Cronaca

È morto Peter Green, fondatore dei Fleetwood Mac: addio ad una leggenda del rock

Un lutto immenso per la musica. È morto Peter Green, chitarrista e co-fondatore dei Fleewtood Mac prima di intraprendere una carriera da solista costellata di successi. Il decesso, all’età di 73 anni, è avvenuto nella giornata di ieri, sabato 25 luglio. A darne notizia è stata la sua famiglia, facendo sapere che il musicista si è spento “pacificamente nel sonno”.

È  morto Peter Green, storico chitarrista rock

Dopo una breve esperienza nei Peter B’s Looners nel 1966, ebbe l’occasione di sostituire (dapprima solo per tre concerti, poi stabilmente) Eric Clapton nei John Mayall & the Bluesbreakers, coi quali incise anche l’album A Hard Road. Nel 1967 decise di fondare una sua band, i Fleetwood Mac, con la quale cominciò a scrivere ed incidere brani quali AlbatrossThe Green Manalishi o Black Magic Woman, quest’ultima portata all’immortalità grazie alla interpretazione di Carlos Santana nel 1970. La famosa Blues Jam at Chess fu l’incontro a Chicago, negli studi della Chess, tra i vecchi padri del blues (Willie Dixon, Buddy Guy, Walter Horton, Otis Spann, Honeyboy Edwards) con i Fleetwood Mac di Peter Green.

Stimato cantautore e chitarrista di talento, Green si trovò impreparato a gestire il grande successo che gli piovve addosso: cominciò ben presto a fare uso di LSD, per di più in maniera sempre più massiccia e scriteriata, accusando seri problemi di tenuta psichica. Fu costretto ad abbandonare i Fleetwood Mac (che invece andranno avanti ancora per anni e coi quali in avvenire collaborerà solo occasionalmente) per dedicarsi a progetti minori, specie in qualità di session man nelle produzioni di altri artisti.

In seguito, paranoia ed allucinazioni inasprirono sempre maggiormente gli ormai indefettibili problemi di schizofrenia, costringendolo al ricovero in ospedale psichiatrico dal 1977. Dopo una lunga fase di cura, tornò di nuovo protagonista del circuito musicale nei primi anni ottanta sia incidendo alcuni lavori da solista, sia in qualità di session man. Negli anni novanta fondò i Peter Green Splinter Group coi quali incise otto album tra il 1997 ed il 2003.

Lo stile di Peter Green

Peter Green ha sviluppato uno stile originale con assolo personali (ben resi grazie ad una Gibson Les Paul del 1959, venduta successivamente a Gary Moore, per poi passare nelle mani di Kirk Hammett) sorretti da un distintivo vibrato assai armonico.

Ha influenzato generazioni di artisti rock ed è tuttora ritenuto uno tra i più influenti blues men britannici di ogni tempo. Non a caso, mostri sacri del blues come B.B.King (col quale collaborò alla incisione di un album nel 1971) e John Mayall ne hanno sempre posto in rilievo le capacità di interprete e l’unicità dello stile.



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Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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