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Il 3 gennaio del 1897 nasce Pola Negri: trasgressiva e ammaliante vamp del cinema muto

Diva del cinema muto ad Hollywood divenne una stella di prima grandezza. Conosciuta e ammirata in tutto il mondo fu rivale di Theda Bara e Gloria Swanson nella parte della vamp sofisticata e bizzarra: ecco Pola Negri

Pola Negri (nome d’arte di Barbara Apolonia ChaÅ‚upiec)  è stata un’attrice cinematografica, cantante e ballerina polacca che, trasferitasi negli Stati Uniti, diventò a Hollywood una stella di prima grandezza, conosciuta e ammirata in tutto il mondo.

Pola Negri, tutto quello che c’è da sapere sulla stella Hollywoodiana

Nata a Lipno il 3 gennaio del 1897, Pola Negri si trasferisce a Varsavia nel 1913 per studiare arte drammatica e fa le sue prime apparizioni sul palcoscenico nel Balletto Imperiale. Nel 1914, debutta nel film di produzione russo-tedesca Niewolnica zmyslów (in russo Raba strastei, raba poroka). È in quel periodo che sceglie il nome d’arte con cui diverrà poi famosa, in omaggio alla scrittrice Ada Negri, di cui era ammiratrice.

I film tedeschi


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Pola Negri saluta i suoi ammiratori.

Tre anni dopo, nel 1917, si trasferisce in Germania su richiesta dell’impresario e regista teatrale Max Reinhardt. Il suo primo film tedesco è un cortometraggio, Zügelloses Blut, prodotto dalla Saturn-Film, una casa di produzione per cui girerà anche Die toten Augen, diretta da Kurt Matull. Continua, comunque, a lavorare ancora in Polonia con Aleksander Hertz. In Germania, Ernst Lubitsch, il celebre regista berlinese, la vuole come protagonista in diversi film: Gli occhi della mummia, Sangue gitano, Madame du Barry, Sumurun, Lo scoiattolo. L’attrice è diretta da Lubitsch anche in Die Flamme, cupa storia di una mondana parigina, l’ultimo film che il regista gira a Berlino prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti dove viene chiamato da Mary Pickford. Il film, distribuito dalla Paramount Pictures, apre la strada all’attrice polacca, facendola conoscere al grande pubblico americano.

Hollywood

Il produttore Jesse L. Lasky aveva assistito, nel 1919 a Berlino, alla prima di Madame du Barry e, nel 1921, invitò Pola Negri a Hollywood, facendole firmare un contratto per la Paramount. Il 12 settembre 1922, l’attrice, accolta in maniera trionfale, sbarca a New York. In California, dove si trasferisce, si ritrova a lavorare ancora una volta, l’ultima, con Lubitsch in La zarina: il film, quando esce nelle sale, è un tale successo che la pellicola – grazie allo stile recitativo inconfondibile e alle eccelse doti drammatiche di Pola – procura fama internazionale all’attrice, che diventa una star.


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Pola Negri e il prinicipe Mdivani.

Nel 1927, diede la sua interpretazione migliore nel ruolo della cameriera che si innamora di un soldato in Hotel Imperial di Mauritz Stiller.

Il cinema sonoro


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Sul finire degli anni Venti, con l’avvento del sonoro, iniziò il suo declino: la voce di Pola Negri risultava infatti piuttosto dura e la sua recitazione eccessivamente enfatica. Nel 1930 tornò in Europa dove prese parte a qualche film di scarso rilievo, lavorando per il nazismo. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale tornò nuovamente in America e apparve nella parte di una cantante d’opera in Hi Diddle Diddle. La sua ultima interpretazione è stata nel film Giallo a Creta nel 1964.

Ultimi anni e morte


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Negli ultimi tempi l’attrice condusse un’esistenza ritirata, concedendo solo poche apparizioni in pubblico, fino alla sua morte avvenuta a San Antonio l’1 agosto del 1987, all’età di novanta anni. Nel Settanta, era uscita la sua autobiografia, intitolata Memoirs of a Star. Alla sua morte, venne sepolta nel Cimitero Calvary, a Downey.

Vita privata

Nel 1921 divorziò dal suo primo marito, Eugene Dambski, col quale aveva vissuto dieci anni. In seguito venne ingaggiata per recitare con il grande Rodolfo Valentino, col quale visse un’intensa storia d’amore: “Insieme, potevano veramente restaurare la coppia regale infranta. Pola era una vera grande attrice, persa in quel grosso tritacarne che poteva diventare in ogni momento Hollywood, che la fece infatti a pezzi. Di lei, con Valentino, ci resta un disco registrato nel 1924: lei aveva una voce splendida, da grande cantante, meglio forse di Marlene o di Zarah Leander“.


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Il suo secondo matrimonio, nel 1927, fu col principe russo Serge Mdivani, unione che durò però solo quattro anni. Nei primi anni Trenta, alla prima hollywoodiana di un proprio film – “A Woman Commands” – conobbe, innamorandosene, la star musicale del momento: Russ Columbo, il capostipite dei grandi cantanti-attori italo-americani. Gli donò un anello regalatole da Valentino. La cosa, quando si venne a sapere, fece molto scalpore, tanto più che la loro storia durò assai poco.

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