Luciano Ligabue: le frasi piĆ¹ belle delle sue canzoni

Luciano Ligabue, conosciuto semplicemente come Ligabue o Liga (Correggio, 13 marzo 1960), ĆØ uno dei piĆ¹ importanti cantautori italiani, oltre che scrittore e regista.

Ecco una raccolta delle frasi piĆ¹ belle di Luciano Ligabue, tratte dalle sue canzoni, interviste e libri.

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Le frasi piĆ¹ belle di Luciano Ligabue

ligabue frasi piĆ¹ belle canzoni

Io sono convinto che bisogna crederci,
bisogna correre il rischio di essere illusi,
bisogna correre il rischio di passare per ingenui,
ma bisogna crederciā€¦
(San Siro, Milano, 1997)

Niente paura ci pensa la vita, mi han detto cosƬ. Niente paura si vede la luna persino da qui.
(Niente Paura)

Io voglio un mondo allā€™altezza dei sogni che ho. Voglio volere, voglio deciderlo io se mi basta o se no.
(Voglio volere)

Voglio non dire mai ā€œĆØ tardiā€, oppure ā€œpeccatoā€, voglio che ogni attimo sia sempre meglio di quello passato.
(Voglio volere)

Mentre il sole alle spalle pian piano va giĆ¹, e quel sole vorresti non essere tu.
(Lā€™amore conta)

Lā€™amore conta, lā€™amore conta. Conosci un altro modo per fregar la morte? Nessuno dice mai se prima o se poi e forse qualche Dio non ha finito con noi
(Lā€™amore conta)

Io e te ci siam tolti le voglie, ognuno i suoi sbagli. ƈ un peccato per quelle promesse, oneste ma grosse. Ci si sceglie per farselo un poā€™ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via
(Lā€™amore conta)

E tu che mi abbracci piĆ¹ forte mi chiedi di cosa siamo composti che tanto sai giĆ  la risposta.
(Made in Italy)

E mi attacco alle stelle, che altrimenti si cade, e poi alzo il volume di questo silenzio che fa stare bene.
(La porta dei sogni)

Eri bellissima lasciatelo dire, eri di tutti ma non lo sapevano e tu lo sapevi che facevi gola e soggezione, siamo stati insieme e comunque non mi hai conosciuto mai
(Eri bellissima)

Questa ĆØ la mia vita, se entri chiedimi il permesso. Portami a una gita, fammi ridere di gusto. Porta la tua vita, che vediamo che succede a mescolarle un poā€™.
(Questa ĆØ la mia vita)

Sono io che guido, io che vado fuori strada; sempre io che pago, non ĆØ mai successo che pagassero per me.
(Questa ĆØ la mia vita)

Questa ĆØ la mia vita certi giorni non si batte certi altri meno. ƈ cosƬ che va per tutti, certi giorni ĆØ poca, certi giorni sembra troppa e invece non lo ĆØ mai.
(Questa ĆØ la mia vita)

Vuoi nascondermi i difetti mentre a me piacciono tutti ma non te lo vuoi sentire dire e ti guardo mentre sogni e mi tocca stare fuori e mi tocca solo indovinare.
(Tu sei lei)

Tu sei lei e lo sei stata sempre e quegli occhi li conosco io li ho visti spesso nudi ma non si vedeva mai la fine il tuo cuore accelerato le pupille dilatate e non mi restituisci il cuore.
(Tu sei lei)

Tu sei lei fra cosƬ tanta gente. Tu sei lei, tu sei lei e lo sei stata sempre. Se lā€™universo intero ci ha fatto rincontrare qualcosa di sicuro vorrĆ  dire. Tu sei lei come sei inesorabilmente.
(Tu sei lei)

Ho messo via un poā€™ di consigli dicono ĆØ piĆ¹ facile li ho messi via perchĆ© a sbagliare sono bravissimo da me.
(Ho messo via)

