Cronaca

Dipendente delle Poste corrotta: 100 euro per ogni reddito di cittadinanza attivato

Reddito di cittadinanza, dipendente delle Poste corrotta: 100 euro a pratica, la dipendente delle Poste è ai domiciliari

Una dipendente delle Poste corrotta per attivare il reddito di cittadinanza. Dalle prime luci dell’alba del 2 dicembre, a Monza e Cesano Boscone, è scattata un’operazione dei carabinieri per l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Milano nei confronti dei tre complici indagati a vario titolo per corruzione, falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza, dipendente delle Poste corrotta: il caso

I due romeni sono nel carcere di Monza, la dipendente delle Poste è ai domiciliari. Per ogni carta di reddito attivata, si legge nell’ordinanza del gip, l’impiegata dell’ufficio postale, 48 anni, sarebbe stata “corrotta” dalla coppia con un compenso di 100 euro.

Il sistema

La donna, assieme a un collega ora indagato, avrebbe “chiuso un occhio” davanti ai documenti contraffatti presentati da marito e moglie, 27 e 26 anni, e avrebbe attestato “falsamente sui moduli di consegna delle carte per la percezione del reddito di cittadinanza di aver compitamente identificato gli effettivi richiedenti”.

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