Inchiesta

Report e l’inchiesta sulla Cisl: dai maxi stipendi alle pensioni d’oro dei sindacalisti

Report torna a parlare di uno dei più importanti sindacati d'Italia e sulla vicenda delle pensioni e degli stipendi d'oro dei sindacalisti

Il programma Report, in onda il lunedì sera su Rai 3, torna al centro del dibattito pubblico con l’inchiesta dal titolo “Cisl, gli insindacabili”, di Claudia Di Pasquale con la collaborazione di Federico Marconi e Lorenzo Vendemiale, in cui mette in luce il funzionamento del sindacato tornando sulla vicenda delle pensioni e degli stipendi d’oro dei sindacalisti.

Report e l’inchiesta sulla Cisl: luci ed ombre sul sindacato

L’emergenza Coronavirus sta letteralmente distruggendo la nostra economia, già duramente piegata da anni di crisi e prospettive senza uscita. I tavoli di crisi aperti al ministero, oggi, sono 120 e a rischio, ci sono ben 160mila lavoratori. Della loro sorte, quando finirà il blocco dei licenziamenti imposto per il Covid, non si sa nulla.

In questo scenario dovrebbe essere fondamentale il ruolo del sindacato per difendere i lavoratori e garantire la giustizia sociale. Ed è proprio per questo che Report è andato a vedere come funziona uno dei principali sindacati italiani, la Cisl. O meglio, ci ha provato, ma senza grandi risultati.

Maxi stipendi e pensioni d’oro, la denuncia del 2015

Nel 2015, dopo la denuncia di Fausto Scandola, dirigente della Federazione Nazionale dei Pensionati (FNP) di Verona, su tutta la stampa nazionale ero esploso il caso dei presunti maxi stipendi e pensioni d’oro della Cisl.

A distanza di 5 anni e in piena pandemia, Report è tornato su quella vicenda per provare a far luce su una situazione che, se confermata, sarebbe davvero grave e imbarazzante per gli oltre 4 milioni di iscritti, e non solo.

La denuncia

Tra gli intervistati nel servizio c’è l’ex segretario Cisl Raffaele Bonanni, che molto candidamente spiega che “ci sono cose che non venivano regolamentate, c’era questa gestione informale”. In pratica, nel sindacato non si seguiva il regolamento per l’attribuzione degli stipendi, e la famosa indennità di alloggio da 1.000 euro non era altro che “un’aggiunta di stipendio sotto mentite spoglie”.

La denuncia coinvolgeva anche lo stesso Bonanni, per la sua pensione da 8mila euro. I tetti regolamentari, chiarisce Bonanni, non venivano rispettati: “È così evidente, non è che sto affermando una verità rivelata”, dice.

Chi gestisce gli aumenti di stipendi?

E alla domanda su chi gestisse gli aumenti di stipendi, risponde, sempre con grande candore, Bonfanti e Ragazzini: quest’ultimo diventato alcuni mesi fa segretario generale del sindacato pensionati della Cisl e fuggito alle telecamere di Report.

Tra i personaggi inseguiti da Report c’è anche Pierangelo Raineri, che fa parte del Collegio dei Probiviri della Cisl ma che, secondo quando riportato da Report, superava il tetto dei 200mila euro annui di retribuzione, in violazione della normativa interna.

La legge che permette ai sindacalisti pensioni d’oro

L’ex presidente dell’Inps Tito Boeri aveva tempo fa espresso il suo netto disaccordo nei confronti del sistema in vigore, che tra l’altro consente ai sindacalisti di portare a casa una pensione del 30% più alta rispetto alla media.

Grazie alla legge 564 del 1996, infatti, i sindacalisti hanno diritto a una contribuzione aggiuntiva che viene calcolata sull’ultima retribuzione ricevuta, e non sui contributi effettivamente versati. Dunque, a stipendi alti corrispondono pensioni altrettanto alte.

La risposta della Cisl

Un grande sindacato come la Cisl non ha ritenuto di rispondere a domande finalizzate a capire qual è oggi il ruolo del sindacato, come garantisce ai suoi iscritti la trasparenza, e quali sono le regole interne, che garantiscono la correttezza dei comportamenti dei dirigenti sindacali.

Perché i dirigenti Cisl evitano il confronto? È arrivata anche una querela preventiva per un tweet di Sigfrido Ranucci sugli stipendi dei vertici. Era il 2015 quando su tutta la stampa nazionale esplodeva il caso dei maxistipendi della Cisl, a distanza di cinque anni. Report torna su quella vicenda con testimonianze e documenti inediti.

L’operazione di Furlan “Casa di vetro”

Va detto che sin dalla sua elezione, l’attuale segretaria Annamaria Furlan ha avviato l’operazione “Casa di vetro”: regolamenti dispositivi obbligatori, Codice Etico, anagrafe unica degli iscritti, certificazione dei bilanci, con l’obiettivo di garantire massima attenzione e trasparenza.

Aggiunge la Cisl di aver dato la disponibilità a intervenire in diretta, “per rispondere in maniera puntuale alle affermazioni contenute nel servizio. Ma Report ha detto no”. Ma come sempre, ricordiamo per correttezza che il format di Report non prevede mai, sin dal suo esordio, ospiti in studio.

La Cisl, intanto, ha dato mandato ai suoi legali per valutare se possano esserci gli estremi per procedere con una querela nei confronti della trasmissione e del suo conduttore Sigfrido Ranucci.

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