Cronaca

Michele Misseri torna in tv: “Se mi fossi ucciso, Sarah avrebbe avuto giustizia”

È tornato in libertà ieri Michele Misseri, ma ancora afferma di essere lui il responsabile dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi. Misseri ha lasciato il carcere di Lecce dopo aver scontato una condanna per soppressione di cadavere.

Il 69enne era stato condannato a otto anni di reclusione per aver gettato in un pozzo ad Avetrana (Taranto) il corpo della nipote 15enne Sarah Scazzi. Per l’omicidio della 15enne, strangolata il 26 agosto del 2010 in casa di Michele Misseri, sono state condannate all’ergastolo sua moglie e sua figlia, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Il 69enne continua ad affermare che è lui l’autore del delitto.

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Omicidio Sarah Scazzi, Michele Misseri: “Volevo suicidarmi”

Michele Misseri ha rilasciato delle dichiarazione nel corso del programma Farwest condotto da Salvo Sottile e andato in onda su Rai Tre, lunedì 12 febbraio. “L’unico colpevole sono io” ha ribadito Michele Misseri.

“Avevo pensato di prendermi una bottiglia del veleno e di andarmene in campagna da me, per togliermi la vita. Mentre che volevo bere ho visto una cosa davanti agli occhi che dice ‘se tu ti ammazzi Sarah non sarà mai ritrovata’. Se mi fossi ammazzato, Sarah avrebbe avuto giustizia. Mia moglie non sarebbe mai stata in carcere. Ho sbagliato anche su questo”. queste le parole del 69enne.

Il giorno del delitto

Inoltre, nel corso della trasmissione, il 69enne ricostruisce il giorno del delitto: “Quel giorno non stavo bene. Avevo dolore alla testa. Sul letto dormivano Sabrina e Cosima. Cosima aveva detto di non suonare al citofono”. Poi aggiunge: “Sarah è scesa in garage, a me stava dando fastidio, io l’ho presa di spalle, l’ho sollevata. Lei mi ha dato un calcio all’indietro e mi ha preso nelle parti deboli. Mi è salito un caldo al cervello, l’ho stretta forte…”. Misseri, parlando con Farwest, ribadisce che “la notte stessa ho sognato Sarah che mi diceva ‘zio ho freddo'”.

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