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Chi è Juan Carlos di Borbone, la storia del re della transizione spagnola

Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias (Juan Carlos di Borbone anteposto a Giovanni Carlo I in italiano, scarsamente utilizzato) nato a Roma il 5 gennaio del 1938, è stato re di Spagna dal 1975 al 2014, anno della sua abdicazione; detenne nominalmente la carica a partire dal 31 marzo 1947, pur essendo di fatto la Spagna una dittatura militare del reggente Francisco Franco fino al 1975.

Juan Carlos di Borbone, tutto quello che c’è da sapere sul re di Spagna

Nato a Roma il 5 gennaio 1938 in una palazzina in viale Parioli 112 da Giovanni di Borbone-Spagna, conte di Barcellona e terzogenito maschio di Alfonso XIII, e da Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie, fu chiamato Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias. Fino al 1942 visse in Italia, poi in Svizzera.

Quando il generale Francisco Franco nel 1947 dichiarò formalmente la Spagna una monarchia, Juan Carlos nel 1948, avendo rinunciato alla successione i due figli maggiori di Alfonso XIII, ed essendo primo figlio maschio dell’allora erede al trono Giovanni (don Juan), fu trasferito a Madrid per essere educato in vista di un futuro ritorno della monarchia.

Nel marzo 1956, mentre Juan Carlos e il fratello Alfonso si trovavano nella residenza dei genitori, Villa Giralda a Estoril, Alfonso morì accidentalmente per un colpo d’arma da fuoco, mentre puliva un revolver. Alcune indiscrezioni volevano che la pistola al momento dello sparo fosse nelle mani di Juan Carlos, altre che Alfonso si trovasse fuori dalla stanza e, nell’atto d’entrarvi, spinse la porta aperta, cosicché questa sbatté contro il braccio di Juan Carlos facendo partire il colpo. Dal 1955 al 1959 frequentò le tre accademie militari spagnole. Nel 1962 sposò la principessa Sofia di Grecia, sua cugina di terzo grado, figlia del re Paolo I di Grecia e di Federica di Hannover.

La designazione al trono

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Juan Carlos di Borbone, principe di Spagna, nel 1971.

Nel 1963 Francisco Franco, il quale, pur avendo restaurato la monarchia sin dal 1947, si era autonominato reggente, indicò Juan Carlos invece del padre come erede della corona spagnola (la proclamazione ufficiale avvenne nel 1969). Nel 1967, mentre assisteva al Gran Premio di Monaco, fu protagonista di un notevole atto di coraggio: insieme a Giancarlo Baghetti scavalcò le transenne e si lanciò in soccorso del comune amico Lorenzo Bandini, intrappolato nella sua Ferrari capovolta e in fiamme. Il loro esempio trascinò verso la vettura i pompieri monegaschi, convinti che il pilota fosse stato invece sbalzato in acqua durante l’impatto.

Il peso politico di Juan Carlos aumentò nel 1973 quando Franco, i cui problemi di salute si aggravavano, lo nominò capo di Stato supplente, e una prima volta assunse il ruolo di capo di Stato tra il 19 luglio e il 2 settembre 1974.

Re di Spagna

Assunse le funzioni provvisorie di capo dello Stato il 30 ottobre 1975 e dopo la morte di Franco, il 22 novembre, fu proclamato re di Spagna dalle Cortes Españolas e incoronato il 27 novembre. Solo il 14 maggio 1977, il padre don Juan, conte di Barcellona, rinunciò ufficialmente ai suoi diritti dinastici sul trono.

Il suo operato fu decisivo durante la transizione spagnola, che portò al ripristino della democrazia con l’approvazione nel 1978 dell’attuale Costituzione democratica. Nel 1981 il sovrano si dimostrò deciso nello sventare un colpo di Stato organizzato da elementi della Guardia Civil e dell’esercito guidati dal tenente Tejero, con un famoso discorso in televisione. Da Sofia ha avuto tre figli: le infante Elena e Cristina e l’erede al trono Filippo, poi re dal 19 giugno 2014 in seguito alla sua abdicazione.

Nel 1998 fu il primo capo di Stato straniero a leggere un discorso al Parlamento Italiano. Non volendo creare polemiche in patria, il 28 ottobre 2007 preferì non partecipare alla beatificazione di quasi 500 martiri della guerra civile spagnola.