Ho messo via un bel poā€™ di foto che prenderanno polvere sia su rimorsi che rimpianti che rancori e sui perchĆ©.
(Ho messo via)

Ho messo via un bel poā€™ di cose ma non mi spiego mai perchĆ©, io non riesca a metter via te.(Ho messo via)

in questa lotteria a volte paghi molto rispetto alle tue colpe.
(CiĆ² che rimane di noi)

E adesso che sei dovunque sei, ChissĆ  se ti arriva il mio pensiero, ChissĆ  se ne ridi o se ti fa piacere.
(Il mio pensiero)

La linea sottile fra il tuo bene e il tuo male, la linea sottile fra dormire e sognare. Cā€™ĆØ una linea sottile fra tacere e subire, cosa pensi di fare? Da che parte vuoi stare?
(La linea sottile)

A mia volta mi fido del mondo, non ti dico le botte che prendoā€¦ Non cā€™ĆØ modo di starsene fuori da ciĆ² che lo rende tremendo e stupendo.
(La linea sottile)

Traguardi che sono partenze ed un tramonto che ĆØ come un mattino.
(La linea Sottile)

Portami dove mi devi portare Africa, Asia o nel primo locale fammi vedere che cosa vuol dire partire davvero. Portami dove non posso arrivare
(Il centro del mondo)

Portami ovunque, portami al mare, portami dove non serve sognare.
(Il centro del mondo)

E dopo portami oltre che lo sai fare dove sparisce qualsiasi confine fammi vedere che cosa vuol dire viaggiare col cuore.
(Il centro del mondo)

Sei sempre cosƬ il centro del mondo il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo sei sempre cosƬ il centro del mondo ti prendi il mio tempo ti prendi il mio spazio ti prendi il mio meglio.
(Il centro del mondo)

Credo nel rumore di chi sa tacere, che quando smetti di sperare inizi un poā€™ a morire.
(Almeno credo)

Ti vengo a prendere e mi aspetto di tutto, e non devā€™essere per forza perfetto.
(Il meglio deve ancora venire)

Ti voglio credere per come cammini, per le promesse che comunque mantieni. Io ti voglio credere per quello che chiedi e che non chiedi.
(Il meglio deve ancora venire)

Per sempre solo per sempre cosa sarĆ  mai portarvi dentro solo tutto il tempo. Per sempre solo per sempre cā€™ĆØ un istante che rimane lƬ piantato eternamente.
(Per sempre)

Qui con la vita non si puĆ² mai dire arrivi quando sembri andata via ti sento dentro tutte le canzoni in un posto dentro che so io.
(Ti sento)

Abbiamo amici che neanche sappiamo, finchƩ va bene ci leccano il culo
(Tra palco e realtĆ )

Ci han concesso solo una vita Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
(Non ĆØ tempo per noi)

Chi ti ha fatto gli occhi e quelle gambe, ci sapeva fare. Chi ti ha dato tutta la dolcezza, ti voleva bene.
(Ci sei sempre stata)

PiĆ¹ ti guardo e piĆ¹ mi meraviglio e piĆ¹ ti lascio fare che ti guardo e anche se mi sbaglio almeno sbaglio bene
(Ci sei sempre stata)

Quando il tempo non passava non passava la nottata eri solo da incontrare ma tu ci sei sempre stata e anche quando si gelava con la luna giĆ  cambiata eri solo piĆ¹ lontana ma tu ci sei sempre stata.
(Ci sei sempre stata)

Non serve troppa luceā€¦
Per la nostra fotografiaā€¦
Ti ricordi o no che siamo polvere di stelleā€¦
(Polvere di stelle)

Sono sempre i sogni a dare forma al mondo, Sono sempre i sogni a fare la realtĆ . Sono sempre i sogni a dare forma al mondo e sogna chi ti dice che non ĆØ cosƬ e sogna chi non crede che sia tutto qui
(Sono sempre i sogni a dare forma al mondo)

