Santo del giorno

Il Santo del giorno 5 novembre: oggi si venera San Guido Maria Conforti

San Guido Maria Conforti è stato un arcivescovo cattolico che ha dedicato tutta la sua vita missioni di evangelizzazione in Cina

Il Santo del giorno 5 novembre: oggi si venera San Guido Maria Conforti. Dalla sua aveva una volontà di ferro, una passione travolgente per la diffusione del Vangelo e tanti sogni che illuminavano le sue giornate, ma non la salute.

San Guido Maria Conforti è stato un arcivescovo cattolico italiano. Fondò la Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (Saveriani). Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1996 e proclamato Santo da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.

San Guido Maria Conforti oggi, il Santo del giorno

Nelle sue condizioni, soffriva di epilessia e sonnambulismo, chiunque sarebbe rimasto ai blocchi di partenza; lui invece s’è lanciato con foga e tenacia, giungendo dove sognava di arrivare, cioè a riprendere l’evangelizzazione della Cina dal punto in cui il grande missionario gesuita, San Francesco Saverio, era stato costretto a fermarsi dalla morte, che l’aveva colto nel 1552.

Non lo farà di persona, perché la malattia continuerà a segnare e a porre limiti alla sua vita, ma attraverso i confratelli della congregazione missionaria cui darà vita. Non solo, ma riuscirà a reintrodurre nella vita della chiesa lo spirito evangelico della missione ad gentes, per diversi motivi fortemente appannato.

Guido Maria Conforti nasce il 30 marzo 1865 a Casalora di Ravadese, nel parmense. È l’ottavo dei dieci figli di Rinaldo e Antonia Adorni. Dopo aver studiato dai Fratelli delle scuole cristiane e superato le perplessità del papà, non troppo felice per la sua scelta, Guido entra nel seminario di Parma.

La sua vocazione è legata a un episodio che, diventato vescovo, ricorderà spesso. Nella chiesa della Pace in Borgo delle Colonne, sulla strada che percorre per andare a scuola, c’è un Crocifisso davanti al quale si ferma spesso a pregare: “Io lo guardavo e lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose”, racconterà assicurando che la sua vocazione sacerdotale è nata lì.

A 17 anni, i primi sintomi della malattia, che potrebbe sbarrargli la strada verso il sacerdozio, ma il rettore, monsignor Andrea Ferrari (futuro arcivescovo di Milano e santo) lo rincuora e lo guida fino all’ordinazione sacerdotale, che avviene nel santuario di Fontanellato (Parma) il 22 settembre 1888.

Dopo l’ordinazione, Don Guido ritorna in seminario a proseguire nell’incarico di vicerettore, che monsignor Ferrari gli ha affidato da chierico e che ha svolto con intelligenza e cuore dimostrando di essere un buon educatore. A 28 anni è eletto vicario generale della diocesi parmense.

In seminario, il giovane Conforti ha letto una biografia di San Francesco Saverio e rimane affascinato dal suo spirito e dalle sue imprese missionarie. La prematura conclusione della missione dell’eroico gesuita accende il lui il sogno di riprenderla e proseguirla.

Si sente missionario e vuole fare il missionario, ma con la malattia che si ritrova nessun istituto dedito alla missione è disposto ad accettarlo. E per tali motivi, il 3 dicembre del 1895, proprio nel giorno della festa di San Franceso Saverio, ne fonda uno per conto suo, che chiama Istituto emiliano per le missioni estere, tre anni dopo ufficialmente riconosciuto come Congregazione di San Francesco Saverio per le missioni estere.

All’inizio ha pochi alunni e un solo prete che lo aiuta, ma assai presto può consegnare la croce ai primi due missionari saveriani diretti in Cina, Gaio Rastelli e Odoardo Mainini. Conforti a questo punto è in una situazione delicata: mentre è vicario generale della diocesi di Parma, prepara preti da mandare in missione, e questo in un momento storico in cui la missione è vista come una sottrazione di elementi al clero locale, e lui ha il suo bel daffare per convincere i confratelli che la chiesa è per la sua stessa natura missionaria.

Intanto nel 1902, a 37 anni, è nominato arcivescovo di Ravenna, ma sulla cattedra di Sant’Apollinare resta un solo anno, costretto al ritiro dall’acuirsi della sua malattia. Nel frattempo, uno dei suoi missionari in Cina muore e l’altro ritorna in Italia. In questo periodo Conforti si dedica alla formazione dei giovani aspiranti missionari.

Un periodo beve, perché Pio X lo nomina coadiutore del vescovo di Parma e nel 1907 successore del presule defunto. Reggerà la diocesi parmense per quasi venticinque anni, sempre attivissimo: indìce due sinodi, visita per cinque volte ciascuna delle trecento parrocchie, avendo al vertice delle sue preoccupazioni pastorali l’istruzione religiosa dei fedeli.

Istituisce e promuove l’Azione cattolica, soprattutto tra i giovani. Intanto i suoi missionari saveriani fanno ritorno in Cina e nel 1912 uno di loro, padre Luigi Calza, è nominato vescovo di Cheng Chow e a consacrarlo nella cattedrale di Parma è monsignor Conforti.

Nello stesso anno, assieme a Don Giuseppe Allamano, fondatore a Torino dei Missionari della Consolata, si fa promotore di una campagna per ridestare nella chiesa la sua connaturata vocazione missionaria. I due lanciano un appello al Papa, che non cade nel vuoto: la Giornata missionaria mondiale, che sarà istituita poi nel 1926 da Papa Pio XI, è frutto anche dell’interesse suscitato dall’appello.

Ecco altre due date importanti nella vita di monsignor Conforti e del suo istituto: 1921 e 1928. Il 15 agosto 1921 sono definitivamente approvate dal papa le costituzioni dell’Istituto saveriano che regolano la vita delle comunità.

Nel 1928 Conforti è in Cina a far visita ai suoi missionari e a consolidare il legame di comunione fra la comunità cattolica di Parma e la giovane chiesa dell’Honan occidentale, il sogno di Francesco Saverio si avvera.

Monsignor Conforti trova nella missione ottimi motivi per essere un eccellente pastore della sua diocesi, che rievangelizza attraverso la catechesi e la carità, vissuta in tutte le direzioni, in particolar modo nell’assistere le famiglie colpite dai lutti e dai disagi della prima guerra mondiale, impegno riconosciuto anche dal governo italiano che gli conferisce un’alta onorificenza.

Tornato dalla Cina, monsignor Conforti riprende la sua attività, ma il suo fisico tanto provato, pur sorretto da un’indomita volontà, cede irrimediabilmente. Il 5 novembre 1931, accompagnato dai confratelli e confortato dal sacramento degli infermi, si addormenta nel Signore. Nel 1995 Papa Giovanni Paolo II lo proclama beato, mentre Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011 lo cinge dell’aureola dei Santi.

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