L’11 novembre 2007 ebbe una discussione col presidente venezuelano Hugo Chávez, il quale durante il vertice ibero-americano aveva accusato José María Aznar di essere “un fascista” (per il suo appoggio politico al golpe di Pedro Carmona Estanga contro lo stesso Chavez); Juan Carlos intervenne in favore del suo ex premier chiedendo al leader venezuelano di tacere con il famoso “¿Por qué no te callas?”.

L’abdicazione

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Il monogramma personale di re Juan Carlos I.

Il 2 giugno 2014 Mariano Rajoy annunciò la decisione di Juan Carlos di abdicare in favore del figlio Felipe. La scelta, poi, fu confermata dal re. Il 18 giugno Juan Carlos firmò l’abdicazione. L’indomani Felipe VI fu proclamato re di Spagna dinanzi alle Cortes.

Titoli

L’attuale costituzione spagnola si riferisce alla monarchia come la corona di Spagna e il titolo costituzionale del sovrano è semplicemente rey/reina de España. La legge costituzionale però accenna anche alla possibilità dell’uso degli altri titoli storici della monarchia iberica, senza tuttavia specificarli. Un decreto emanato il 6 novembre 1987 dal Consiglio dei ministri regola i titoli e il trattamento spettante ai membri della Casa reale: il sovrano ha il diritto di usare gli altri titoli appartenenti alla corona (El titular de la corona se denominará Rey o Reina de España y podrá utilizar los demás títulos que correspondan a la Corona, así como las otras dignidades nobiliarias que pertenezcan a la Casa Real). Contrariamente a quanto si crede, la serie completa dei titoli storici, che comprende oltre venti regni, non è attualmente in uso. L’insieme dei titoli feudali venne impiegato l’ultima volta nel 1836 da Isabella II di Spagna.

Juan Carlos aveva quindi, oltre al titolo di re di Spagna, i titoli di:

  • Maestà cattolica.
  • Re di Castiglia.
  • Re di León.
  • Re di Aragona.
  • Re delle Due Sicilie.
  • Re di Gerusalemme.
  • Re di Navarra.
  • Re di Granada.
  • Re di Toledo.
  • Re di Valencia.
  • Re di Galizia.
  • Re di Maiorca.
  • Re di Minorca.
  • Re di Siviglia.
  • Re di Cordova.
  • Re di Corsica.
  • Re di Sardegna.
  • Re di Murcia.
  • Re di Jaén.
  • Re di Algeciras.
  • Re di Algarve.
  • Re delle Isole Canarie.
  • Re di Ungheria.
  • Re di Dalmazia.
  • Re di Croazia.
  • Re delle Indie Orientali, Occidentali, delle Isole e della Terraferma del Mare Oceano.
  • Principe di Svevia.
  • Margravio del Sacro Romano Impero.
  • Arciduca d’Austria.
  • Duca di Borgogna.
  • Duca di Brabante.
  • Duca di Milano.
  • Duca di Atene e Neopatria.
  • Duca di Limburgo.
  • Duca del Lussemburgo.
  • Duca di Lotaringia.
  • Duca di Gheldria.
  • Duca di Stiria.
  • Duca di Carniola.
  • Duca di Carinzia.
  • Duca del Württemberg.
  • Langravio d’Alsazia.
  • Marchese di Oristano.
  • Conte palatino di Borgogna.
  • Conte di Asburgo.
  • Conte delle Fiandre.
  • Conte del Tirolo.
  • Conte di Rossiglione.
  • Conte di Barcellona.
  • Conte di Artois.
  • Conte di Hainaut.
  • Conte di Namur.
  • Conte di Gorizia.
  • Conte del Gocèano.
  • Conte di Ferrete.
  • Conte di Kyburgo.
  • Signore di Biscaglia.
  • Signore di Molina.
  • Signore di Frisia.
  • Signore di Salins.
  • Signore della Marca slovena.
  • Signore di Tripoli.
  • Capitano generale della reale forza armata e supremo comandante.
  • Protocanonico della Papale Basilica Patriarcale Maggiore Arcipretale Liberiana di Santa Maria Maggiore in Roma.

Dall’abdicazione, in Spagna, si è soliti appellare Juan Carlos come re emerito. Inoltre è Gran maestro emerito del Real Consiglio degli Ordini Militari.

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