Cronaca

Pandora Papers, ecco i tesori nei paradisi fiscali di 35 capi di Stato e migliaia di vip | I NOMI

Pandora Papers, ricchezze nascoste nei paradisi fiscali: cosa sappiamo. Tutti i nomi dell'inchiesta realizzata dal Consorzio dei giornalisti

Scoppia lo scandalo Pandora Papers, ovvero l’inchiesta sulle ricchezze nascoste nei paradisi fiscali, realizzata dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Dal re di Giordania Abdallah II all’ex premier britannico Tony Blair, dal premier ceco, Andrej Babis, al presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta: sono numerosi i politici e i vip coinvolti nell’inchiesta.

Pandora Papers, le ricchezze nascoste nei paradisi fiscali: chi è coinvolto

Dall’indagine, alla quale hanno collaborato circa 600 giornalisti, emergono 35 nomi di attuali o ex leader politici mondiali e oltre 300 nomi di imprenditori e supervip. Abdallah II, si legge nell’inchiesta, ha creato almeno 30 società offshore attraverso le quali ha acquistato 14 dimore di lusso negli Usa e nel Regno Unito per un valore di oltre 106 milioni di dollari.

Babis, si legge ancora, ha invece piazzato 22 milioni di dollari in società offshore che ha poi utilizzato per l’acquisto di un castello nel sud della Francia. Tony Blair, insieme con la moglie Cherie, ha invece risparmiato oltre 350 mila euro in imposte di bollo nell’acquisto di un ufficio a Londra. Nelle carte spuntano fuori anche nomi di uomini e donne vicini al presidente russo, Vladimir Putin.

Tutti i nomi dell’inchiesta Pandora Papers

L’elenco degli azionisti schermati dal velo delle società offshore comprende il premier della Repubblica Ceca, il ministro olandese dell’Economia, l’ex capo del governo britannico Tony Blair, il Re di Giordania e presidenti in carica di Paesi come Ucraina, Kenya, Cile, Ecuador. Nella lista spiccano i nomi di molte celebrità dello sport, della moda e dello spettacolo. Ma ci sono anche criminali. Ex terroristi. Bancarottieri. Trafficanti di droga. E boss mafiosi, anche italiani, con i loro tesorieri.

In Europa, il premier ceco Andrej Babis, che guida un governo populista di destra, ha usato società-schermo delle Isole Vergini Britanniche, nel 2009, per acquistare una villa da 22 milioni in Costa Azzurra. E non ha mai dichiarato quella proprietà estera alle autorità del suo Paese. Dove nel 2017 ha vinto le elezioni promettendo di combattere la corruzione e i privilegi delle élite.

In Olanda, il ministro dell’Economia, Wopke Hoekstra, cristiano-democratico, che ha spesso attaccato l’Italia in nome del rigore finanziario, è entrato nel 2009 in una offshore controllata da una cordata di ex manager di un colosso bancario di Amsterdam, Abn-Amro come riportato da L’Espresso.

I boss della camorra

Ma con i soldi, gli amici in paradiso si trovano anche vicino all’Italia. I Pandora Papers mostrano che un boss della camorra, Raffaele Amato, ha utilizzato una compagnia di fiduciari con base a Montecarlo per schermare la proprietà di una società-cassaforte inglese, che ha comprato terreni e immobili in Spagna. Amato è stato il capo degli scissionisti, l’alleanza di clan camorristi che fu al centro della sanguinaria guerra di mafia. Arrestato nel 2009 dopo anni di latitanza proprio in Spagna ed estradato in Italia, il boss Amato sta scontando una condanna definitiva a vent’anni di reclusione.

Dai Pandora Papers emergono anche le società estere che sono finite al centro delle indagini del fisco spagnolo su Carlo Ancelotti, l’ex calciatore che adesso allena il Real Madrid, dopo anni di successi in Italia e all’estero. Ancelotti non ha risposto alle domande inviate dall’Espresso, da El Pais e dal consorzio Icij. Silenzio totale anche da Zorzi-Hagen.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio