Economia

Pensioni, nella Manovra arriva Quota 103: come funziona

In pensione si andrà con 41 anni di contributi e 62 anni d’età

Durante il Cdm di ieri, 21 novembre, sul tavolo di lavoro è stato discusso il tema pensioni, nello specifico è stata approvata la Quota 103, e Giorgia Meloni ha spiegato come funziona. Secondo la Manovra si andrà in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età.

Pensioni, come funziona Quota 103

Durante la conferenza stampa di questa mattina, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato le misure previste nella Manovra Finanziaria per il 2023, soffermandosi su reddito di cittadinanza, pensioni e agevolazioni per le famiglie.

Per quanto riguarda la Quota 103, si è preferito adottarla per non ricadere nella legge Fornero. La “Quota 103” consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, mentre per chi decide di restare al lavoro è stato rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.

Opzione donna

In Manovra è stata anche prorogata per il 2023 l'”Opzione donna“, con alcune modifiche: si potrà andare in pensione a 58 anni con due figli o più, a 59 con un figlio, a 60 negli altri casi. “Opzione donna” è comunque riservata a particolari categorie: caregiver, lavori gravosi, disabili.

Ape sociale

Riconfermata anche l’Ape sociale, l’anticipo di pensione per determinate categorie di lavoratori. Tra questi rientrano i soggetti disoccupati con più di 30 anni di contributi, coloro che assistono familiari con disabilità da più di 6 mesi, e gli addetti a lavori particolarmente gravosi, come gli insegnanti di scuola primaria e pre-primaria, i tecnici della salute, i magazzinieri, gli operai specializzati o gli agricoltori.

Per loro sarà possibile anche nel 2023 l’uscita anticipata con un assegno fino a 1.300 euro per 12 mesi fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria o per quella anticipata. Per avere diritto all’assegno dell’Ape sociale si devono aver compiuto almeno 63 anni, con anzianità contributiva di 30 anni.

L’assegno non superiore a 2.850 euro

La manovra in materia pensionistica interviene “sullo scalone pensionistico che sarebbe scattato dal 1° gennaio, perché senza un intervento dal 1° gennaio sarebbe scattata la pensione a 67 anni”, ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa sulla manovra economica del governo.

Si potrà andare in pensione “a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima, quindi tra i 62 e i 67 anni, fino a maturazione dei requisiti”.

Aumento pensioni minime

Attualmente le pensioni minime sono pari 525 euro mensili ma aumenteranno di poco più di 45 euro netti al mese: la rivalutazione rispetto all’inflazione porterà così l’assegno tra i 570 e i 580 euro. Considerando una pensione minima di 575 euro, per chi va in pensione prima dei 67 anni di età non potrà quindi prendere, fino al compimento dei 67 anni, un assegno pensionistico superiore a 2.850 euro.

Quando partirà Quota 103?

Chi ha i requisiti per l’accesso a Quota 103, ovvero almeno 62 anni di età e 41 di contributi, a fine 2022 dovrà attendere per l’uscita il mese di aprile 2023 se lavoratore privato e il mese di agosto se lavoratore pubblico. La manovra prevede infatti una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori privati e di sei mesi per i pubblici ma solo per chi raggiunge i requisiti entro dicembre l’attesa sarà di 7 mesi. Per la misura si prevede uno stanziamento di 510 milioni per il primo anno, 1.528 per il secondo e 498 per il terzo. La platea degli interessati è di 48mila persone.

Il premio per chi non va in pensione

La legge di Bilancio ha previsto anche un incentivo per chi, raggiunti i requisiti per la pensione, decide di restare al lavoro. L’incentivo sarà pari ad una decontribuzione del 10%.

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