Cronaca

Omicidio coniugi a Bolzano, Benno Neumair: “Sono sollevato per il ritrovamento del corpo di mio padre”

Omicidio dei coniugi a Bergamo, il figlio Benno Meumair: "Nella tragedia, finalmente una bella notizia. Ho vissuto mesi di angoscia"

Omicidio dei coniugi a Bergamo, il figlio Benno Meumair: “Nella tragedia, finalmente una bella notizia. Ho vissuto mesi di angoscia, ora sì, sono sollevato”. Avrebbe commentato così al suo avvocato Flavio Moccia il ritrovamento nel fiume Adige del corpo di suo padre Peter.

“Sono sollevato per il ritrovamento del copro di mio padre”

Benno aveva già appreso la notizia del ritrovamento del corpo del padre dalla televisione. “Tanti commentatori inconsulti hanno anche ipotizzato addirittura che ci fosse una ulteriore menzogna del mio assistito anche su questa particolarità. Per noi, dunque, finalmente un po’ di sollievo contro queste prospettive davvero ingiuste e scorrette”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Moccia.

Benno Neumair, il racconto dell’omicidio dei genitori

“Papà mi rinfacciava che non valessi niente. Era uscito fuori il discorso delle mie responsabilità, di mia sorella… Mi sono sentito così alle strette, così senza una via d’uscita. Volevo solo il silenzio. Così l’ho zittito. Ho preso dalla bacinella di plastica dei miei attrezzi la prima corda di arrampicata che ho trovato”: è questo il racconto di Benno Neumair, il figlio della coppia di coniugi uccisi lo scorso gennaio. La versione dell’uomo, in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, è riportata nei verbali di due interrogatori.

I 20 minuti in cui ha ucciso i genitori

In poco tempo i due sarebbero arrivati a discutere di responsabilità e soldi. “Ai miei genitori davo 350 euro di affitto da quando sono tornato a Bolzano – ha raccontato il 31enne –. Mio padre voleva che prendessi l’appartamento di sotto, altrimenti mi avrebbe chiesto 700 euro a partire da gennaio, ovvero un terzo dell’affitto perché siamo tre adulti. Io avevo risposto che non era giusto, mentre lui insisteva che dovevo uscire di casa e che mia sorella si pagava già da sola un appartamento in Germania. Io mi sentivo male dentro”.

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