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Perché la Befana ha le scarpe rotte? Storia, origine, significato e curiosità

Perché la Befana ha le scarpe rotte: storia, origine, significato, curiosità, festa; perché si festeggia il 6 gennaio

Perché la Befana ha le scarpe rotte? Tutti almeno una volta nella vita si sono posti questa domanda, magari anche canticchiando la celebre filastrocca per bimbi. Ecco la storia, l’origine, il significato e le curiosità.


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Perché la Befana ha le scarpe rotte: storia e significato

Il nome “Befana” deriva dal termine greco “epifanèia” (epifania) con il significato di “apparizione”. È proprio questo il nome con cui normalmente viene indicata la festività del 6 gennaio, quella con cui si concludono le feste natalizie. Non a caso, è molto diffuso il detto popolare “Epifania, che tutte le feste si porta via“. Dopo il 6 gennaio, si smontano albero e presepe e ci si prepara a tornare alla vita di tutti i giorni.


 


La storia della Befana

L’origine fu forse connessa a un insieme di riti propiziatori pagani[4], risalenti al X-VI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura, ovvero relativi al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo, diffuso nell’Italia settentrionale, centrale e meridionale, attraverso un antico Mitraismo e altri culti affini come quello celtico legati all’inverno boreale.

Gli antichi Romani ereditarono tali riti, associandoli quindi al calendario romano, e celebrando, appunto, l’interregno temporale tra la fine dell’anno solare, fondamentalmente il solstizio invernale e la ricorrenza del Sol Invictus.

La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti (il cui numero avrebbe rappresentato sia i dodici mesi dell’innovativo calendario romano nel suo passaggio da prettamente lunare a lunisolare ma probabilmente associati anche ad altri numeri e simboli mitologici) delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da cui il mito della figura “volante”. Secondo alcuni, tale figura femminile fu dapprima identificata in Diana, la dea lunare non solo legata alla cacciagione, ma anche alla vegetazione, mentre secondo altri fu associata a una divinità minore chiamata Sàtia (dea della sazietà), oppure Abùndia (dea dell’abbondanza).


 

gif buona befana


 

Un’altra ipotesi collegherebbe la Befana con un’antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di Giano e Strenia (da cui deriva anche il termine “strenna”) e durante la quale ci si scambiavano regali

Perché ha le scarpe rotte

L’aspetto tradizionale della Befana non è affatto casuale e si rifà proprio a queste antiche tradizioni pagane. Questa figura femminile infatti è il simbolo del passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. Per questo è rappresentata come una vecchia: la sua vecchiaia simboleggia la morte dell’anno passato. I suoi doni sono un auspicio per l’anno nuovo, nella speranza che sia buono e fortunato.

Per questo, ancora oggi la Befana è vecchia, rugosa, con i capelli bianchi. Indossa scarpe rotte e vestiti brutti e rattoppati, quasi degli stracchi. E la tradizionale scopa da dove viene? È un richiamo all’antichissima tradizione di Diana e delle altre dee della fertilità che volavano sopra i campi.

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