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Il 8 aprile 1973 ci lascia Pablo Picasso, protagonista assoluto della pittura del XX secolo

Pablo Picasso, è stato un pittore e scultore spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo

Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso, è stato un pittore e scultore spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo, ha rappresentato uno snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l’arte contemporanea. Le sue opere maggiori avvengono durante il periodo blu e rosa, nonché durante la guerra civile spagnola con la celeberrima “Guernica”.

8 aprile 1973: muore Pablo Picasso, genio assoluto della pittura contemporanea

Pablo Picasso nasce in Spagna a Malaga il 25 ottobre del 1881, figlio di José Ruiz, professore di disegno e conservatore del museo comunale. All’età di 10 anni si trasferisce a La Coruña, capoluogo della Galizia, dove frequenta la Scuola d’Arti e Mestieri e già nel 1895 viene ammesso all’ Accademia di Belle Arti di Barcellona, città alla quale rimarrà sempre molto legato.

Qualche anno più tardi, entrerà nella prestigiosa Accademia Reale “San Ferdinando” di Madrid. Pur essendo molto giovane, Picasso viaggia e si sposta con estrema facilità, privilegiando la zona della Catalogna. A Madrid, frequenta il Museo del Prado dove si applica nello studio dei grandi capolavori del passato (Velásquez e Goya).



Dal periodo blu al cubismo

Nell’ottobre del 1900 si reca per la prima volta a Parigi e s’interessa prevalentemente all’arte di Steinlen, Toulouse-Lautrec, Vuillard. Negli anni seguenti Picasso torna a Parigi e infine nel 1904 vi si stabilisce (la lascerà soltanto per brevi periodi). Tra il 1901 e il 1904 le sue opere, che ripropongono nei temi espressioni dolenti di tragiche condizioni umane e sociali, sono caratterizzate da un disegno stilizzato e pungente, da una intonazione monocroma blu che definisce duramente i volumi (periodo blu).

Dal 1904 acrobati, suonatori ambulanti, arlecchini popolano le sue tele e i suoi disegni, con note di tenera malinconia, mentre il blu è sostituito da tonalità grigio-rosa (periodo rosa). Il Ritratto di Gertrude Stein (1906, New York, Metropolitan Museum) prelude nella semplificazione e nella saldezza delle forme ai dipinti più direttamente influenzati dall’arte negra, di cui Picasso sente acutamente il fascino.

Le Demoiselles d’Avignon (1907, New York, Museum of modern art) nella redazione definitiva (dopo tre versioni e numerosi studî) sono al centro di una ricerca ossessiva di tutte le possibilità espressive della figura umana nella scomposizione dei volumi e nel trattamento schematico dei piani (l’opera, mostrata solo a pochi amici, verrà riprodotta nel 1925 ne La révolution surréaliste e presentata nell’Esposizione universale di Parigi del 1937).


Pablo-Picasso


Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale ha colto Picasso quando ancora era in vacanza ad Avignone, è stato un periodo duro per l’artista, in quanto si è dovuto separare dai suoi numerosissimi amici francesi, tutti mobilitati per lo scoppio del conflitto. Anche vari componenti della “bande à Picasso” si sono smembrati in quanto sono stati arruolati sotto le armi, altri, invece, appena sorpresi dalla tragedia bellica, si sono rifugiati in Inghilterra e in Italia.

Essendo cittadino spagnolo, Pablo Picasso rimane a Parigi, ed è qui che entra in contatto con Jean Cocteau, che coinvolge l’artista nella realizzazione di sipari, scene e costumi per Parade, il balletto che sta realizzando per la famosa compagnia dei Balletti russi di Sergej Pavlovič Djagilev.

Il 17 febbraio 1917 i due partono alla volta di Roma, dove la compagnia sta dando le prove per il balletto; nell’Urbe Picasso ha l’opportunità di conoscere i futuristi e gli artisti della Secessione e di venire a contatto con l’arte rinascimentale e classica, e approda anche a Napoli (dove si accosta all’arte pompeiana e alla tradizione iconografica della maschera di Pulcinella), Firenze e Milano.


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Guerra civile in Spagna

Nel 1936, in un momento non facile anche dal punto di vista personale, in Spagna scoppia la guerra civile: i repubblicani contro i fascisti del generale Franco. Per il suo amore per la libertà Picasso simpatizza per i repubblicani. Molti amici dell’artista partono per unirsi alle Brigate Internazionali.

Una sera, in un caffé di Saint-German, presentatagli dal poeta Eluard, conosce Dora Maar, pittrice e fotografa. Immediatamente, i due si capiscono, grazie anche all’interesse comune per la pittura, e tra loro nasce un’intesa.


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La “Guernica”

Nel frattempo le notizie dal fronte non sono buone: i fascisti avanzano. Il 1937 é l’anno dell’Esposizione Universale di Parigi. Per i repubblicani del Frente Popular é importante che il legittimo governo spagnolo vi sia ben rappresentato. Per l’occasione Picasso crea un’opera enorme: “Guernica”, dal nome della città basca appena bombardata dai tedeschi. Attacco che aveva provocato moltissimi morti, tra la gente intenta a compiere spese al mercato. La “Guernica” diventerà l’opera simbolo della lotta al fascismo.


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Morte

Negli anni Cinquanta Pablo Picasso é ormai un’autorità in tutto il mondo. Ha settant’anni ed é finalmente sereno, negli affetti e nella vita lavorativa. Negli anni seguenti il successo aumenta e spesso la privacy dell’artista viene violata da giornalisti e fotografi senza scrupoli. Si succedono mostre e personali, opere su opere, quadri su quadri. Fino al giorno 8 aprile 1973 quando Pablo Picasso, all’età di 92 anni, improvvisamente, si spese.

L’ultimo quadro di quel genio – come dice André Malraux – “che solo la morte ha saputo dominare”, reca la data 13 gennaio 1972: è il celebre “Personaggio con uccello”. L’ultima dichiarazione che ci rimane di Picasso è questa:

“Tutto ciò che ho fatto è solo il primo passo di un lungo cammino. Si tratta unicamente di un processo preliminare che dovrà svilupparsi molto più tardi. Le mie opere devono essere viste in relazione tra loro, tenendo sempre conto di ciò che ho fatto e di ciò che sto per fare”.



Vita privata

Le prime storie di Picasso sono con le sue modelle. Dal 1904 al 1912 ha una relazione con Fernande Olivier, la prima documentata. Poi con Eva Gouel, che ha soffiato all’amico Louis Marcoussis. Pare che i suoi quadri che raffigurano chitarre o violini fossero in realtà ritratti di Eva. Ma la poverina viene stroncata nel 1915 dalla tubercolosi.

Durante il sodalizio con Jean Cocteau, si Pablo Picasso si invaghisce di una delle ballerine del Balletto, Ol’ga Khochlova, figlia di un colonnello dell’esercito imperiale russo, con la quale convola a nozze. Il matrimonio, celebrato il 17 luglio 1918 nella chiesa russa di Parigi, è anche coronato nel febbraio 1921 dalla nascita di un figlio maschio, Paulo.

Nel 1927 inizia una relazione con una ragazzina di 17 anni, Marie-Thérèse Walter. Olga scopre solo 8 anni dopo la doppia vita del marito ed è devastata. Fugge nel sud della Francia con il figlio e chiede il divorzio. Ma poiché Picasso non accetta di riconoscerle la metà dei suoi beni, come prevede la legge francese, i due rimarranno sposati fino alla morte di lei per cancro, nel 1955.


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