Cronaca

Coronavirus, il lavoro delle Regioni: Campania promossa, allerta Lombardia

Come si sono comportate le regioni nella gestioni dell’emergenza coronavirus? Lo stabiliscono Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità che hanno stilato una “pagella” riferendosi a 21 indicatori che ogni settimana dovranno vigilare se l’epidemia sta ripartendo.

Le regioni e l’emergenza coronavirus, Campania ok

La Campania è stata promossa mentre c’è ancora preoccupazione per la situazione della Lombardia. Attenzione anche in alcune regioni in cui il numero dei contagi è molto basso: Umbria, a causa dell’indice di trasmissione che è andato oltre a 1 e il Molise, a causa di un focolaio legato a un funerale che ha causato decine di infetti ma che è già stato isolato.


Le pagelle delle Regioni


Il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno diffuso il report settimanale sul monitoraggio della fase 2. Si tratta di dati fondamentali alla vigilia della riapertura, lunedì prossimo, di molte attività economiche: il Consiglio dei ministri ha stabilito infatti che “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale”.

Il report diffuso oggi classifica le regioni in due categorie, “livello 2 o classificazione bassa” per le regioni a “bassa probabilità di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali” e “livello 3 o classificazione moderata” cioè “probabilità moderata / alta di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali”.  Rientrano in quest’ultima categoria il Molise, l’Umbria e la Lombardia. Specifica però il rapporto che “non si tratta di un giudizio e non si possono fare graduatorie perché è una fotografia delle circolazione del virus a valle delle misure adottate a livello nazionale e risente del fatto che alcune regioni sono state colpite in modo diverso”.


regioni coronavirus


Spiega il report che “in Molise, la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata per un nuovo focolaio di trasmissione (la celebrazione di un funerale che ha diffuso il contagio n.d.r.) attualmente in fase di controllo che ha prodotto un aumento nel numero di casi nella scorsa settimana”. In Umbria, la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata per un aumento nel numero di casi ed un Rt (rischio di trasmissione) maggiore di1, seppur in un contesto ancora con una ridotta numerosità di casi segnalati e che pertanto non desta una particolare allerta.

In Lombardia, “la classificazione settimanale è moderata (bassa probabilità di aumento di trasmissione ed un moderato/alto impatto sui servizi assistenziali) ma si assiste ad una riduzione dei segnali di sovraccarico dei servizi sanitari. In questa Regione rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana seppur in diminuzione”.

L’incidenza settimanale, che valuta quanti contagi ci sono stati su 100mila abitanti in sette giorni, definisce a incidenza bassa Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia e Umbria; incidenza intermedia-bassa Friuli Venezia Giulia, Lazio, provincia di Bolzano, Puglia e Toscana; incidenza intermedia – alta Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Valle d’Aosta e Veneto; infine incidenza alta per Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e provincia di Trento.

Il rapporto specifica che una classificazione bassa tiene in considerazione la valutazione dell’ aumento di trasmissione e l’attuale impatto di COVID 19 sui servizi assistenziali . In alcune regioni ad alta incidenza si segnalano situazioni di gestione complessa con una situazione epidemiologica molto fluida ma al momento controllata. La Regione Molise è passata da una classificazione bassa a moderata a causa di un focolaio di trasmissione identificato sul territorio e attualmente in fase di controllo, senza segnali di sovraccarico delle strutture assistenziali. Anche la regione Umbria ha presentato segnali, meno preoccupanti, di aumento dei casi di infezione in un contesto a bassa incidenza.

Nelle conclusioni si sottolinea inoltre che “le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 regioni/province autonome. Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”.

Infine, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità dicono che “è necessario un rapido rafforzamento dei servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid 19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche durante la fase di transizione”.


Le linee guida

Qui le linee guida specifiche per

– Alberghi e agriturismi
– Spiagge libere e stabilimenti
– Palestre e piscine
– Bar e ristoranti
– Parrucchieri ed estetisti


Tutte le notizie sul coronavirus

Il sito del Ministero della Salute

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