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Marc Chagall, la vita, gli amori, le opere e le frasi del celebre pittore surreale

Il suo stile, ancora oggi, unico e non omologabile, rasserena lo spettatore e lo fa sognare ad occhi aperti

Marc Chagall è stato un pittore russo, naturalizzato francese. Il suo stile, ancora oggi, unico e non omologabile, rasserena lo spettatore e lo fa sognare ad occhi aperti: i colori vivaci, i soggetti onirici e surreali, il tratto semplice e genuino lascia una sensazione di pace e serenità. Forti sono i richiami delle correnti d’avanguardia come il Surrealismo, il Cubismo e l’Espressionismo.

Marc Chagall, il pittore surreale

Marc Chagall non è il vero nome, in realtà è la francesizzazione del nome, Moishe Segal in ebraico mentre in russo è Mark Zakharovic Sagalov. Il pittore nasce il 7 luglio 1887 a Liosno, presso Vitebsk.

Chagall, primogenito di nove fratelli, cresce in una famiglia di cultura e religione ebraica, figlio di Khatskl Chagall, mercante di aringhe, e di Feige-Ite.

Dopo aver convinto la famiglia, riluttante a fargli intraprendere la carriera artistica in quanto cosa espressamente vietata dalla Torah. Chagall dapprima lavora come ritoccatore nella bottega di due fotografi mentre dal 1906 al 1909 studia dapprima a Vitebsk con il maestro Yehuda Pen e poi con il maestro Nikolaj Konstantinovič Roerich dell’Accademia Russa di Belle Arti di Pietroburgo.

Ma sarà l’incontro con il maestro Léon Bakst, pittore e scenografo russo, che convincerà il pittore a trasferirsi a Parigi per comprendere al meglio l’arte occidentale.

L’incontro con la sua musa Bella Rosenfeld

Questo è un periodo difficile per Chagall: per mantenere gli studi svolgeva vari lavori saltuari e in quanto ebreo poteva vivere a Pietroburgo solo con un permesso apposito e solo per breve periodi. Nel 1909, nei suoi frequenti ritorni a casa, grazie a un’amica in comune, la modella Thea Brachman, incontra l’amore della sua vita, la sua musa e futura moglie Bella Rosenfeld.


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La famiglia di Bella, ricchi orefici,  non erano contenti di tale incontro, temevano che la vita di un pittore girovago non fosse all’altezza per la figlia, e così tra i due inizia una corrispondenza epistolare durata per ben sei anni prima del tanto atteso matrimonio avvenuto nel 1915.

Chagall nelle sue lettere scrive di Bella così:

“Il suo silenzio è il mio silenzio, i suoi occhi sono i miei occhi. È come se ci fossimo conosciuti per lungo tempo, lei sa tutto di me, della mia vita, del mio passato e del mio futuro. Come se mi avesse osservato e sentito vicino a lei, anche se è la prima volta che la vedo. E ho sentito all’improvviso che sarebbe stata mia moglie. La sua faccia pallida, i suoi occhi – così grandi, tondi e neri! Sono i miei occhi, la mia anima!”


 

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Bella invece scriverà nelle sue memorie così:

“Non muoverti, resta dove sei. Non riesco a stare ferma. Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori…”


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L’esperienza parigina

Dopo esser riuscito a racimolare un bel po’ di denaro, finalmente, nel 1910 Chagall si trasferisce a Parigi. La capitale francese è una fonte continua di innovazione, la culla dell’arte dove si intrecciano varie correnti all’avanguardia che sprigionano, nell’animo del pittore, una forte ispirazione. Qui infatti Chagall si approccia al Fauvismo e al Cubismo.

Marc Chagall espone le sue opere nel 1912 sia al Salon des Indépendants che al Salon d’Automne. E grazie alle conoscenze dell’amico Robert Delaunay viene presentato al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una mostra personale presso la sua galleria Der Sturm.


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Il violinista (1912-1913), Stedelijk Museum di Amsterdam

La prima e la seconda guerra mondiale

L’avvicinarsi dell’inizio del conflitto mondiale fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk, intanto nasce la sua prima figlia Ida. Nella sua città natale, fonda l’Istituto d’Arte, di cui sarà direttore fino al 1920, si trasferisce in seguito a Mosca, per creare le decorazioni per il teatro ebraico statale Kamerny.

Nel 1917 partecipa attivamente alla rivoluzione russa tanto che il ministro sovietico della cultura lo nomina Commissario dell’arte nelle regione di Vitebsk.


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La passeggiata (1917-1918) Museo di Stato Russo, San Pietroburgo

Nel 1923 si trasferisce in Germania, a Berlino, per tornare infine a Parigi dove gli vengono commissionate illustrazione di vari libri. In questo periodo pubblica le sue memorie in lingua Yiddish, scritte inizialmente in russo e poi tradotte in francese dalla moglie Bella; ci sono anche diversi articoli e poesie pubblicati in diverse riviste e poi raccolti.

Nel 1924 e nel 1933 vengono organizzate due importanti mostre retrospettive, una a Parigi, presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg e l’altra in Svizzera, presso il Museo d’arte di Basilea.

Durante la seconda guerra mondiale, tutte le opere di Chagall in Germania vengono confiscate, alcune di queste vengono vendute all’asta tenutasi, nel 1939, alla Galerie Fischer di Lucerna.

Il nazismo e la deportazione degli ebrei, porta Chagall a rifugiarsi con la famiglia in America. Il 2 settembre del 1944 muore, a causa di un’infezione virale, la sua musa Bella.

Chagall ritorna a Parigi nel 1947 per stabilirsi a Vence due anni più tardi. Molte mostre, alcune molto importanti, gli vengono dedicate un po’ ovunque.

Gli ultimi anni

Dopo la morte di Bella, Chagall ebbe solo due relazioni. La prima, tenuta a lungo nascosta, con la governante Virginia Haggard McNeil, tra i due vi erano 28 anni di differenza. La donna, sposata e con una figlia, ebbe da Chagall un figlio, David.

Chagall poi sposa nel 1952 Valentina Brodsky, di 25 anni più giovane di lui. La donna di origini ebreo-russe, venne assunta come segretaria del pittore dalla figlia Ida.

Inizia in questi anni una lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche:

  • la vetrata per la sinagoga dell’ospedale Hadassah Ein Kerem in Israele (1960);
  • le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center di Gerusalemme (1962);
  • le vetrate per la cattedrale di Metz;
  • le pitture del soffitto dell’Opéra di Parigi (1964);
  • le grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York (1965);
  • le vetrate del coro e del rosone del Fraumünster di Zurigo (1970) e il grande mosaico a Chicago.

Marc Chagall muore a Saint-Paul de Vence il 28 marzo del 1985, alla veneranda età di 97 anni.

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