PuĆ² darsi tu non sia come ti volevano, se ti consola, come te, ci siamo in un bel poā€™.
(Con queste facce qui)

Certe Notti la macchina ĆØ calda e dove ti porta lo decide lei. Certe notti la strada non conta e quello che conta ĆØ sentire che vai. Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei. Certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere,, smettere mai.
(Certe notti)

Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non cā€™ĆØ. Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi ĆØ come te. Cā€™ĆØ la notte che ti tiene tra le sue tette un poā€™ mamma un poā€™ porca comā€™ĆØ. Quelle notti da farci lā€™amore fin quando fa male fin quando ce nā€™ĆØ.
(Certe notti)

Non si puĆ² restare soli, certe notti qui, che chi sā€™accontenta gode, cosƬ, cosƬ. Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.
(Certe notti)

Chiudi gli occhi e tieni il tempo e sarĆ  quasi fatta dai. Cā€™ĆØ chi vince e cā€™ĆØ chi perde, noi balliamo casomai. Non avremo classe ma abbiamo gambe e fiato finchĆ© vuoi.
(Balliamo sul mondo)

Tu che sei ciĆ² che sei che non cambierai mai promettimi che ci sarĆ  sempre un posto che tieni caldo per me
(Tutte le strade portano a te)

Libera uscita in libero mondo. Libera scelta di dirlo io comā€™ĆØ che mi spendo.
(Libera uscita)

Tutte queste onde pronte a scomparire, resta solo il mare: quanto ci sei?
(Un colpo allā€™anima)

Non ĆØ tempo per noi che non ci svegliamo mai, abbiamo sogni perĆ² troppo grandi e belli saiā€¦ belli o brutte abbiam facce, che perĆ² non cambian mai, non ĆØ tempo per noi e forse non lo sarĆ  Mai!
(Non ĆØ tempo per noi)

Non ĆØ tempo per noi e forse non lo sarĆ  mai. Se un bel giorno passi di qua lasciati amare e poi scordati svelta di me che quel giorno ĆØ giĆ  buono per amare qualchedunā€™altro qualche altro
(Non ĆØ tempo per noi)

Fatti per correre o per rallentare, cā€™ĆØ anche chi ha deciso di andare al passo che gli pare. (Fuoritempo)

Brutta storia, dico corro, corro e resto sempre in fondo: sono fuori allenamento o ĆØ allenato il mondo?
(Fuoritempo)

Un conto ĆØ volere vedere le stelle. un conto ĆØ farsi guidare. Un conto ĆØ saperle. lĆ  in alto e lasciarle un poā€™ fare. Un conto ĆØ la rabbia. che provi a 20 anni. un conto ĆØ la rabbia a 40. Un conto che intanto non sembra cambiare mai niente
(Ora e allora)

Una vita da mediano, da uno che si brucia presto, perchƩ quando hai dato troppo devi andare e fare posto. Una vita da mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali.
(Una vita da mediano)

Mā€™abituerĆ² a non trovarti mā€™abituerĆ² a voltarmi e non ci sarai mā€™abituerĆ² a non pensarti quasi mai, quasi mai, quasi mai. Alla fine cā€™ĆØ sempre uno strappo e cā€™ĆØ qualcuno che ha strappato di piĆ¹
(Mā€™abituerĆ²)

PerchƩ sei viva viva cosi come sei quanta vita mi hai passato e non la chiedi indietro mai e sei viva viva per quella che sei.
(Viva)

E le senti le vene piene di ciĆ² che sei e ti attacchi alla vita che hai.
(Leggero)

Appoggiati a me che se ci dovesse andar male cadremo insieme, e insieme sapremo cadere.
(Male non farĆ )

A parte che i Sogni passano se uno li fa passare, alcuni li hai Sempre difesi, altri hai dovuto vederli finire.
(Niente Paura)

A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire
Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.
(Niente Paura)

