Cronaca

Il gioco delle tre carte con banchetto e soci non è reato: storica sentenza della Cassazione

Il gioco delle tre carte non è reato se organizzato con un banchetto e due soci che fingono di vincere. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 26321 con la quale ha accolto il ricorso degli imputati. La condotta occasionale, non rientra, infatti, nel reato di esercizio abusivo di giochi di pubblica scommessa non autorizzati, in assenza di una struttura nella quale siano impiegati mezzi e persone.

Il gioco delle tre carte non è reato, la sentenza

I ricorrenti avevano montato un banchetto davanti ad un autodromo, provando a distogliere l’attenzione dei frequentatori dai motori. La Suprema corte ha chiarito che non si configura reato: può solo scattare una multa ma solo se la possibilità di vincere o di perdere la posta economica in gioco dipende, in maniera preponderante, se non esclusiva, dalla sorte e non dalla capacità dei giocatori.

Esclusa anche la truffa

In passato la Cassazione si era già espressa sul tema del gioco delle tre carte. La sentenza 48159/2019 aveva cancellato una condanna per truffa chiarendo che, senza la prova di manovre truffaldine, il gioco delle tre carte, o delle tre tavolette o campanelle, è lecito perché si basa sulla straordinaria abilità di chi lo conduce.

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