Sms ed e-mail fanno piena prova in giudizio, lo dice la Cassazione

Gli “short message service” e i messaggi di posta elettronica rientrano nelle riproduzioni meccaniche di cui all’art. 2712 c.c. e dunque formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime.
Per il disconoscimento, tuttavia, non è sufficiente una generica contestazione, ma sono necessari elementi chiari, circostanziati ed espliciti che dimostrino la non corrispondenza tra la realtà fattuale e quella riprodotta.

Sms e e-mail fanno piena prova in giudizio

Lo si legge nella sentenza