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Massimo Ranieri, nasce il 3 maggio 1951 lo scugnizzo della musica italiana

Una delle colonne portanti della musica e dello spettacolo italiano. Cantante, attore, interprete, conduttore televisivo, showman e regista, è un artista unico nel suo genere capace di conquistare ed emozionare con le sue canzoni ed opere più di quattro generazioni

Massimo Ranieri è una delle colonne portanti della musica e dello spettacolo italiano. Cantante, attore, interprete, conduttore televisivo, showman e regista, è un artista unico nel suo genere capace di conquistare ed emozionare con le sue canzoni ed opere più di quattro generazioni.

Negli oltre 50 anni di carriera artistica a 360°, tra la TV, il cinema e il teatro, pubblico e critica lo ricordano soprattutto come “lo scugnizzo della musica italiana“, esaltandone le possenti doti canore. Napoletano verace, del rione “Pallonetto”, Giovanni Calone (così sui documenti) è considerato uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzati a livello nazionale.

3 maggio 1951: nasce Massimo Ranieri, volto storico della musica italiana

Massimo Ranieri nasce a Napoli il 3 maggio del 1951 e all’anagrafe si chiama Giovanni Calone. La sua è una famiglia operaia molto povera, e Gianni è il quarto di ben otto figli. Fin da piccolo, infatti, Giovanni dovrà lavorare in diversi settori: farà lo strillone, ma anche il posteggiatore e poi comincerà a suonare nei ristoranti turistici della città.

Gli inizi

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Un giovanissimo Massimo Ranieri.

Ha iniziato a lavorare giovanissimo e sembra che, essendo molto bravo a cantare, alcuni locali lo costringessero a esibirsi contro la sua volontà. Addirittura lo avrebbero portato a forza su uno scoglio in mezzo al mare e lui, che non sapeva nuotare, sarebbe stato costretto a cantare per farsi riportare sulla terra ferma.

Ed è proprio ristorante che sarà notato da Giovanni Polito, che lo porterà all’età di soli 13 anni ad incidere il suo primo disco! Era il 1964 e la sua musica spopola anche oltre oceano, in America.

Il futuro Massimo Ranieri arriva primo delle giovani promesse e l’anno dopo punta al Festival più importante d’Italia. Non ancora maggiorenne, nel 1968, Giovanni Calone arriva a Sanremo e porta in finale il suo “Da bambino”. Sale suo palco dell’Ariston in coppia con “I Giganti” e anche questa performance contribuisce al suo successo, sempre più in ascesa.

La nascita di Massimo Ranieri

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Massimo Ranieri negli anni ’70.

L’anno dopo, canta “Rose rosse”, con cui vince la sezione principale del Cantagiro, dove ormai è uno dei più amati protagonisti. Il brano rimane per ben tredici settimane in testa alle classifiche. Nello stesso anno arriva secondo a Canzonissima, con il brano “Se bruciasse la città”, ma nell’edizione successiva, datata 1970, trionfa letteralmente con la canzone “Vent’anni”.

Intanto viene pubblicato il suo primo disco, che finalmente porta il suo nome d’arte, anche nel titolo: “Massimo Ranieri”. Il cinema si accorge di lui e Mauro Bolognini lo sceglie come protagonista per “Metello”, dall’opera omonima di Vasco Pratolini. È il 1970 quando Massimo Ranieri, cantante e ora attore, si aggiudica anche il David di Donatello come miglior attore, oltre al Premio Internazionale della Critica.

I grandi film negli anni ’70

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Massimo Ranieri in una scena del film “Metello”.

Da questo momento in poi l’artista napoletano si dedica alla settima arte e fa seguire diverse interpretazioni, le quali risultano l’una più apprezzata dell’altra: da “Bubù”, datata 1971, a “La cugina”, del 1974, fino al noir “Con la rabbia agli occhi” di A. M. Dawson, girato nel 1976 e sul set con Yul Brinner e Barbara Bouchet. Impossibile escludere il ben noto “La patata bollente”, del 1979, film di rottura per l’epoca che vede Ranieri, fino a quel momento sempre nei panni di personaggi amati dalle donne, interpretare la parte di un giovane omosessuale che s’innamora di un operaio comunista. Con lui, ci sono anche Edwige Fenech e Renato Pozzetto.

Intanto, il decennio degli anni ’70 è quello che gli apre anche le porte del teatro, altro suo grande amore. Dopo aver recitato fianco a fianco con la grande Anna Magnani, nel 1971, nel film Tv “La sciantosa”, Massimo Ranieri calca le scene al servizio di registi importanti, come Giuseppe Patroni Griffi, in “Napoli: chi resta e chi parte” del 1975, Giorgio De Lullo (ne “Il malato immaginario” e “La dodicesima notte”, entrambi del 1978), e il grande Giorgio Strehler. Con il famoso regista recita in “L’anima buona di Sezuan”, nel 1980, e in “L’isola degli schiavi”, molti anni dopo, nel 1994.

Successi canori

Ma in questo arco di tempo, anche il cantante Ranieri si fa valere, nei momenti in cui il cinema e il teatro mollano un po’ la presa su di lui. Il disco “O surdato nammurato”, del 1972, è un omaggio alla canzone napoletana, sempre amata dal cantante di “Pallonetto”, che tra l’altro viene registrato dal vivo al Teatro Sistina, davanti alle telecamere RAI e per la regia del grande Vittorio De Sica. Nello stesso anno vince “Canzonissima” con “L’erba di casa mia”.

Anche gli altri seguenti lavori discografici, “Napulammore” e “Meditazione”, rispettivamente del 1974 e del 1976, ricevono il giusto apprezzamento, soprattutto il primo, ripreso nuovamente in televisione e inciso dal vivo, dal Teatro Valla di Roma.

