Cronaca

Paul Auster, è morto stroncato da un brutto male il grande scrittore americano autore della «Trilogia di New York»: aveva 77 anni

Addio a Paul Auster, il grande scrittore americano autore della ‘Trilogia di New York’ è morto all’età di 77 anni per complicazioni dovute ad un cancro ai polmoni. Lo riporta Il New York Times. Auster si è spento nella sua casa di Brooklyn.

Paul Auster, è morto lo scrittore americano autore della «Trilogia di New York»

Addio a Paul Auster, il grande scrittore americano autore della ‘Trilogia di New York’ è deceduto all’età di 77 anni per complicazioni dovute ad un cancro ai polmoni. Lo riporta Il New York Times. Auster si è spento ieri martedì 30 aprile nella sua casa di Brooklyn circondato dall’affetto dei suoi cari.

Chi è Paul Auster

Paul Benjamin Auster è stato uno scrittore, saggista, poeta, sceneggiatore, regista, attore e produttore cinematografico statunitense. Residente a Brooklyn, New York, è conosciuto anche con gli pseudonimi di Paul Queen e Paul Benjamin.

Protagonista della letteratura statunitense contemporanea, nonché di quella mondiale, viene ascritto al cosiddetto Postmodernismo assieme ai suoi amici e colleghi connazionali Thomas Pynchon e Don DeLillo. La sua scrittura, diretta e incisiva, capace di scandagliare le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi e descrivere le solitudini delle vite contemporanee, in un mondo inesplicabile spesso dominato dal caso, inserita nel panorama della letteratura postmoderna, fonde esistenzialismo, letteratura gialla e poliziesca, psicoanalisi, trascendentalismo e post-strutturalismo, in opere come Trilogia di New York (1987), Moon Palace (1989), La musica del caso (1990), Il libro delle illusioni (2002), Follie di Brooklyn (2005).

È un intellettuale la cui speculazione letteraria è spesso sfociata in impegno civile e politico e che, attraverso i suoi libri, si è spesso interrogato sul futuro del suo Paese. Rientra infatti fra i compilatori degli oltre mille lemmi che costituiscono il pamphlet, Futuro dizionario d’America (The Future Dictionary of America, McSweeney’s 2005) – teso a dare visibilità al malcontento da parte del movimento culturale e letterario statunitense rispetto alla leadership politica USA all’alba del terzo millennio. Nella lista dei partecipanti figurano, fra i molti altri, scrittori come Stephen King, Jonathan Franzen, Rick Moody, Joyce Carol Oates, Jeffrey Eugenides, tutti impegnati in un divertissement letterario che gioca con il futuro (guardando al presente e riflettendo sul passato prossimo). In particolare, nel pamphlet Paul Auster definisce Bush (cespuglio in lingua inglese) – presidente degli Stati Uniti d’America in carica al momento della pubblicazione del libro – come un Arbusto velenoso di una specie estinta.

La sua poliedrica produzione artistica – influenzata tra gli altri autori, da Franz Kafka, Samuel Beckett, Miguel de Cervantes, Kurt Vonnegut, Albert Camus – lo ha portato alla creazione anche di importanti opere cinematografiche. Tra le più famose: Smoke, Blue in the Face e Lulu on the Bridge. Insieme a Lou Reed e Woody Allen, è oggi uno dei più famosi “cantori” della Grande Mela, creatore di un universo letterario che gira attorno alla ricerca dell’identità, del senso e del significato della propria esistenza, sia essa individuale o collettiva, storica o sociale.

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