Quando hai solo diciottā€™anni quante cose che non sai; quando hai solo diciottā€™anni forse invece sai giĆ  tutto, non dovresti crescer mai.
(Lettera a G)

Se ti scrivo solo adesso ĆØ che sono io cosƬ, ĆØ che arrivo spesso tardi quando sono giĆ  ricordi che hanno preso casa qui. Non ĆØ vero ciĆ² che ho detto: qua cā€™ĆØ tutto a dire che ci sei. Fai buon viaggio e poi poi riposa se puoi
(Lettera a G)

Sopravvissuti ai nostri pensieri, a consigli, sbadigli, falsi sensi unici.
(Ancora in piedi)

Sono qui per lā€™amore, e per tutto il rumore che vuoi e i brandelli di cielo che dipendono solo da noi, per quel poā€™ di sollievo che ti strappano dallā€™ombelico
(Sono qui per lā€™amore)

Quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai ā€œche orā€™ĆØ?ā€ che la vita ĆØ sempre forte molto piĆ¹ che facile. Quando sposti appena il piede, lƬ il tuo tempo crescerĆ , Sopra il giorno di dolore che uno ha
(Il giorno di dolore che uno ha)

Quel che conta non si vede, lo puoi solo immaginare. Certi sogni sanno sanguinare un poā€™ā€¦ (Fine febbraio)

E in mezzo a tutto questo perdersi cā€™ĆØ un uscio chiuso nellā€™anima chissĆ  se ti ricordi la tua chiave dovā€™ĆØ. E in mezzo a tutto questo sciogliersi fa piĆ¹ il destino o la volontĆ ? se la risposta ĆØ amore la domanda qual ĆØ, qual ĆØ?
(A. A. A. qualcuno cercasi)

Se per ogni sbaglio avessi 1.000 lire, che vecchiaia che passerei

Giorno per giorno, sempre ballando, non prendere mai questa vita nƩ poco nƩ troppo sul serio.
(Giorno per giorno)

Tu che ti giri sul tuo seno, mentre mi chiedi del futuro, e io ti rispondo solo quel che sai, cioĆØ non si sa mai.
(Giorno per giorno)

Sei dovunque, sei comunque, sei la malattia e la cura.
(ƈ piĆ¹ forte di me)

Ogni tanto non ci pensi non pensarci ĆØ giĆ  una scelta.
(La veritĆ  ĆØ una Scelta)

Quando batte un poā€™ di sole dove ci contavi un poā€™ e la vita ĆØ un poā€™ piĆ¹ forte del tuo dirle ā€œancora noā€ quando la ferita brucia la tua pelle si farĆ 
(Il giorno di dolore che uno ha)

Quando indietro non si torna quando lā€™hai capito che che la vita non ĆØ giusta come la vorresti te quando farsi una ragione vorrĆ  dire vivere te lā€™han detto tutti quanti che per loro ĆØ facile.
(Il giorno di dolore che uno ha)

Quando canterai la tua canzone, la canterai con tutto il tuo volume che sia per tre minuti o per la vita avrĆ  su il tuo nome!
(Quando canterai la tua canzone)

Buonanotte a chi la sa godere a quelli che han bisogno di star male a chi ha paura di restare fermo e sogna un poā€™ piĆ¹ forte quando ĆØ sveglio.
(ChissĆ  se in cielo passano gli who)

ā€œVale la pena vivere! Mi chiederai: ā€œSƬ, ma perchĆ©?ā€. So solo che ti dirĆ²: ā€œVale la pena, vedraiā€.
(Da adesso in poi)

Dicono che tutto sia comunque scritto, quindi tanto vale che non sudi, ā€œNasci da incendiario,
muori da pompiereā€ dicono.
(Happy Hour)

Dicono che nasci solo per soffrire ma se soffri bene vinci il premio di consolazione.
(Happy Hour)