Nel 1983 un buon successo di pubblico accoglie il suo esordio da funambolo e giocoliere, nell’opera “Barnum”, con Ottavia Piccolo. L’album che segue lo spettacolo si chiama anch’esso “Barnum”.

Anni ’80 e ’90

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Massimo Ranieri in una scena del film “Il Carabiniere”.

Negli anni ’80 si affida al regista Mario Scaparro, che lo vuole in “Varietà”, del 1985, e, soprattutto, in “Pulcinella”, datato 1988. Ma quest’ultimo anno è quello del suo ritorno in grande stile nella musica, con la vittoria del Festival di Sanremo con il brano, famosissimo e amato dal pubblico, “Perdere l’amore”.

Nel 1989 è presentatore, con Anna Oxa, del varietà tv “Fantastico 10”. Da questo momento in poi continua ad incidere brani, partecipando alle varie kermesse nazionali, ma va segnalato soprattutto il suo debutto nel mondo dell’animazione, datato 1996, come voce del celebre protagonista del film Disney “Il gobbo di Notre-Dame”: qui, Ranieri dà la voce al famoso Gobbo della fantasia di Victor Hugo, Quasimodo.

Nel 1999, dopo aver preso parte ad “Ama il tuo nemico”, di Damiano Damiani, si aggiudica anche il Premio Flaiano per il teatro. Nel 2001 esce “Oggi o dimane”, nuova incursione nella tradizione musicale napoletana. I brani sono arrangiati dall’ottimo Mauro Pagani. A questo lavoro, segue “Nun è acqua”, del 2003.

Gli anni 2000

Il 2006 è l’anno dei suoi 40 anni di carriera, festeggiato con un doppio album dal titolo “Canto perché non so nuotare…da 40 anni”. Il lavoro raccoglie i suoi migliori successi e alcuni dei più bei brani d’autore degli ultimi 20 anni.

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Nel 2008 si fa valere come regista teatrale, dirigendo il remake teatrale del film “Poveri ma belli”. La produzione è firmata dal Teatro Sistina e Titanus e Massimo Ranieri ha alle sue dipendenze attori come Bianca Guaccero, Michele Carfora, Antonello Angiolillo, Emy Bergamo e molti altri.

Nel novembre del 2009, gli viene consegnato il Premio De Sica per il Teatro. L’anno dopo, esattamente nell’agosto del 2010, riceve anche il “Riccio d’Argento”, a Lamezia Terme, per il miglior live d’autore dell’anno, grazie a “Canto perché non so nuotare”.

Dal 2010 in poi

Tra il 2010 e il 2011, realizza per la Rai quattro commedie firmate dal grande Eduardo De Filippo. Con lui, nelle opere “Filumena Marturano”, “Napoli milionaria!”, “Questi fantasmi” e “Domenica e lunedì”, ci sono le attrici Mariangela Melato, Barbara De Rossi, Bianca Guaccero ed Elena Sofia Ricci.

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Nel dicembre 2012 ha partecipato al programma televisivo “I grandi della musica” nello speciale in memoria di Domenico Modugno intitolato “Penso che un Sogno così…”, durante l’intera serata ha interpretato diversi successi di Modugno, nel finale il bis con “Meraviglioso” e in conclusione “Nel blu dipinto di blu” cantata col pubblico, con Lino Banfi e con il conduttore Massimo Giletti.

Il 28 agosto 2013 mentre si trova a Celano per il tour estivo del suo spettacolo “Canto” perché non so nuotare, in scena sabato 31 agosto, viene operato d’urgenza per un fastidioso problema intestinale. Dall’11 al 25 gennaio 2014 conduce su RAI1, in diretta dallo studio 5 della Dear, il programma “Sogno” e son desto che ha ottenuto un buon successo di critica e di pubblico, al punto tale da ricevere un Oscar Tv. Il 9 maggio 2015 è ospite al programma di Canale 5 “Amici” condotto da Maria De Filippi.

Anni 2020

Il 5 febbraio 2020 Massimo Ranieri ha partecipato come ospite al Festival di Sanremo, ha duettato con Tiziano Ferro il brano “Perdere l’amore” e ha cantato il brano inedito “Mia ragione” composto da Fabio Ilacqua e prodotto dal grande cantante, compositore e produttore Italo-Canadese Gino Vannelli.

In un’intervista a Radio Incontro Terni disse che il suo nuovo album doveva uscire a Maggio ma a causa del COVID-19 l’uscita dell’album dovrebbe essere fissata per il 4 Settembre 2020. Il 30 gennaio 2020 esce il film “Odio l’estate” del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, a cui prende parte in un cameo. Nella colonna sonora del film vengono incluse anche delle sue canzoni.

Vita privata

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Massimo Ranieri e la sua ex compagna, Barbara Nascimbene.

Per quanto riguarda la vita privata, Massimo Ranieri è stato sentimentalmente legato a Franca Sebastiani (deceduta il 27 maggio 2015). Un amore importante da cui, il 6 luglio del 1971, è nata la figlia Cristiana Calone. Ai tempi lui era giovanissimo (aveva solo 19 anni) e per moltissimi anni non ha avuto rapporti con la figlia. Nel 2007, però, ha deciso di riallacciare i rapporti e, addirittura, di presentarla al suo pubblico (a sorpresa!).

In passato è stato legato all’attrice Barbara Nascimbene, deceduta il 17 settembre 2018. «Se n’è andata una donna e una mamma meravigliosa. Sono vicino alle sue splendide figlie con tutto il mio affetto. Ciao Barbara, non ti dimenticherò mai», ha scritto sulla sua pagina Facebook l’artista per ricordarla.

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