Cronaca

Da maggio tornano le visite nelle Rsa | Ecco come: le linee guida delle Regioni

I parenti potranno accedere alle strutture solo con "pass verde". Massimo due visitatori per ospite, incontri all'aperto o in spazi ampi e arieggiati

Con il prossimo decreto aperture da maggio potrebbero tornare le visite ai parenti nelle Rsa. Ad annunciarlo sono i due sottosegretari alla sanità Pierpaolo Sileri e Andrea Costa.

Da maggio tornano le visite nelle Rsa

Per Sileri è arrivato il momento di ripristinare le visite dei parenti perché “oggi nelle Rsa il 94,4% degli ospiti ha ricevuto la prima dose di vaccino e l’80% ha la seconda dose, compreso il personale”, per cui “con ingressi contingentati, una lista a rotazione e tamponi all’ingresso, non vedo perché non dovrebbero riaprire le visite ai parenti”. Il provvedimento potrebbe entrare già in vigore entro la fine di maggio, soprattutto se la curva dei decessi calasse con decisione.

Linee guida delle Regioni

L’accesso ai visitatori sarà vincolato al rispetto di alcune regole attualmente in fase di definizione. Per le visite agli anziani nelle Rsa “si prevede l’ingresso solo a visitatori o familiari in possesso di Certificazione Verde Covid-19”. È quanto prevedono, secondo quanto si apprende, le linee guida che le Regioni sono pronte a proporre al governo.

In alternativa, dice ancora il documento messo a punto dai presidenti, per consentire le visite “può essere validamente utilizzata l’attestazione di una delle condizioni necessarie per il rilascio delle stesse purché non scadute”. Ossia vaccinazione avvenuta, guarigione dalla malattia o tampone negativo nelle 48 ore precedenti.

Gli accessi

Si prevede che “la struttura garantisca una programmazione degli accessi dei familiari lungo l’arco della giornata con modalità e forme atte a evitare assembramenti, per cui di norma gli accessi devono riguardare non più di due visitatori per ospite per visita e per una durata definita”.

Nelle linee guida sono contenute anche indicazioni di carattere generale e si sottolinea che “si dovranno considerare le condizioni dell’ospite e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche della struttura stessa e le mutabili condizioni epidemiologiche”. L’accesso dei visitatori, inoltre, ”è consentito esclusivamente sulla base delle valutazioni della Direzione Sanitaria ovvero del referente medico-referente Covid-19 della struttura”.

Il testo

Vista l’attuale situazione epidemiologica – prosegue il testo – “rimane necessario massimo rigore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, nel garantire il distanziamento sociale ed evitare qualsiasi forma di assembramento all’interno delle strutture. Viene sconsigliato l’accesso di minori per i quali non sia possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione”.

Spazi aperti

In presenza di condizioni climatiche favorevoli, si sottolinea nelle linee guida, “vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati”. Per quanto riguarda gli spazi al chiuso la visita “deve avvenire preferenzialmente in spazi dedicati esclusivamente alla finalità della visita stessa ed è opportuno che la struttura identifichi spazi idonei, ampi ed arieggiati”.

“Le strutture devono garantire una regolare informazione ai familiari sulla situazione clinica degli ospiti, non solo nei casi di positività dell’ospite al Sars-Cov-2, e sulle regole di prevenzione e sicurezza Covid-19, fra cui quelle relative agli isolamenti e quarantene. Viene previsto lo sviluppo di strategie di corresponsabilizzazione rivolte agli utenti e ai loro familiari/rappresentanti legali, nell’ottica della massima condivisione delle scelte assunte, sia con colloqui/incontri diretti, sia attraverso altri: ‘patto di condivisione del rischio’”.


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