Dicono che i sogni sono tutti gratis ma son quasi tutti quanti usati.
(Happy Hour)

Sei giĆ  dentro lā€™happy hour, vivere, vivere solo la metĆ  e la vita che non spendi che interessi avrĆ ?
(Happy Hour)

E non mi basta mai, niente ci basta mai, tutto quanto non basterĆ  mai, perchĆ© ognuno di noi ĆØ il suo centro del mondo.
(Nato per me)

E la valigia ha cominciato a pesare, tu devi ancora partire.
(Il peso della valigia)

E gli occhi han preso il colore del cielo, a furia di guardarlo. E con quegli occhi, ciĆ² che vedevi nessuno puĆ² saperlo.
(Il peso della valigia)

E ci siamo mischiati la pelle le anime le ossa. ed appena finito ognuno ha ripreso le sue.
(Lā€™odore del sesso)

La radio ti passa un poā€™ di metadone, qualcosa nascosto in qualche canzone, canzoni che sanno chi sei molto meglio di teā€¦ Gli accordi migliori rimangono sempre quei treā€¦ In pieno rockā€™nā€™roll!
(In pieno rockā€™nā€™roll)

La musica fa sempre il proprio dovere, la prendi un momento e si lascia trombare, e va con un altro e tu non si sa con chi vai.. PerĆ² te la godi pensando che ci tornaraiā€¦
(In pieno rockā€™nā€™roll)

E io che il mio disprezzo me lo tengo dentro, che il letamaio ĆØ colmo giĆ  pubblicamente. Ma quei presunti puri, mi possono baciare queste chiappe allegramente.
(Caro il mio Francesco)

Tutte queste luciā€¦ tutte queste vociā€¦ tutti questi amiciā€¦ Tu dove sei?
(Un colpo allā€™anima)

Cā€™ĆØ chi vuol solo passare ad un altro rimpianto.
(Atto di fede)

Vivere ĆØ un atto di fede, mica un complimento.
(Atto di fede)

Ha un tatuaggio sulla spalla: dice ā€˜il rock non mi mollaā€™ mentre lā€™altro sopra il cuore dice ā€˜Elvisā€™.
(Un figlio di nome Elvis)

Nato da un sospiro o da un temporale, lā€™ostetrica ti batte e non ti chiede come vaā€¦ Beh, benvenuto qui tra luce e confusione, nessuno che ti ha chiesto se volevi, se volevi uscir di lĆ ā€¦ lĆ ā€¦.
(Vivo morto o X)

E ti sei opposto allā€™onda ed ĆØ li che hai capito che piĆ¹ ti opponi e piĆ¹ ti tira giĆ¹.
(Metti in circolo il tuo amore)

Hai provato a far capire con tutta la tua voce anche solo un pezzo di quello che sei.
(Metti in circolo il tuo amore)

Le donne lo sanno, cā€™ĆØ poco da fare, cā€™ĆØ solo da mettersi in pari col cuore.
(Le donne lo sanno)

Le donne lo sanno che niente ĆØ perduto, che il cielo ĆØ leggero perĆ² non ĆØ vuoto, le donne lo sanno, le donne lā€™han sempre saputo.
(Le donne lo sanno)

Lambrusco e pop corn, non ĆØ cosƬ facile, perchĆ© prima e dopo il sogno cā€™ĆØ la vita da vivere.
(Lambrusco & pop corn)

Ci riposiamo solo dopo morti.
(Tutti vogliono viaggiare in prima)

Come ci frega lā€™amore: dĆ  degli appuntamenti e poi viene quando gli pare.
(Il giorno dei giorni)

Mā€™abituerĆ² a non trovarti, mi abituerĆ² a voltarmi e non ci sarai, mi abituerĆ² a non pensarti quasi maiā€¦
(Mā€™abituerĆ²)

Tutto questo tempo pieno di frammenti e di qualche incontroā€¦ tu non ci sei.
(Un colpo allā€™anima)

