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11 maggio 1904, nasceva Salvador DalĂ­. La vita e le opere di un grande visionario del ‘900

Salvador Domènec Felip Jacint DalĂ­ i Domènech, 1Âş marchese di DalĂ­ de PĂşbol, pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore, ma anche visionario e onirico sognatore. La vita e le opere di un uomo che ha segnato il ‘900.

11 maggio 1904, nasceva Salvador DalĂ­

DalĂ­ faceva risalire il suo “amore per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali” a una auto-attribuita “discendenza araba”, sostenendo che i suoi antenati discendessero dai Mori.

DalĂ­ frequentò una scuola d’arte. Nel 1919 durante una vacanza a CadaquĂ©s con la famiglia di Ramon Pichot, un artista locale che faceva regolarmente viaggi a Parigi, scoprì la pittura moderna. L’anno seguente il padre di DalĂ­ organizzò nella residenza di famiglia una mostra dei suoi disegni a carboncino. La prima vera esposizione pubblica la tenne nel 1919 al Teatro Municipale di Figueres.

Nel 1939 Breton conia per il pittore spagnolo il denigratorio soprannome di “Avida Dollars“, anagramma di Salvador Dalí che può essere tradotto come bramoso di dollari. Si tratta di un modo per deridere la crescente commercializzazione delle opere di DalĂ­ e la percezione che DalĂ­ stesso abbia cercato di ingrandire la propria figura grazie alla fama e al denaro.


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Alcuni surrealisti da allora in poi parlano di Dalí solo al passato remoto, come se fosse morto. Il movimento surrealista e alcuni suoi membri (come Ted Joans) continueranno a polemizzare duramente con Dalí fino al momento della sua reale morte e anche oltre.

In Europa scoppia la seconda guerra mondiale e così i Dalí si trasferiscono negli Stati Uniti, dove vivono per otto anni. Dopo il trasferimento Dalí si riavvicina alla pratica del Cattolicesimo.

A partire dal 1951 Dalí tornò a vivere nella sua amata Catalogna. La scelta di vivere in Spagna mentre questa era ancora governata da Franco gli attirò critiche da parte dei progressisti e pure da diversi altri artisti.

Nel 1954 è ospite della città di Roma dove organizza uno spettacolo facendo trasportare per le strade della capitale un cubo pitagorico, infine con un ricevimento al Palazzo Pallavicini pronuncia un discorso in latino con cui inaugura così una sua mostra con illustrazione della Divina Commedia.

Nel 1959 André Breton organizza una mostra chiamata Omaggio al surrealismo, fatta per celebrare il quarantesimo anniversario del movimento, che comprende opere di Dalí, Joan Miró, Enrique Tábara e Eugenio Granell.


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In questa parte della sua carriera DalĂ­ non si limita ad esprimersi con la pittura, ma sperimenta anche nuove tecniche artistiche e di comunicazione mediatica: realizza opere sviluppando macchie d’inchiostro casuali lanciate sulla tela ed è tra i primi artisti a servirsi di olografie.

Molte delle sue opere comprendono illusioni ottiche. Nei suoi ultimi anni, giovani artisti come Andy Warhol definiscono DalĂ­ una delle piĂą importanti influenze sulla Pop art.

Debilitato nel sistema nervoso (per un cocktail di farmaci somministratogli per errore dalla moglie), si spense nella cittĂ  natale, il 23 gennaio del 1989.

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