Cronaca

La lettera del primario di rianimazione di Vicenza ai No Vax: “Non siamo vostri nemici”

La lettera del primario di rianimazione di Vicenza ai No Vax dopo il caso di Alessandro Mores, 48enne morto di Covid

Dopo la morte di Alessandro Mores, 48enne No Vax deceduto di Covid dopo aver rifiutato di essere intubato, il primario di rianimazione di Vicenza che ha tentato di salvarlo ha scritto una lettera ai No Vax.

 

La lettera del primario di rianimazione di Vicenza ai No Vax

Cari amici No Vax, noi tutti siamo con voi e vogliamo aiutarvi”. Inizia così una lettera aperta che Vinicio Danzi, primario della Rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, ha deciso di inviare alle tantissime persone che ancora rifiutano di essere vaccinati e che da alcuni mese a questa parte stanno invadendo i reparti di terapia intensiva di tutta Italia. “Fatemi firmare per non essere intubato, tanto guarisco lo stesso”, aveva detto Mores con un filo di fiato proprio al dottor Danzi e ai suoi colleghi che, fino all’ultimo momento, avevano tentato di convincerlo ad accettare le cure. Nel volgere di poche ore la malattia ha letteralmente divorato i polmoni del 48enne vicentino, uccidendolo.

“Non siamo vostri nemici”

La storia diMores ha profondamente colpito il dottor Danzi, che ha deciso di rivolgendosi ai tantissimi contro i protestanti che continuano a minimizzare gli effetti della pandemia. “Ho pensato di scrivervi per darvi il mio pensiero e quello di chi con me è qui. È un pensiero rivolto a chi non vuole vedere…”, scrive il rianimatore. “Non amo apparire sui social, ma lavorare nel silenzio. Non siamo vostri nemici, il Servizio sanitario è con voi, non seguite false illusioni e mistificazioni della realtà che acquisite dal web, o falsi miti propinati anche da colleghi che nella luce della ribalta appaiono come guru della Medicina. Di Covid si muore, non dateci anche il peso di vedere vite che si spengono per un’assurda visione distorta della realtà. Ascoltateci. La rianimazione è come un ponte su cui vi poniamo, sospeso nel vuoto, raccogliendovi dal ciglio e sostenendo le vostre funzioni vitali finché la natura, i farmaci o l’intervento chirurgico possano risolvere la cosa. Noi tutti siamo con voi”.

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