Lā€™impatto con il mondo ĆØ sempre forte per chi vorrebbe solo farne parte.
(Quando canterai la tua canzone)

Lā€™impatto con il mondo ĆØ sempre duro, per chi lo vede come un posto scuro.
(Quando canterai la tua canzone)

Dicon tutti che la vita ĆØ corta: basta che ti giri un attimo e capisci che non riesci a farci stare tutto.
(Il campo delle lucciole)

Hai un momento, Dio? No, perchĆØ sono qua insomma ci sarei anchā€™io. Hai un momento, Dio? O te o chi per te avete un attimo per me?
(Hai un momento Dio?)

Una stella fa luce senza troppi perchĆ©ā€¦ Ti costringe a vedere tutto quello che cā€™ĆØ.
(Buonanotte allā€™Italia)

Siamo la sorpresa dietro ai vetri scuri;
Siamo la risata dentro al tunnel degli orrori!
(Il sale della Terra)

Non si puĆ² sempre perdere per cui giochiamoci certe luci non puoi spegnerle. Se ĆØ un purgatorio ĆØ nostro perlomeno
(Urlando contro il cielo)

Mi cerco nei tuoi occhi perchĆ© alla fine ĆØ un gioco di specchi perchĆ© alla fine ĆØ un gioco che non mi va di perdere mi cerco sulla tua pelle e sai cosƬ bene che sei cosƬ bella e allora mi cerco piĆ¹ a valle sotto un respiro tiepido forse mi trovo forse non sono nemmeno lontano da me.
(Forse mi trovo)

Cā€™ero quando ho fatto male cā€™ero anche quando mi hanno fatto male.
(Nel tempo)

Quante vite non capisci, e quindi non sopporti, perchƩ ti sembra non capiscan te..
(Metti in circolo il tuo amore)

Certe vite passano, leggere come le canzoni, e dietro le canzoni vanno. Certe vite sfumano, veloci come le canzoni, e dentro le canzoni stanno
(Non dovete badare al cantante)

Se sotto il cielo cā€™ĆØ qualcosa di speciale passerĆ  di qui prima o poi.
(Seduto in riva al fosso)

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La neve se ne frega, 2004

Ridiamo come le montagne non appena gli voltiamo le spalle, ogni volta che sono sicure che nessuno le veda. Come il mare che si ostinano a chiamare furioso mentre le tempeste non sono che i suoi sghignazzi. Come le nuvole che se piangono pioggia ĆØ solo per il gran ridere. Come il vento che non fa che sganasciarsi e soffia soltanto perchĆ© deve riposare il respiro. Ridiamo come il cielo che deve avere tutti i motivi per ridere di noi ma anche con noi. Ridiamo come non potranno mai fare gli animali che non sanno cosa si perdono. Ridiamo come solo i piĆ¹ fortunati riescono a fare. Ridiamo di cuore

ā€œAndiamo a fare due passi?ā€ ti chiedo.
ā€œMa nevica fortissimoā€.
ā€œAppuntoā€.

Tira su col naso tutta la notte qui intorno. Figurati se le stelle non hanno odore. Figurati se non hanno ritmo. Tira dentro la puzza morbida del cieloā€¦

Il cielo non pesa. Non ne ha alcuna intenzione. Forse, da parte sua, non ce lā€™ha mai avuta.

Tu non lo vedi ma, lasciatelo dire, ĆØ passato Picasso sulla tua faccia.

Non so se riuscirĆ² mai ad essere allā€™altezza della tua pazzia.

Io e la pazienza giriamo la faccia dallā€™altra parte quando ci incrociamo.

Io e la pazienza abbiamo strappato le foto in cui eravamo insieme.

Io e la pazienza, ora, ci stiamo inviando qualche cartolina.

Dicono che i sogni sono tutti gratis ma son quasi tutti quanti usati.

