memoria. Eā uno dei beni supremi che abbiamo durante questa vita. Non vedo perchĆ© cancellarlo fingendo che sia piĆ¹ leggera di quello che ĆØ.
(Capital)
Certamente mi sento italiano. Ci sono giorni in cui penso che vorrei vivere da unāaltra parte, in un altro Paese. PerĆ² poi per fortuna sento che dentro cāĆØ questa luce che brilla, che mi fa immediatamente tornare a pensare che non bisogna invece stare accanto al proprio Paese e vivere i passaggi buoni come i passaggi difficili. Si deve essere in ogni caso felici della propria terra perchĆ© ĆØ un bene altissimo quello di poter essere appartenenti ad una terra nobile, anche nei momenti difficili, anzi soprattutto nei momenti difficili.
(Capital)
Al di lĆ di tutti i posti del mondo che ho visto rimangono quei trenta chilometri che vanno da Genova a Sestri Levante. Quello ĆØ lāunico posto al mondo dove posso pensare di vivere.
(Capital)
Siamo come equilibristi. Abbiamo un punto di partenza, che rappresenta tutto quello avevamo nel passato, la discografia, il mondo della musica per come lo conoscevamo. Poi cāĆØ questo filo sospeso sul vuoto su cui ci dovremmo muovere, attenti a non cadere nel baratro. Dallāaltra parte cāĆØ il futuro, quello che ci sarĆ , che ci aspetta. Solo che al momento vediamo solo il filo e il baratro, senza sapere quanto il punto di approdo ĆØ lontano e cosa ci aspetta.
(Il Fatto quotidiano, 2016)
La recensione negativa ferisce ma fa quasi āpiacereā, se ha fondamento. Lāacquiescenza mi dĆ fastidio, i complimenti immotivati mi disturbano. Nei Settanta si creavano dialettiche brutali ma stimolanti tra artista e giornalista, oggi quasi mai.
Ho scritto Tretrecinque perchĆ© gran parte dei pensieri, dei fatti e dei personaggi che lo compongono non avrebbero trovato spazio nelle canzoni. Nemmeno lungo gli anni. Non tutto puĆ² essere cantato al ritmo della musica. Bisogna chiudere gli occhi, immaginare, prendersi del tempo e provare a raccontare. E riuscire a raccontare ĆØ tanto, forse ĆØ meglio di tutto.
Si tratta di una decisione serena, presa in tanto tempo. Ho sempre pensato che, alla mia etĆ , avrei voluto cambiare. Mi sono sempre chiesto se al prossimo disco avrei potuto garantire la stessa passione che mi ha portato fino a qui. Non credo che potrei ancora fare qualcosa che aggiunga altro rispetto a quello che ho fatto fino ad ora
(Ivano Fossati da Fabio Fazio, annunciando il suo ritiro)
Tirarsi fuori dai meccanismi discografici non equivale a dire addio alla musica. Non ĆØ la musica che abbandono, anzi voglio studiare, suonare molto, rimanere appassionato.