Cronaca

Scuola, in Campania ritorno alla didattica a distanza

Nessuna eccezione per i lavoratori fragili: a rischio centinaia di supplenti

La decisione del Presidente De Luca ha creato un vero e terremoto nel mondo della scuola: in Campania lo stop alle lezioni fino al 30 ottobre sta mandando nel panico gli istituti e i dirigenti, impreparati al ripristino della Didattica a distanza, e che ora devono fare i conti con le decine di supplenti che hanno preso il posto dei lavoratori fragili, ovvero coloro che hanno presentato domanda per l’esonero dal lavoro in presenza.

Scuola, Campania: didattica a distanza anche per lavoratori fragili

Scuole chiuse in Campania, i lavoratori fragili devono effettuare lezioni a distanza: è quanto prevede la circolare del Ministero dell’Istruzione che, se esonera il personale dal lavoro in presenza, non contempla però l’opzione che tale provvedimento venga esteso anche alla Dad, che invece per i lavoratori fragili è prevista.

Scuole chiuse

La ministra Azzolina, evidentemente, era talmente sicura che nessuno andasse contro alle sue direttive, che ha ben pensato di non specificare come comportarsi in caso le scuole avessero chiuso di nuovo.

De Luca contro tutti

E invece De Luca ha scavalcato le direttive ministeriali, e dunque, all’indomani della nuova ordinanza, emessa nella tarda serata di ieri, gli istituti sono nel panico.

La situazione dei supplenti

In base alla nuova direttiva, dunque, per non interrompere il rapporto di collaborazione con i supplenti, subentrati al posto di coloro che hanno presentato domanda di fragilità, il lavoratore fragile, che è stato comunque esonerato dalla didattica in presenza fino alla fine dello stato di emergenza (31 gennaio n.d.r.), dovrà presentare un certificato di malattia per far sapere alla scuola che non intende svolgere le sua mansioni da casa.

Ministero impreparato

Un paradosso tutto italiano, che ha il sapore dell’impreparazione e dell’inadeguatezza, con un Ministero che ancora una volta si è fatto trovare impreparato nell’emergenza, e che ha pensato ai banchi rotanti (che non sono ancora arrivati), invece di chiedere di potenziare i trasporti e istituire un “piano B”, in caso di ritorno alla Dad.

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