Adesso ĆØ tardi. Tardi per venire via. Tardi per raccontarmi altre balle. Tardi per le domande e per le risposte.

Sei scoppiata a piangere. Sei corsa ad abbracciarmi. Forse ĆØ stato solo merito della paura, ma hai ripreso ad aver bisogno di me. Mi hai permesso di rientrare. Era quello che mi serviva per prendere il coraggio necessario per dartene. Non ti sarebbe successo niente, piccola. Potevi fidarti di me ora che avevi ripreso a farlo.

La danza del delirio la conduci tu. Io sto solo imparando a non pestarti i piedi.

Grazie per la neve che sta scendendo. Mi ĆØ sempre piaciuta, ma adesso mi sembra proprio puntuale. Tempestiva. Porta pulizia. Porta bianco. Costringe allā€™attenzione. Ai tempi lunghi. Lima rumori e colori. Lima le bave dei sensi. Ce nā€™ĆØ bisogno. Ancora per un poā€™.

Ti lasciavi andare. Ti consegnavi ad un destino che nessuno ti aveva confermato. E lo facevi da sola. Come non volessi ricordare che, qualunque fosse stato il cammino, qualunque la meta, io ci dovevo essere.

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Il rumore dei baci a vuoto, 2012

PerchĆ© ognuno ĆØ dentro un sogno o dentro qualcun altro. Dentro il suo guaio. Ognuno ĆØ comunque dentro qualcosa.
Resto qui a fare la guardia.
E se anche le stelle non sono ancora cadute vedrete che nei prossimi tre minuti ne sfrecceranno almeno un paio, ma se cosƬ non fosse, tutto sommato possono stare pure ferme se vogliono.
Che siamo piĆ¹ sicuri.
PerchƩ a conti fatti, mamma e papƠ, volevo dirvi che me lo merito questo mondo. E addirittura, forse, lui merita me.

Non guariamo nessuno. Ognuno si ammala e guarisce da solo. Noi siamo lĆ­ a porgere il cerottino o un poā€™ di fiducia.

Goditi tutti i tuoi perchƩ. Ti ritroverai, senza accorgertene, a smettere di chiederli. Oppure qualcuno lo eviterai con cura.

Se io ne avessi meno, di pudore, mi metterei a pregare. Ma sono sicuro che cā€™ĆØ la fila, davanti a qualche Dio, di gente che si fa viva solo quando ne ha bisogno o ĆØ disperata e chiede qualche tipo di miracolo. Promesse di grandi cambiamenti e pentimenti. In cambio. Come se di quel baratto lassĆ¹ se ne facessero qualcosa.

Di fianco al cancello non cā€™era anima viva. Meglio cosƬ. Non voleva che qualcuno lo vedesse piangere.

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Varie

Il rock deve essere suonato al volume che serve.

Io vivo la canzone come una sorta di colloquio fra me e lā€™ascoltatore.

Quando riesci a realizzare qualcuno dei tuoi sogni, provi una doppia sensazione: subito lā€™esaltazione per quello che stai vivendo e poi la rassegnazione per il fatto che quel sogno, essendo diventato realtĆ , non ce lā€™hai piĆ¹.

A me fa stare bene lā€™idea che le mie canzoni siano fischiettate un poā€™ da tutti, non mi importa da chi o da quale ceto sociale, e ancora di piĆ¹ se sono suonate voce e chitarra

Credo che ci sia sempre da parte mia la tentazione di provare a raccontare, per quanto sia possibile, le emozioni. Quando ĆØ difficile farlo con le parole cerco di raccontare dei contesti in cui quellā€™emozione prova ad uscire da sola.

Cā€™ĆØ una prima fase del successo in cui ovviamente, quando sei ancora un outsider, sei una promessa e in genere riscuoti simpatia; poi quando hai successo ed ĆØ un successo che arriva dal niente, piaci a quasi tutti. Dopo, cambia. Dopo, qualsiasi cosa io facessi, cā€™era sempre una parte di gente che diceva: a) non ĆØ piĆ¹ quello di una volta, oppure b) sempre la stessa roba.

