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Naspi: requisiti, novità e modifiche della legge di Bilancio 2022

Con la legge di Bilancio 2022, il Cdm ha ridefinito requisiti e novità della Naspi

La legge di Bilancio 2022, approvata nel corso della settimana dal Consiglio dei Ministri, ha ridefinito la Naspi, consentendone addirittura un accesso maggiormente facilitato. Anche la riduzione mensile dell’indennità, prevista dall’articolo 4, comma 3 del decreto legislativo n.22 del 4 marzo 2015, ma sospesa dal Decreto Sostegni bis per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia, ritornerà a partire dal primo gennaio 2022.

Naspi: requisiti e novità della legge di Bilancio 2022

Accesso facilitato e slittamento della decurtazione mensile

Ritorna a pieno regime la Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego (Naspi), così come determinato dal Cdm nel corso della settimana. La legge di Bilancio 2022 prevede un accesso facilitato alla Naspi, posticipando anche le decurtazioni mensili e rendendo ancor più respiro ai disoccupati stretti all’angolo dalla pandemia.

Per la medesima motivazione, il Decreto Sostegni bis aveva già sospeso la riduzione mensile, così come originariamente prevista dall’articolo 4, comma 3 del decreto legislativo n. 22 del 2015, permettendo la corresponsione dell’intero importo dell’assegno di disoccupazione durante l’emergenza. Dal primo gennaio 2022, però, l’assegno di disoccupazione tornerà ad essere decurtato mensilmente, ricalcolando anche i mesi di sospensione previsti dal Decreto Sostegni bis, così come specificato dall’Inps con il messaggio numero 2093.


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Infatti, così come stabilito dalla disciplina, l’importo erogato a titolo di Naspi dovrebbe ridursi del 3 per cento ogni mese, a partire dal quarto mese di fruizione. La nuova manovra di Bilancio, invece, ha previsto uno slittamento della medesima decurtazione soltanto dal sesto mese di fruizione, in favore degli aventi diritto a partire dal 1° gennaio 2022.

Ancor più flessibile la riduzione dell’assegno per i beneficiari che hanno compiuto i 55 anni di età. Per loro la decurtazione avverrà dall’ottavo mese. Infine, l’altra rilevante novità della manovra di Bilancio riguarda l’estensione del diritto alla Naspi anche in favore degli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o dei loro soci.

Bilancio 2022: cambiano i requisiti per la Naspi?

La “disoccupazione involontaria”

Dal primo gennaio 2022 sarà più facile ottenere la Naspi, a causa di una semplificazione prevista proprio dalla nuova legge di Bilancio.
L’assegno erogato a titolo di Naspi viene corrisposto ai lavoratori dipendenti, a seguito di perdita di lavoro, in stato di disoccupazione involontaria. L’istituto rappresenta una forma di tutela del lavoratore nel momento in cui viene a trovarsi senza lavoro e, quindi, privo di fonti di sostentamento per sé e per la sua famiglia. Inoltre, lo stato di disoccupazione involontario del lavoratore presuppone l’assenza di un lavoro e, contestualmente, la presentazione della dichiarazione di immediata disponibilità (DiD).
D’altronde, proprio l’articolo 38 della Costituzione sancisce il diritto dei lavoratori a mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di disoccupazione involontaria. Inoltre, ai fini del riconoscimento della Naspi, sono considerate ipotesi di perdita involontaria del posto di lavoro anche:
  •  dimissioni per giusta causa o intervenute durante il periodo di maternità;
  •  licenziamento disciplinare;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, se avvenuta per accettazione dell’offerta economica agevolata proposta dal datore di lavoro, oppure a seguito del rifiuto del lavoratore al trasferimento in altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e raggiungibile in 80 minuti di mezzi pubblici.

Requisiti contributivi

Per ottenere il diritto alla Naspi, però, è necessaria la presenza di un ulteriore requisito, ovvero quello contributivo. In precedenza, così come disposto dall’articolo 3 del decreto legislativo n.22 del 2015, il lavoratore doveva aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione, oltre ad aver effettuato almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti.

Con la nuova legge di Bilancio, il governo Draghi ha deciso di abolire il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo, facilitando ancor di più l’accesso alla Naspi, per tutti gli eventi di disoccupazione a partire dal primo gennaio 2022.

Novità in vista anche per la Dis-Coll

Anche l‘indennità della Dis-Coll, prevista dall’articolo 15 del decreto legislativo n.22 del 2015, in favore di lavoratori parasubordinati, assicurati presso la Gestione separata dell’Inps, ha subito dei lievi ritocchi. Così come per la Naspi anche la decurtazione originaria prevista per la Dis-Coll avverrà soltanto dal sesto mese di fruizione, anziché dal quarto, per tutti gli eventi che si verificheranno dal primo gennaio del 2022. L’indennità, inoltre, sarà corrisposta per un numero di mensilità proporzionato ai mesi di contribuzione nel corso dell’anno precedente la cessazione del lavoro, fino alla cessazione stessa.

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