Cronaca

Roma, l’amministratore unico di Ama chiede scusa

Assotutela chiede le dimissioni dei vertici della municipalizzata

Nel corso dell’ultima Assemblea capitolina per il Consiglio straordinario dedicato al caso della lunga lista d’attesa prevista per le inumazioni e le sepolture nei cimiteri di Roma, l’amministratore unico di Ama Stefano Zaghis ha voluto presentare le sue più sentite scuse. Ha spiegato come nel 1998, anno in cui l’azienda ha preso in carico i servizi cimiteriali della capitale, si poteva fare affidamento su 350 dipendenti. Oggi sono solo 240 gli addetti e sono troppo pochi per far fronte all’emergenza causata dal Coronavirus.

La situazione non viene descritta più rosea per quanto riguarda gli investimenti, ridotti quasi a zero nel 2019 e riattivati l’anno successivo con la firma di convenzioni per un totale di 3 milioni di euro. Le parole di Zaghis non convincono tuttavia il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato, il quale commenta con una sua aspra nota:

Quanto accaduto in queste settimane nei cimiteri capitolini è qualcosa di inaccettabile, che lede la dignità dei defunti e non rende onore all’immagine di Roma.

Per questa ragione, le scuse dell’amministratore unico di Ama non bastano, anzi rappresentano un palliativo mediatico, seppur apprezzabile nelle intenzione, per nascondere un fallimento che può che concludersi con le dimissioni dei vertici della municipalizzata.

Al contempo, il Campidoglio grillino non deve sfuggire dalle sue responsabilità e la sindaca Raggi deve rendersi conto delle inefficienze amministrative e operative in tema di camposanti comunali: si parla di manutenzione carente, di personale a ranghi ridotti, di investimenti insufficienti, di problemi nelle tumulazioni e cremazioni.

Un contesto assolutamente allarmante che deve essere affrontato con soluzioni definitive e concrete”.

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