Io canto sempre guardando le facce delle prime file, sempre. Non sono di quelli che cantano fissando un punto nel vuoto: ho bisogno di quel tipo di scambio. E quindi vedo come ognuno di loro canta le parole delle mie canzoni, con che tipo di partecipazione. Poi mi sembra di leggerne lā€™interpretazione. Facce che si aprono. Facce che lasciano venire su. ƈ una specie di processo catartico a cui non resisto. Sempre piĆ¹ facilmente, poi, quando vedo la lacrima silente, ĆØ difficile per me trattenere lā€™emozione. E mi si rompe un poā€™ la voce, spesso e volentieri. Mi sa che ĆØ qualcosa di irreversibile: sono sempre peggio da questo punto di vista. Insomma, un ā€œrockertuttodunpezzoā€ direbbe che sto diventando sempre di piĆ¹ una mezza sega.

Non appena vai in crisi cā€™ĆØ sempre qualcuno che verrĆ  a dirti che non ĆØ il caso di abbattersi, che un giorno le tue pene farai fatica perfino a ricordarleā€¦ e tu sai che ĆØ vero ma sai anche che quella ĆØ lā€™ultima cosa che in quel momento vuoi sentirti dire.

Nonostante le mie contraddizioni sono profondamente convinto che si dovrebbe fare bene una sola cosa. La musica per me resta un punto fermo, uno strumento di espressione bellissimo.

Ognuno di noi ha i propri mostri, i propri fantasmi: si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative e chissĆ  in quali altri modi ancora. Sappiamo, perĆ², che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo.

Credo di conoscere abbastanza bene i miei ā€œmostriā€, mi fanno compagnia da tanto tempo. PuĆ² darsi che sia anche per questa lunga frequentazione che ora, in questa fase della mia vita, mi sembrano meno ā€œpotentiā€ e ā€œingombrantiā€. Alcuni di loro li ho affrontati in questo album (ā€œArrivederci Mostro!ā€) ma era solamente per fargli sapere che li stavo salutando. Loro come tutti gli altri. So benissimo che sarebbe fin troppo bello che fosse un saluto definitivo. Infatti non mi sono permesso di dire: ā€œAddio, mostro!ā€ ma un piĆ¹ prudente e realistico: ā€œArrivederci, mostro!ā€.

Io penso che le persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere. Le persone non si dimenticano. Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita. Ci sono persone che hanno tirato fuori il meglio di me, eppure adesso tra noi, cā€™ĆØ solamente un semplice ā€œciaoā€. [Ā…] Ci sono persone che nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vitaā€¦ mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. E, anche se oggi tra noi resta solamente un sorriso o un semplice ciao, faranno per sempre parte della mia vita. Io non dimentico NESSUNO. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta la mia vita. PerchĆ© se lo hanno fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con loro prima di andare avanti.

A volte, lo ammetto, mi piacerebbe essere un poā€™ piĆ¹ ironico. Mi capita che, per rispettare fino in fondo lā€™emozione che ho, non uso abbastanza ironia. CosƬ rischio di prendermi un poā€™ troppo sul serio, che ĆØ una delle stronzate piĆ¹ grosse che si possa commettere.

Non mi sento rappresentato da una religione. Mi sento nella necessitĆ  di credere nellā€™esistenza di un dio, ma non ce la faccio piĆ¹ a riconoscermi in una religione che, lā€™ho detto piĆ¹ volte, in certi aspetti ĆØ macabra e ha tutta una scelta di rappresentazioni che sono lugubri.

Pensarlo possibile ti spinge a darti da fare. Se ti rassegni, se pensi che invece il meglio sia passato, allora ti metti nel tuo angolo, immobile, ad aspettare lā€™arrivo del peggio.

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