Cronaca

Dramma a Monza: Marta Roncoroni morta a 15 anni per un’emorragia cerebrale

Marta Roncoroni, 15 anni compiuti l’11 dicembre, è morta a causa di un’emorragia cerebrale all’ospedale San Gerardo di Monza a seguito di un tumore maligno. Il papà Giovanni ha lanciato la raccolta fondi a sostegno della reparto dell’Irccs San Gerardo dove i medici hanno fatto il possibile per salvare la ragazzina.

Monza: Marta Roncoroni morta a 15 anni per un’emorragia cerebrale

Suo padre, Giovanni Roncoroni, ha pubblicato sulla piattaforma Gofundme una raccolta fondi a sostegno della reparto dell’Irccs San Gerardo dove i medici hanno fatto il possibile per salvare la vita di Marta. Alla piattaforma il padre ha affidato una lettera scritta in prima persona, come se fosse Marta stessa a raccontare la propria storia:

Ciao, sono Marta. L’11 dicembre ho compiuto 15 anni ma il mio è stato un compleanno diverso dal solito, a suo modo unico, vissuto in un mondo sospeso e lontano, dove tempo, spazio, suoni, luci e colori hanno un senso completamente diverso da quello comune.

La notte del 10 novembre una emorragia cerebrale dovuta a un tumore maligno, che non sapevo di avere, ha reso necessario il mio ricovero nel reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo di Monza. Qui ho incontrato dei medici e degli infermieri straordinari, una seconda famiglia, che ha provato di tutto per strapparmi a un destino terribile e ingiusto.

“Anche io ci ho provato. Tanto, tantissimo, con tutte le mie forze. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo… “ Queste le parole colme di dolore scritte da Giovanni Roncoroni nella pagina della piattaforma online. I funerali della piccola Marta si terranno sabato alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe.

La raccolta fondi

Il padre di Marta nella sua lettera prosegue spiegano che la raccolta fondi è a favore dalla Tin, il reparto di rianimazione neurochirurgica del nosocomio monzese, perché possa acquistare nuovi strumenti e presidi per i malati.

“Con mamma, papà e Niccolò ci siamo detti che da un evento terribile come questo deve nascere per forza qualcosa di buono. Non può finire tutto così, non avrebbe alcun senso. Oltre alla nostra gratitudine desideriamo restituire qualcosa di tangibile a questa rianimazione, che nel nome porta una parola così importante, anima, e che oltre alla competenza tecnica tanto amore ha dimostrato nei miei e nei nostri confronti.”

Questa raccolta ha l’obiettivo di dotare il reparto, il MIO reparto, di nuovi strumenti che possano aiutare altre persone, spero più fortunate di me. Al direttore del reparto, il dott. Citerio, lascerò il compito di scegliere ciò che ritiene più utile, certa che farà le scelte giuste per il bene dei suoi assistiti.
Abbiate pazienza, ma sono piccola e lascio fare a chi ne sa più di me, alle persone a cui ho affidato la mia vita e che tanto hanno fatto.

Vi prego, siate generosi, e provate a superate l’obiettivo della campagna. Non avete idea della quantità di persone, strumenti e materiali che sono necessari ogni giorno ad un paziente nelle mie condizioni. Amate la vostra vita, immensamente, e fate in modo che chi ha bisogno possa trovare tutto il meglio per superare le difficoltà. Vi voglio bene. Grazie, Marta” termina così la lettera di papà Giovanni. Al momento sono stati raccolti oltre 77mila euro.

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